Urologia : sospetta neoplasia uroteliale uretere destro - quale strategia terapeutica
Buongiorno, scrivo per mio padre anni 74, soggetto fumatore, a causa di un dolore al fianco destro persistente è stata effettuata a maggio 2023 una tac con mdc che indicava in particolare tale situazione:
Rene destro in sede, morfo-volumetricamente nei limiti con lieve riduzione dell'effetto nefrografico ed ectasia calico-pielica causata da formazione densa endolume di 20 mm circa sotto-giuntale, compatibile con lesione uroteliale.
Sono stati successivamente eseguiti:
1) esame citologico su 3 campioni: quadro citologico caratterizzato dalla presenza di elementi di flogosi, epiteliociti squamosi delle basse vie e cellule uroteliomorfe nei limiti della norma/ denotati atipie di grado lieve ancora compatibili con eventi flogistico-irritativi ma che consigliano sorveglianza clinica e citologica dopo terapia.
Campioni negativi per cellule con evidenza morfologica certa di malignità (NHGUC);
2) controllo creatinina: esito 1, 09 (0, 70/1, 30);
3) cistoscopia: capacità nella norma, mezzo limpido, osti ureterali ortotopici e normoconformati.
Mucosa vescicale rosea, indenne da neoformazioni vegetanti e da aree sospette per patologia eteroformativa.
In retrovisione impronta prostatica che solleva il pavimento vescicale.
Conclusione: assenza di lesioni vegetanti endoluminali vescicali
4) ecografia inguinale dx e sn che evidenzia discreta porta erniaria a livello della regione inguinale destra a parziale impegno anche di natura viscerale.
Piccola porta erniaria, a sinistra, ad iniziale impegno di natura adiposa.
5) al momento non presenta sintomi quali ematuria / le condizioni generali di salute sono buone (salvo questa)
Ci sono stati prospettati diverse modalità di intervento, effettuare prima un'ureteroscopia destra e poi valutare, oppure in costanza dell'ureteroscopia effettuare intervento di nefrourereterectomia destra, come decisone migliore e definitiva al fine di isolare la neoplasia, evitando la doppia anestesia e perforazioni dell'uretere e contaminazioni alle vie urinarie.
Mio padre, al momento sta attraversando un brutto momento di depressione, per situazioni già attraversate con mia madre e rifiuta di curarsi in tal senso.
Teme molto le conseguenze di tale intervento, in termini peggiorativi sulla qualità di vita per scompensi che possono derivare (pressione, esami ematici, infezioni ecc).
Lui vorrebbe effettuare altri esami per avere la certezza che trattasi di neoplasia all'uretere e non di altro es.
calcoli
Scrivo per avere un parere e consiglio su cosa fare perchè non vorrei far trascorre altro tempo.
Ci sono altri esami diagnostici o clinici che possono essere effettuati prima di arrivare a tale decisione?
e' consigliabile effettuare prima un'ureteroscopia, con biopsia e prevedere l'utilizzo del laser, con quali effetti nel post operatorio?
Posto che la scoperta è avvenuta in maniera occasionale a maggio, che tempi abbiamo perchè la situazione non peggiori?
E' consigliabile effettuare tac total body?
Grazie per i consigli
Rene destro in sede, morfo-volumetricamente nei limiti con lieve riduzione dell'effetto nefrografico ed ectasia calico-pielica causata da formazione densa endolume di 20 mm circa sotto-giuntale, compatibile con lesione uroteliale.
Sono stati successivamente eseguiti:
1) esame citologico su 3 campioni: quadro citologico caratterizzato dalla presenza di elementi di flogosi, epiteliociti squamosi delle basse vie e cellule uroteliomorfe nei limiti della norma/ denotati atipie di grado lieve ancora compatibili con eventi flogistico-irritativi ma che consigliano sorveglianza clinica e citologica dopo terapia.
Campioni negativi per cellule con evidenza morfologica certa di malignità (NHGUC);
2) controllo creatinina: esito 1, 09 (0, 70/1, 30);
3) cistoscopia: capacità nella norma, mezzo limpido, osti ureterali ortotopici e normoconformati.
