Parere adenocarcinoma prostatico
Buonasera Dr,
Scrivo per chiedere un parere circa il quadro clinico di mio padre, in quanto siamo ancora in attesa di un contatto dall'ospedale in cui è in cura per capire l'iter terapeutico.
Paziente 65 anni con alle spalle 2 interventi di chirurgia toracica per asportazione adenocarcinoma + enucleoresezione renale snx per adenoma papillare (nell'ordine 2005, 2016 e 2017), attualmente in trattamento immunoterapico con Pembromizulab per recidiva in sede sottocarenale.
Mio padre ha da subito risposta benissimo alla terapia, che viene eseguita ogni 6 settimane da ormai due anni.
A livello radiologico (TAC total body con e senza MDC appare NON appare infatti alcuna linfoadenopatia o altro di significativo, sembra un soggetto sano, così dicono).
Essendo lui ciclista con storia di prostatiti, ogni anno si sottopone a esami di controllo (PSA etc) + visita urologica con ecografia/esame rettale.
All'ultima visita il PSA risulta di 6. 9, valore che non scende nemmeno la terapia prescritta dall'urologo che lo segue da anni, per questo data l'anamnesi lo stesso decide di sottoporlo a biopsia per eccesso di zelo (e per fortuna direi!)
Dettaglio istologico:
A) prostata, base destra
B) prostata, periferico mediale destro
c) prostata, periferico laterale destro
D) prostata, apice destro
E) prostata, base sinistra
F) prostata periferico mediale sinistro
G) prostata, periferico laterale sinistro,
H) prostate, apice sinistro
Tutti in agobiopsia.
I campioni da A a G riportano "iperplasia adenofibrolejomiomatosa prostatica con prostatite cronica aspecifica. Solo H riporta invece "Adenocarcinoma prostatico acinare (score 3+4, componente a pattern 4 pari al 10% non cribiforme. Estensione della neoplasia 70% (1/2). "
Da lì è stata poi eseguita RMN multiparametrica per completare stadiazione, di cui riporto solo le conclusioni per limiti di caratteri:
lesione 16x8x17 mm.
compatibile con lesione target al terzo medio-apicale in sede mediana anteriore con estensione paramediana bilaterale, prevalentemente a dst (PI-RADS 5).
Lesione 11mm al terzo medio in sede periferica laterale snx (PI-RADS 4).
Lesione a morfologia allungata che segue il profilo capsulare antero-laterale snx all'apice della prostata di 15x3mm (PI-RADS 4).
Ultima TAC total body non riporta nulla, se non una prostata ingrossata (mai segnalata nei referti precedenti).
Non si è parlato di scintigrafia ossea (PSA < 10, può esser per questo motivo?) .
Alla luce di quanto scritto vorrei un vs gentile parere per capire:
1) La gravità della patologia: non capiamo se le lesioni tumorali siano 3 (dato il PI-RADS), visto che la biopsia è significativa solo per campione H
2) Quali iter terapeutici sono da aspettarsi (l'urologo, ancora prima del RMN, ci disse che era grande quando la punta di un dito e di non preoccuparci che si "sarebbe bruciato lì facilmente"... il tutto però è stato passato all'equipe oncolagica che lo segue per l'immunoterapia dopo consulto multidispliciplinare).
3) quando in fretta bisogna intervenire? essendo passate già 3 settimane senza aver notizie, abbiamo il timore che si debba attendere fino a Settembre, causa ferie.
Scusate per la prolissità, spero di aver fornito tutti gli elementi utili.
Grazie davvero!
Scrivo per chiedere un parere circa il quadro clinico di mio padre, in quanto siamo ancora in attesa di un contatto dall'ospedale in cui è in cura per capire l'iter terapeutico.
Paziente 65 anni con alle spalle 2 interventi di chirurgia toracica per asportazione adenocarcinoma + enucleoresezione renale snx per adenoma papillare (nell'ordine 2005, 2016 e 2017), attualmente in trattamento immunoterapico con Pembromizulab per recidiva in sede sottocarenale.
Mio padre ha da subito risposta benissimo alla terapia, che viene eseguita ogni 6 settimane da ormai due anni.
A livello radiologico (TAC total body con e senza MDC appare NON appare infatti alcuna linfoadenopatia o altro di significativo, sembra un soggetto sano, così dicono).
Essendo lui ciclista con storia di prostatiti, ogni anno si sottopone a esami di controllo (PSA etc) + visita urologica con ecografia/esame rettale.
