Bruciore uretrale e anale
Salve,
Da ormai 5 anni soffro di un bruciore che si colloca nella zona anale e nella zona del pene.
Da quando ho incominciato ad avvertire i primi sintomi ho fatto numerosi esami, senza trovare una causa determinante: urnicoltura, spermiocultura, tampone uretrale, tampone anale...e chi più ne ha più ne metta (vi risparmio tutti gli esami e la mia storia clinicaa).
Ho consultato urologi, gastroenterologi, proctologi, ma non ho mai trovato la causa del mio problema.
Il bruciore è un bruciore costante, non avviene durante la minzione ma è un bruciore generale.
Ho notato che la zona del pene nel glande e intorno ad esso è arrossata e infiammata.
Ho notato anche che il bruciore si fa più intenso dopo l'eiaculazione.
Non ho difficoltà ad urinare o ad eiaculare.
Poichè dagli innumerevoli esami che ho fatto non vi sono cause fisiologiche, sotto il consiglio del medico, ho intrapreso da 6 mesi un percorso da una psichiatra, per una presunta somatizzazione dei miei disturbi.
Questo anche perchè sono un soggetto tendenzialmente riflessivo e ansioso, oltre che a soffrire di disturbi intestinali (stitichezza e meteorismo).
In questi 6 mesi i miei disturbi non sembrano essere diminuiti e nelle fasi più acute mi viene anche un po il dubbio se un percorso psichiatrico sia la soluzione al mio problema.
Ed è in questi momenti di sconforto che mi viene in mente di scrivere qui, perchè non so più cosa fare o a chi rivolgermi... sono arrivato ad un punto in cui non riesco più a sopportare questo problema.
A volte ho la sensazione che non sia un problema psicosomatico e che stia solo perdendo tempo (e soldi).
Vi chiedo, alla luce dei miei disturbi, cosa mi consigliate di fare?
Quale potrebbe essere la causa del mio problema?
Da ormai 5 anni soffro di un bruciore che si colloca nella zona anale e nella zona del pene.
Da quando ho incominciato ad avvertire i primi sintomi ho fatto numerosi esami, senza trovare una causa determinante: urnicoltura, spermiocultura, tampone uretrale, tampone anale...e chi più ne ha più ne metta (vi risparmio tutti gli esami e la mia storia clinicaa).
Ho consultato urologi, gastroenterologi, proctologi, ma non ho mai trovato la causa del mio problema.
Il bruciore è un bruciore costante, non avviene durante la minzione ma è un bruciore generale.
Ho notato che la zona del pene nel glande e intorno ad esso è arrossata e infiammata.
Ho notato anche che il bruciore si fa più intenso dopo l'eiaculazione.
Non ho difficoltà ad urinare o ad eiaculare.
Poichè dagli innumerevoli esami che ho fatto non vi sono cause fisiologiche, sotto il consiglio del medico, ho intrapreso da 6 mesi un percorso da una psichiatra, per una presunta somatizzazione dei miei disturbi.
Questo anche perchè sono un soggetto tendenzialmente riflessivo e ansioso, oltre che a soffrire di disturbi intestinali (stitichezza e meteorismo).
In questi 6 mesi i miei disturbi non sembrano essere diminuiti e nelle fasi più acute mi viene anche un po il dubbio se un percorso psichiatrico sia la soluzione al mio problema.
Ed è in questi momenti di sconforto che mi viene in mente di scrivere qui, perchè non so più cosa fare o a chi rivolgermi... sono arrivato ad un punto in cui non riesco più a sopportare questo problema.
A volte ho la sensazione che non sia un problema psicosomatico e che stia solo perdendo tempo (e soldi).
Vi chiedo, alla luce dei miei disturbi, cosa mi consigliate di fare?
Quale potrebbe essere la causa del mio problema?
[#1]
Se vi fosse qualche causa organica, dopo tutto questo tempo ed i ripetuti accertamenti almeno qualcosa avrebbe dovuto di certo manifestarsi. Purtroppo gli esami a nostra disposizione ancor oggi non riescono a definire le irritazioni dell’innervazione del basso addome e del perinèo che sono spesso coinvolti in queste situazioni dalla definizione così complessa. Questi nervi (pudendo e sue ramificazioni) derivano indirettamente dalle radici lombari del midollo spinale e le loro patologie sono spesso condizionate da fattori psicologici di vario tipo. Dare però la causa solo a queste componenti ci pare sinceramente un po’ eccessivo, comunque un po’ di presa di coscienza anche su queste cose certamente male non fa. Nella nostra esperienza, una volta escluse tutte le cause - urologiche - e quindi emendabili chirurgicamente, noi in genere avviamo i pazienti allo specialita in terapia antalgica, che ha maggiore competenza nel trattamento del - dolore puro - con farmaci meno convenzionali, come antidepressivi a basso dosaggio ed altro. Localmente, si può vagliare l’efficacia di un trattamento con le onde d’urto a bassa potenza, le stesse utilizzate da ortopedici e fisiatri.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 910 visite dal 03/09/2023.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.