Cistite post-coitale
Gentili Dottori,
Da un paio di anni soffro di cistite post-coitale e dolore intenso durante i rapporti.
Normalmente, su consiglio del medico, assumo una busta di Monuril e generalmente questa è sufficiente.
Ho provato ad assumere Cistiflux, sempre sotto consiglio del medico, ma con scarsi risultati.
Mi sto demoralizzando perché non riesco più ad avere una vita sessuale serena, dato che ogni volta ho rapporti dolorosi e seguiti da cistite.
Vorrei capire se è possibile risolvere questa situazione in qualche modo.
Specifico che soffro di ovaio policistico e che ho scoperto da qualche giorno di avere un piccolo fibroma uterino.
Gli esami delle urine hanno sempre dato esito negativo.
Vi ringrazio
Da un paio di anni soffro di cistite post-coitale e dolore intenso durante i rapporti.
Normalmente, su consiglio del medico, assumo una busta di Monuril e generalmente questa è sufficiente.
Ho provato ad assumere Cistiflux, sempre sotto consiglio del medico, ma con scarsi risultati.
Mi sto demoralizzando perché non riesco più ad avere una vita sessuale serena, dato che ogni volta ho rapporti dolorosi e seguiti da cistite.
Vorrei capire se è possibile risolvere questa situazione in qualche modo.
Specifico che soffro di ovaio policistico e che ho scoperto da qualche giorno di avere un piccolo fibroma uterino.
Gli esami delle urine hanno sempre dato esito negativo.
Vi ringrazio
[#1]
Il dolore durante i rapporti (dispareunìa) e la cistite post-coitale sono manifestazioni non necessariamente collegate. La prima è un disturbo di interesse ginecologico che può averer varie cause, meritevoli senz'altro di essere indagate. La cistite-post coitale è comunque una infiammazione della vescica che deve lasciare qualche minima traccia all'esame delle urine, specie se ripetuto, cosa che lei non ci segnala e questo un po' ci insospettisce sulla diagnosi.
D'ogni modo, questa comunissima forma di cistite è collegata perlopiù alla coesistenza di una funzione intestinale discutibile con squilibrio della flora batterica locale e contaminazione superficiale dell'area ano-genitale da parte di batteri intestinali aggressivi. E' sufficiente il relativo trauma del rapporto penetrativo per far risalire direttamente o indirettamente i batteri in vescica, causando lo sviluppo dell'infezione, con infiammazione e relativi disturbi. Se non vi è febbre, sanguinamento ed altre complicazioni è in linea di massima errato assumere antibiotici in modo empirico, tantopiù farlo ripetutamente come abitudine, perché ogni volta si rischia di peggiore la situazione a livello intestinale, innescando un pericoloso circolo vizioso.
Nel suo caso si potrebbe anche ipotizzare una alterata elasticità (trofismo) dei tessuti genitali e della vescica che è adiacente, a causa di uno squilibrio ormonale. Questo potrebbe causare la dispereunìa l'iritazione vescicale, anche in assenza di infezione. Si parla infatti di - trigonite ad urine limpide - ovvero - cistite disendocrina -. Ovviamente in questo caso l'antibiotico non solo è inutile, ma anche controproducente a lungo termine.
Questa nostra è comunque solo una ipotesi formulata a distanza. Le consigliamo senz'altro di sottoporsi ad una visita ginecologica segnalando il dolore nei rapporti, eseguire un esame delle urine con urocoltura per 2-3 volte 1-2 giorni dopo il rapporto e con i risultati disponibili sottoporsi anche alla visita diretta di un nostro Collega specialista in urologia.
D'ogni modo, questa comunissima forma di cistite è collegata perlopiù alla coesistenza di una funzione intestinale discutibile con squilibrio della flora batterica locale e contaminazione superficiale dell'area ano-genitale da parte di batteri intestinali aggressivi. E' sufficiente il relativo trauma del rapporto penetrativo per far risalire direttamente o indirettamente i batteri in vescica, causando lo sviluppo dell'infezione, con infiammazione e relativi disturbi. Se non vi è febbre, sanguinamento ed altre complicazioni è in linea di massima errato assumere antibiotici in modo empirico, tantopiù farlo ripetutamente come abitudine, perché ogni volta si rischia di peggiore la situazione a livello intestinale, innescando un pericoloso circolo vizioso.
Nel suo caso si potrebbe anche ipotizzare una alterata elasticità (trofismo) dei tessuti genitali e della vescica che è adiacente, a causa di uno squilibrio ormonale. Questo potrebbe causare la dispereunìa l'iritazione vescicale, anche in assenza di infezione. Si parla infatti di - trigonite ad urine limpide - ovvero - cistite disendocrina -. Ovviamente in questo caso l'antibiotico non solo è inutile, ma anche controproducente a lungo termine.
Questa nostra è comunque solo una ipotesi formulata a distanza. Le consigliamo senz'altro di sottoporsi ad una visita ginecologica segnalando il dolore nei rapporti, eseguire un esame delle urine con urocoltura per 2-3 volte 1-2 giorni dopo il rapporto e con i risultati disponibili sottoporsi anche alla visita diretta di un nostro Collega specialista in urologia.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 7.6k visite dal 20/08/2023.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Cistite
La cistite è un'infiammazione della vescica che si avverte con frequente bisogno di urinare, con bruciore o dolore. Si può curare con farmaci o rimedi naturali.