All'ultima visita il PSA risulta di 6. 9, valore che non scende nemmeno la terapia prescritta dall'urologo che lo segue da anni, per questo data l'anamnesi lo stesso decide di sottoporlo a biopsia per eccesso di zelo (e per fortuna direi!)
Dettaglio istologico:
A) prostata, base destra
B) prostata, periferico mediale destro
c) prostata, periferico laterale destro
D) prostata, apice destro
E) prostata, base sinistra
F) prostata periferico mediale sinistro
G) prostata, periferico laterale sinistro,
H) prostate, apice sinistro
Tutti in agobiopsia.
I campioni da A a G riportano "iperplasia adenofibrolejomiomatosa prostatica con prostatite cronica aspecifica. Solo H riporta invece "Adenocarcinoma prostatico acinare (score 3+4, componente a pattern 4 pari al 10% non cribiforme. Estensione della neoplasia 70% (1/2). "
Da lì è stata poi eseguita RMN multiparametrica per completare stadiazione, di cui riporto solo le conclusioni per limiti di caratteri:
lesione 16x8x17 mm.
compatibile con lesione target al terzo medio-apicale in sede mediana anteriore con estensione paramediana bilaterale, prevalentemente a dst (PI-RADS 5).
Lesione 11mm al terzo medio in sede periferica laterale snx (PI-RADS 4).
Lesione a morfologia allungata che segue il profilo capsulare antero-laterale snx all'apice della prostata di 15x3mm (PI-RADS 4).
Ultima TAC total body non riporta nulla, se non una prostata ingrossata (mai segnalata nei referti precedenti).
Non si è parlato di scintigrafia ossea (PSA < 10, può esser per questo motivo?) .
Alla luce di quanto scritto vorrei un vs gentile parere per capire:
1) La gravità della patologia: non capiamo se le lesioni tumorali siano 3 (dato il PI-RADS), visto che la biopsia è significativa solo per campione H
2) Quali iter terapeutici sono da aspettarsi (l'urologo, ancora prima del RMN, ci disse che era grande quando la punta di un dito e di non preoccuparci che si "sarebbe bruciato lì facilmente"... il tutto però è stato passato all'equipe oncolagica che lo segue per l'immunoterapia dopo consulto multidispliciplinare).
3) quando in fretta bisogna intervenire? essendo passate già 3 settimane senza aver notizie, abbiamo il timore che si debba attendere fino a Settembre, causa ferie.
Scusate per la prolissità, spero di aver fornito tutti gli elementi utili.
Grazie davvero!
[#1]
La buona pratica avrebbe voluto che la risonanza magnetica fosse stata fatta prima e nopn dopo le biopsie, che sono state invece eseguite a mappaggio casuale, come si faceva un tempo. Se si fossero già conosciute tutte le zone sospette, il prelievo sarebbe certamente stato più mirato e suggestivo. D'ogni modo, ora si ragiona su quel che si ha a disposizione.
Prima di tutto, non vi è alcuna urgenza assoluta nel prendere una decisione, che anzi è bene che venga meditata collegialmente tra specialsita urologo, oncologo e radioterapista. Noi ora non possiamo conoscere a distanza quale sia la prognosi della recidiva polmonare e se questa possa condizionare l'induzione di una anestesia. Tutto sommato, vedremo alla distanza qualche possibilità in più per un trattamento radioterapico, di cui ci pare di cogliere qualche accenno dalle parole del nostro Collega.
A margine di questo, considerato che suo padre a 65 anni ha a oggi che fare con la terza neoplasia, ci pare opportuno consigliare che si esegua una indagine genetica familiare, in modo da individuare qualche assai probabile fattore di rischio genetico. Questo potrà eventualmente indurre a controlli molto precoci e selettivi per lei ed i suoi collaterali e discendenti.
Prima di tutto, non vi è alcuna urgenza assoluta nel prendere una decisione, che anzi è bene che venga meditata collegialmente tra specialsita urologo, oncologo e radioterapista. Noi ora non possiamo conoscere a distanza quale sia la prognosi della recidiva polmonare e se questa possa condizionare l'induzione di una anestesia. Tutto sommato, vedremo alla distanza qualche possibilità in più per un trattamento radioterapico, di cui ci pare di cogliere qualche accenno dalle parole del nostro Collega.
A margine di questo, considerato che suo padre a 65 anni ha a oggi che fare con la terza neoplasia, ci pare opportuno consigliare che si esegua una indagine genetica familiare, in modo da individuare qualche assai probabile fattore di rischio genetico. Questo potrà eventualmente indurre a controlli molto precoci e selettivi per lei ed i suoi collaterali e discendenti.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Grazie per la gentile e super celere risposta.
