Solletico-prurito vescica uretra con dolore alla palpazione del clitoride
Gentilissimi Dottori,
Vi scrivo per sottoporre alla Vostra attenzione il caso di mia moglie. Ha 37 anni, operata nel 2004 di cisti endometriosica nell'ovaio di sinistra che purtroppo si è ripresentata nella stessa sede e della stessa dimensione (3cm circa) a distanza di un anno, successivamente (aprile 2009) operata di appendicectomia.
A Gennaio 2009 ha avuto un forte dolore all'uretra con conseguente difficoltà nella minzione. Curata con Ciproxin 250 mg, il problema è rientrato, ma è rimasto in sottofondo un "fastidio" nella zona urinaria.
Il problema si è aggravato in seguito all'intervento di appendicectomia, durante il quale mia moglie è stata trattata con antibiotico Fidato. Per problemi intestinali ha dovuto assumere Zirfos e nuovamente Ciproxin 500mg, in seguito alla cui assunzione ha cominciato a lamentare i disturbi di cui sopra, ovvero prurito, solletico e bruciore nella zona uretrale.
L'urologo ha consigliato di assumere due bustine di Monuril, che non hanno sortito alcun effetto.
Il ginecologo che l'ha visitata di recente ha in un primo tempo pensato a una micosi e ha consigliato l'assunzione dell'antimicotico Zerfun 150 mg (1 compressa) e lavaggi con Pevisone e Pevaryl. La terapia è stata sospesa a causa di un peggioramento dei sintomi. In un secondo tempo, il ginecologo rilevando un'alterazione del PH della mucosa vaginale, ha somministrato ovuli vaginali, lavanda Clogin, compresse di Acidif e crema locale Alfarepagin. Il problema però persiste. Non sappiamo più cosa fare e potrete immaginare lo sconforto causato dalla non risoluzione definitiva.
Chiedo pertanto una Vostra opinione in merito.
Grazie della cortese attenzione.
Distinti saluti.
Vi scrivo per sottoporre alla Vostra attenzione il caso di mia moglie. Ha 37 anni, operata nel 2004 di cisti endometriosica nell'ovaio di sinistra che purtroppo si è ripresentata nella stessa sede e della stessa dimensione (3cm circa) a distanza di un anno, successivamente (aprile 2009) operata di appendicectomia.
A Gennaio 2009 ha avuto un forte dolore all'uretra con conseguente difficoltà nella minzione. Curata con Ciproxin 250 mg, il problema è rientrato, ma è rimasto in sottofondo un "fastidio" nella zona urinaria.
Il problema si è aggravato in seguito all'intervento di appendicectomia, durante il quale mia moglie è stata trattata con antibiotico Fidato. Per problemi intestinali ha dovuto assumere Zirfos e nuovamente Ciproxin 500mg, in seguito alla cui assunzione ha cominciato a lamentare i disturbi di cui sopra, ovvero prurito, solletico e bruciore nella zona uretrale.
L'urologo ha consigliato di assumere due bustine di Monuril, che non hanno sortito alcun effetto.
Il ginecologo che l'ha visitata di recente ha in un primo tempo pensato a una micosi e ha consigliato l'assunzione dell'antimicotico Zerfun 150 mg (1 compressa) e lavaggi con Pevisone e Pevaryl. La terapia è stata sospesa a causa di un peggioramento dei sintomi. In un secondo tempo, il ginecologo rilevando un'alterazione del PH della mucosa vaginale, ha somministrato ovuli vaginali, lavanda Clogin, compresse di Acidif e crema locale Alfarepagin. Il problema però persiste. Non sappiamo più cosa fare e potrete immaginare lo sconforto causato dalla non risoluzione definitiva.
Chiedo pertanto una Vostra opinione in merito.
Grazie della cortese attenzione.
Distinti saluti.