Mucosa vescicale rosea, indenne da neoformazioni vegetanti e da aree sospette per patologia eteroformativa.
In retrovisione impronta prostatica che solleva il pavimento vescicale.
Conclusione: assenza di lesioni vegetanti endoluminali vescicali
4) ecografia inguinale dx e sn che evidenzia discreta porta erniaria a livello della regione inguinale destra a parziale impegno anche di natura viscerale.
Piccola porta erniaria, a sinistra, ad iniziale impegno di natura adiposa.
5) al momento non presenta sintomi quali ematuria / le condizioni generali di salute sono buone (salvo questa)
Ci sono stati prospettati diverse modalità di intervento, effettuare prima un'ureteroscopia destra e poi valutare, oppure in costanza dell'ureteroscopia effettuare intervento di nefrourereterectomia destra, come decisone migliore e definitiva al fine di isolare la neoplasia, evitando la doppia anestesia e perforazioni dell'uretere e contaminazioni alle vie urinarie.
Mio padre, al momento sta attraversando un brutto momento di depressione, per situazioni già attraversate con mia madre e rifiuta di curarsi in tal senso.
Teme molto le conseguenze di tale intervento, in termini peggiorativi sulla qualità di vita per scompensi che possono derivare (pressione, esami ematici, infezioni ecc).
Lui vorrebbe effettuare altri esami per avere la certezza che trattasi di neoplasia all'uretere e non di altro es.
calcoli
Scrivo per avere un parere e consiglio su cosa fare perchè non vorrei far trascorre altro tempo.
Ci sono altri esami diagnostici o clinici che possono essere effettuati prima di arrivare a tale decisione?
e' consigliabile effettuare prima un'ureteroscopia, con biopsia e prevedere l'utilizzo del laser, con quali effetti nel post operatorio?
Posto che la scoperta è avvenuta in maniera occasionale a maggio, che tempi abbiamo perchè la situazione non peggiori?
E' consigliabile effettuare tac total body?
Grazie per i consigli
[#1]
In genere si esegue sempre una ureteroscopia come primo tempo operativo, per definire le dimensioni e l'aspetto della lesione. Si esegue un prelievo bioptico. Se l'aspetto della neoplasia è favorevole (piccole dimensioni, presenza di una piccola base d'impianto alla mucosa dell'uretere) un operatore esperto può tentare l'asportazione con il laser (olmio o tullio). Questo è comunque possibile solo in una parte dei casi, ma fino a quando non si vede ad occhio non si può giudicare. Se l'intervento conservativo non è possibile, le indicazioni diventano quelle di una asportazione del rene e dell'uretere (nefro-ureterectomia) che oggi si esegue perlopiù in laparoscopia. In casi particolari (es. insufficienza renale, età molto avanzata) è possibile asportare solo il tratto di uretere interessato, ma si tratta di un intervento palliativo, perché il rischio di recidiva è piuttosto elevato.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Dottore, La ringrazio immensamente per la disponibilità e la celere risposta.
Vorrei aiutare mio padre e convincerlo sulla strada giusta da percorrere.
Secondo Lei è pensabile effettuare prima ureteroscopia e poi in caso di impossibile intervento conservativo decidere per l'intervento radicale di nefro-ureterectomia, in quanto mio padre al momento si oppone ad un intervento radicale per la forte preoccupazione e paura della sua prospettiva di vita dopo l'intervento.
Considerando la scoperta nel mese di maggio, che tempi abbiamo per effettuare tale intervento, nella speranza che i sintomi tardino ad arrivare..
Grazie infinite
Vorrei aiutare mio padre e convincerlo sulla strada giusta da percorrere.
Secondo Lei è pensabile effettuare prima ureteroscopia e poi in caso di impossibile intervento conservativo decidere per l'intervento radicale di nefro-ureterectomia, in quanto mio padre al momento si oppone ad un intervento radicale per la forte preoccupazione e paura della sua prospettiva di vita dopo l'intervento.
Considerando la scoperta nel mese di maggio, che tempi abbiamo per effettuare tale intervento, nella speranza che i sintomi tardino ad arrivare..
Grazie infinite
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.5k visite dal 13/08/2023.
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