Vero è che l'urologo ha inizialmente parlato di "bruciarlo", ma allo stesso tempo aveva asserito che fosse localizzato solo lì, come da risultato dell'istologico e "grande quanto la punta di un polpastrello". Quando poi si legge il referto della RMN, dove sono indicate 3 lesioni e la legenda PI-RADS spiega cosa rappresentano quei valori, medico o meno, si capisce che forse lo stesso sia stato un pochino troppo avventato e forse superficiale.
Anche il medico di base ci ha detto la stessa cosa circa l'esecuzione della biopsia prima, per quello siamo rimasti un po' basiti.
Non me ne voglia, vorrei solo chiederle le ultime informazioni aggiuntive in attesa che l'equipe oncologica ci ragguagli (cosa che credo avverrà ormai a settembre):
- in questi casi si effettua sempre scintigrafia ossea?
- secondo lei, considerati i limiti delle informazioni a disposizione, la prognosi è positiva e con il giusto trattamento si può tranquillamente guarire o il quadro è preoccupante?
- è vero che il Pembromizulab, non efficace a livello terapeutico per la prostata, può agevolare la formazione di metastasi?
Grazie e buone vacanze!
Vero è che l'urologo ha inizialmente parlato di "bruciarlo", ma allo stesso tempo aveva asserito che fosse localizzato solo lì, come da risultato dell'istologico e "grande quanto la punta di un polpastrello". Quando poi si legge il referto della RMN, dove sono indicate 3 lesioni e la legenda PI-RADS spiega cosa rappresentano quei valori, medico o meno, si capisce che forse lo stesso sia stato un pochino troppo avventato e forse superficiale.
Anche il medico di base ci ha detto la stessa cosa circa l'esecuzione della biopsia prima, per quello siamo rimasti un po' basiti.
Non me ne voglia, vorrei solo chiederle le ultime informazioni aggiuntive in attesa che l'equipe oncologica ci ragguagli (cosa che credo avverrà ormai a settembre):
- in questi casi si effettua sempre scintigrafia ossea?
- secondo lei, considerati i limiti delle informazioni a disposizione, la prognosi è positiva e con il giusto trattamento si può tranquillamente guarire o il quadro è preoccupante?
- è vero che il Pembromizulab, non efficace a livello terapeutico per la prostata, può agevolare la formazione di metastasi?
Grazie e buone vacanze!
[#3]
L'esecuzione della scintigrafia ossea dipende dal valore del PSA, in genere al di sotto di 10 ng/ml non si eseue, ma vi sono delle differenze di comportamente tra centro e centro.
Vi sono degli ampi margini di poter effettuare un trattamento curativo, quale esso sia.
La terza è una domanda da oncologo e non da vecchio chirurgo ... !!!
Vi sono degli ampi margini di poter effettuare un trattamento curativo, quale esso sia.
La terza è una domanda da oncologo e non da vecchio chirurgo ... !!!
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#4]
Utente
Grazie come sempre!
Dico solo che l'hanno chiamato oggi per RIFARE la biopsia a seguito delle evidenze della multiparametrica, così é stato deciso da un consulto multispecialistico a cui ovviamente ha partecipato lo stesso urologo, visto a suo tempo privatamente, che gli prescrisse subito la biopsia.
Parliamo di una "clinica d'eccellenza" in provincia di Milano. É imbarazzante, nonché una perdita di tempo (visto che poteva esser già stato definito il piano terapeutico, se fosse stata fatta come qui suggerito)...ma che dobbiamo farci? Ormai non ci si può più fidare di nessuno, fortuna che esiste Google e portali come questo, altro che!
Dico solo che l'hanno chiamato oggi per RIFARE la biopsia a seguito delle evidenze della multiparametrica, così é stato deciso da un consulto multispecialistico a cui ovviamente ha partecipato lo stesso urologo, visto a suo tempo privatamente, che gli prescrisse subito la biopsia.
Parliamo di una "clinica d'eccellenza" in provincia di Milano. É imbarazzante, nonché una perdita di tempo (visto che poteva esser già stato definito il piano terapeutico, se fosse stata fatta come qui suggerito)...ma che dobbiamo farci? Ormai non ci si può più fidare di nessuno, fortuna che esiste Google e portali come questo, altro che!
[#5]
Il nostro portale è certamente affidabile, ma su Google si leggono anche moitissime fesserie.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.3k visite dal 06/08/2023.
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