[#1]
Caro signore,
faccia intanto una cosa facile: un esame urine così come le dico. A vescica ben piena la signora si pukùlisce i genitali ext. con garza e fisiologica tiepida, quindi scarta il primo getto dell' urina, poi senza interrompere urinata raccogli il II e quindoi scarta l' ultimo. Con l' esito andate da urologo.
faccia intanto una cosa facile: un esame urine così come le dico. A vescica ben piena la signora si pukùlisce i genitali ext. con garza e fisiologica tiepida, quindi scarta il primo getto dell' urina, poi senza interrompere urinata raccogli il II e quindoi scarta l' ultimo. Con l' esito andate da urologo.
[#2]
Utente
Gentile Dott. Cavallini,
grazie intanto della solerte risposta.
La informo che mia moglie ha già effettuato sia esame delle urine sia urinocoltura, che sono risultate entrambe negative.
A questo punto cosa occorre fare? Qual è l'iter diagnostico da seguire?
Ancora grazie.
Distinti saluti.
grazie intanto della solerte risposta.
La informo che mia moglie ha già effettuato sia esame delle urine sia urinocoltura, che sono risultate entrambe negative.
A questo punto cosa occorre fare? Qual è l'iter diagnostico da seguire?
Ancora grazie.
Distinti saluti.
[#4]
Gentile utente,
Mi sembra indubbio che il primo episodio del gennaio scorso vada interpretato come una cistite batterica acuta. La sintomatologia susseguente e tutt’ora persistente (dolori uretrali continui associati a parestesie, locali), però, anche in base agli esami delle urine, non fanno pensare a infezioni urinarie, bensì ricordano quello che avviene neòòa sindrome del dolore pelvico cronico. Tra l’altro questa condizione si associa spesso a disturbi intestinali, e non è rara l’associazione con l’endometriosi. In alcuni casi si scatena proprio dopo una cistite acuta o dopo un intervento in area pelvica. Ovviamente la mia non è, né potrebbe essere, una diagnosi (mancano tra l’altro alcune informazioni anamnestiche e soprattutto un esame obbiettivo), ma solo la definizione di un’area clinica verso cui indirizzare ulteriori sforzi nella ricerca della diagnosi e della terapia di questo fastidioso disturbo. In ciò sua moglie deve essere guidato da uno specialista esperto di disfunzioni del pavimento pelvico e degli organi vicini, che può trovare nella sua Palermo. Sconsiglio comunque l’ulteriore assunzione di antibiotici per questa sintomatologia, se non su base più che documentata.
Cordiali saluti
Mi sembra indubbio che il primo episodio del gennaio scorso vada interpretato come una cistite batterica acuta. La sintomatologia susseguente e tutt’ora persistente (dolori uretrali continui associati a parestesie, locali), però, anche in base agli esami delle urine, non fanno pensare a infezioni urinarie, bensì ricordano quello che avviene neòòa sindrome del dolore pelvico cronico. Tra l’altro questa condizione si associa spesso a disturbi intestinali, e non è rara l’associazione con l’endometriosi. In alcuni casi si scatena proprio dopo una cistite acuta o dopo un intervento in area pelvica. Ovviamente la mia non è, né potrebbe essere, una diagnosi (mancano tra l’altro alcune informazioni anamnestiche e soprattutto un esame obbiettivo), ma solo la definizione di un’area clinica verso cui indirizzare ulteriori sforzi nella ricerca della diagnosi e della terapia di questo fastidioso disturbo. In ciò sua moglie deve essere guidato da uno specialista esperto di disfunzioni del pavimento pelvico e degli organi vicini, che può trovare nella sua Palermo. Sconsiglio comunque l’ulteriore assunzione di antibiotici per questa sintomatologia, se non su base più che documentata.
Cordiali saluti
Prof. Francesco Pesce
Specialista in Urologia e in Neurologia
Perfezionato in Andrologia e Sessuologia
www.dr-francescopesce.it
[#5]
Utente
Gentilissimi Dottori,
dopo un'odissea passata attraverso una serie ininterrotta di esami e indagini varie, alla fine un altro ginecologo che l'ha visitata le ha fatto la seguente diagnosi: "condilomatosi vulvare su papillomatosi in soggetto con sospetta HPV vescicale".
