Prostatite acuta con evoluzione ascessuale

Gentili Signori medici,
scrivo per mio marito (61 anni). Recentemente ha avuto un infarto (diagnosi: cardiopatia ischemica. sindrome coronarica acuta troponina positiva in soggetto con malattia coronarica ostruttiva critica monovasale. ipertensione arteriosa). E' stata effettuata coronarografia ed angioplastica + impianto stent medicato su IVA.
Segue ora adeguate terapia, stile di vita e dieta. Dopo una settimana dall’uscita dall’Ospedale si è verificata febbre altissima, brividi, resistente anche a paracetamolo. Nuovo ricovero con presunta diagnosi di cistite.
Ha seguito terapia per una settimana con Ciproxin 500. Le analisi delle urine sono risultate regolari e negative per l’antibiogramma (fatte prima del Ciproxin).
Pur non avendo più manifestato febbre la minzione resta fastidiosa e spesso continua. Il medico di base ha consigliato una eco prostatica transrettale (mio marito si controlla ogni anno con eco e PSA) dalla quale purtroppo abbiamo avuto questo referto:
“aumento volumetrico della ghiandola prostatica (51x57x33); area transonica/disomogenea di circa 30mm a carico dell’emighiandola sn, compatibile, data la sintomatologia clinica e l’obiettività, con prostatite acuta a evoluzione ascessuale; non valutabili aree di allarme a carico della zona periferica; estasia simmetrica delle vescicole seminali.
Trascurabile il residuo postminzionale. Nulla alla scansione complementare di reni e vescica.”
Ha prescritto (essendo urologo) Levoxacin 500 1 cp al di x 10 gg. Fra 4-5 gg fare urinocultura con ABG e fra due mesi di nuovo la eco.
Considerando la già deprimente condizione psicologica (divieto di fumare, dieta ferrea, assoluto riposo, medicine a iosa) mio marito ha avuto un crollo.
Si sente un uomo finito e sinceramente la diagnosi (seppur spiegata a grandi linee) non ci ha confortato. Vorremmo sapere se questo ascesso è pericoloso (il medico gli ha dato una specie di vademecum scritto da portare sempre con sé in caso di ricovero spiegandoci che sarebbe pericolosissima una indagine in loco o anche solo l’applicazione di un catetere vescicale) e se la cosa sia di facile risoluzione o richiederà sicuramente un approccio chirurgico. Vi saremmo grati di un consiglio più ampio mentre procediamo con la terapia.
Grazie ancora e buona serata

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Dr. Giuseppe Quarto Urologo, Andrologo 7k 173
cara signora è possibile che più che un ascesso sia una cisti insomma nulla di preoccupante ma sicuranodote è indicata una consulenza urologica

Dott. Giuseppe Quarto. Urologo andrologo
rep urologia Ist. tumori Napoli fond Pascale
www.andrologo-urologo.com

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Utente
Utente
Gentile dr.Quarto,
La ringrazio per avermi risposto così celermente nonostante il periodo di ferie. Le Sue parole sono tranquillizzanti ma cisti o ascesso la preoccupazione rimane vista la prescrizione che ci ha consegnato il medico che ha effettuato l'eco (in ogni caso un urologo di 1* livello presso un Ospedale romano). Ci ha detto di portarla sempre con noi e di consegnarla, nel caso ci sia un'urgenza di febbre alta e difficoltà ad urinare, al medico di guardia al P.S. consigliando anche una epicistostomia e vietando categoricamente clisteri, supposte e bicicletta (per lo meno fino alla prossima eco). Come vede per noi profani sono parole che mettono timore.
Le allego, se non Le reco disturbo, anche alcune immagini dell'eco postatica.
http://i25.tinypic.com/23j4it3.jpg
http://i30.tinypic.com/mrph5c.jpg
http://i31.tinypic.com/34pcmeu.jpg
http://i26.tinypic.com/2mo72iu.jpg
E' sempre necessario aspirare l'eventuale ascesso o potrebbe scomparire con l'antibiotico?
La ringrazio e mi scuso ancora per il disturbo
Le auguro buona serata
31045
Prostatite

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