Premetto che nel mese di agosto mia moglie ha fatto dall'urologo una uretro-cistoscopia, da cui è emersa una modesta trigonite albicans, trattata con Ciproxin 1000 mg (x 7 giorni) e Deltacortene (x 5 giorni). Il prurito persistente però è rimasto.
Il ginecologo che le ha fatto la diagnosi le ha prescritto quindi Zovirax crema e le ha consigliato di rifare la cistoscopia per un'eventuale terapia dell'HPV.
Non contenti abbiamo pensato di fare un'altra visita ginecologica, che ha riconfermato la precedente diagnosi (condilomatosi vulvare), solo che questa volta le è stato prescritto Aldara crema, da applicare 3 volte alla settimana per 1-2 mesi.
Allo stato attuale mia moglie lamenta ancora prurito intenso, dolore e peso all'uretra e in vescica.
Vi rivolgo quindi le seguenti domande:
1) Innanzitutto, è efficace la terapia con Aldara o è consigliabile un intervento chirurgico di asportazione-bruciatura dei condilomi? Premetto che i condilomi sono circoscritti in zona uretrale e più in basso all'ingresso della vagina.
2) Consigliate di rifare la cistoscopia e, se l'esito è positivo (HPV vescicale), quale sarebbe l'approccio terapeutico più indicato? E' possibile che mia moglie abbia anche condilomi all'uretra e in vescica? Cosa fare in questo caso?
Grazie della cortese attenzione.
Aspetto una Vostra risposta.
Distinti saluti
dopo un'odissea passata attraverso una serie ininterrotta di esami e indagini varie, alla fine un altro ginecologo che l'ha visitata le ha fatto la seguente diagnosi: "condilomatosi vulvare su papillomatosi in soggetto con sospetta HPV vescicale".
Premetto che nel mese di agosto mia moglie ha fatto dall'urologo una uretro-cistoscopia, da cui è emersa una modesta trigonite albicans, trattata con Ciproxin 1000 mg (x 7 giorni) e Deltacortene (x 5 giorni). Il prurito persistente però è rimasto.
Il ginecologo che le ha fatto la diagnosi le ha prescritto quindi Zovirax crema e le ha consigliato di rifare la cistoscopia per un'eventuale terapia dell'HPV.
Non contenti abbiamo pensato di fare un'altra visita ginecologica, che ha riconfermato la precedente diagnosi (condilomatosi vulvare), solo che questa volta le è stato prescritto Aldara crema, da applicare 3 volte alla settimana per 1-2 mesi.
Allo stato attuale mia moglie lamenta ancora prurito intenso, dolore e peso all'uretra e in vescica.
Vi rivolgo quindi le seguenti domande:
1) Innanzitutto, è efficace la terapia con Aldara o è consigliabile un intervento chirurgico di asportazione-bruciatura dei condilomi? Premetto che i condilomi sono circoscritti in zona uretrale e più in basso all'ingresso della vagina.
2) Consigliate di rifare la cistoscopia e, se l'esito è positivo (HPV vescicale), quale sarebbe l'approccio terapeutico più indicato? E' possibile che mia moglie abbia anche condilomi all'uretra e in vescica? Cosa fare in questo caso?
Grazie della cortese attenzione.
Aspetto una Vostra risposta.
Distinti saluti
[#8]
Utente
Desidero sapere se è possibile sviluppare condilomi in vescica e quali sono i sintomi e la cura più idonea, dal momento che il ginecologo-oncologo ha sospettato un HPV vescicale, nonostante l'uretro-cistoscopia effettuata in agosto avesse dato come diagnosi quella di trigonite albicans.
Continuo a rilevare che mia moglie lamenta prurito intenso in uretra e vescica. Si può sospettare, sulla base di questi sintomi, un HPV vescicale?
Grazie mille!
Distinti saluti.
Continuo a rilevare che mia moglie lamenta prurito intenso in uretra e vescica. Si può sospettare, sulla base di questi sintomi, un HPV vescicale?
Grazie mille!
Distinti saluti.
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 25.2k visite dal 10/08/2009.
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