Macroematuria e percorso diagnostico - Adulto 34 anni
scrivo per chiedere un ulteriore parere sulla mia attuale situazione di salute che mi sta creando non pochi problemi a livello psicologico (paura, difficoltà a lavorare e ad avere giornate "normali", ecc.
sono psicologicamente ormai soffermo solo su questa cosa)
Un paio di settimane fa, era primo pomeriggio, ho avuto un primo episodio di macroematuria per l'intera durata della minzione.
Il colore non sembrava somigliare al sangue vivo, quanto piuttosto ad "acqua sporca" di un colore scuro.
Altri episodi li ho avuti, simili, il lunedì e il martedì successivo, fino all'ultimo episodio del martedì pomeriggio.
Negli ultimi episodi la minzione era di questo aspetto solo all'inizio per poi proseguire relativamente pulita (l'urina sembrava comunque un po', come dire "sporca", ma non di sangue, credo, direi torbida).
Non ho avuto sintomi particolari insieme a questi episodi di macroematuria, se non un fastidio / dolore a livello perianale, che mi dava quasi fastidio nello stare seduto, che personalmente ho ricondotto ad un'infiammazione dalla prostata visto che in passato avevo già sofferto di prostatiti.
Spaventato da queste prime manifestazioni ho subito fatto un controllo ecografico.
Il medico che mi ha controllato non ha rilevato nulla di anomalo, oltre che una microlitiasi bilaterale concentrata soprattutto nei calici inferiori e sulla prostata diverse calcificazioni dovute a pregresse prostatiti.
Mi ha consigliato di bere molto (in passato ho avuto urine molto dense con 1030-1035 di concentrazione e ph molto acido e credo di averle ancora) perché la manifestazione, a suo dire, potrebbe essere stata causata dal passaggio di qualche microcalcolo.
Da allora (sono passate due settimane) questi episodi non si sono più ripresentati.
Salvo qualche giorno fa, nella prima urina del mattino, ho notato un aspetto più "concentrato" (giallo molto scuro, quasi arancione / rossiccio).
Ho notato che questo aspetto più "arancione / rossiccio" era evidente soprattutto nella primissima emissione di urina, che poi proseguiva pulita per tutto il resto della minzione.
Ulteriormente spaventato da questa cosa, ho provveduto a prenotare una visita urologica.
L'urologo, visionato il fatto della microlitiasi ed effettuata la visita, mi trova anche una prostatite in atto e mi prescrive degli integratori per affrontare sia la situazione di microlitiasi che la prostatite in atto.
Oltre a questo, mi prescrive esame citologico urine su 3 campioni (che sto facendo in questi giorni), spermiocoltura (che farò venerdì), uroTAC (che ho programmato per martedì, anche se lui mi aveva detto di farla più "con comodo").
Starei pensando di fare anche una cistoscopia per chiudere il cerchio...
Ora, comprendo che per sapere cosa ho dovrei semplicemente attendere l'esito di tutti questi esami, nel frattempo chiedo un vostro gentile parere sulla situazione e su questa cosa che mi sta angosciando parecchio.
Ringrazio anticipatamente.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Oggi ho ritirato le analisi del sangue necessarie per la tac , elettroforesi proteica, azotemia e creatinina sono nella norma. L’urologo mi aveva prescritto anche il dosaggio del PSA totale che è risultato di circa 0,6 (range 0-4)
Ho terminato la raccolta delle urine per il citologico e sono in attesa di risposte. Martedì farò la tac, non le nascondo la mia preoccupazione.
Mi parla di piccolo sanguinamento , premesso che non ho mai visto coaguli e che come le dicevo il colore è stato sempre tendenzialmente scuro, mai viste francamente rosse o rosate, è possibile che un sanguinamento di modesta entità possa causare l’ematuria totale che ho visto in alcuni casi? In altri casi, come le dicevo, era invece soltanto iniziale. Qual è secondo lei la causa più verosimile? Qualche microcalcolo nel bacinetto renale può aver causato questo?
I sintomi della prostata, nel frattempo, sono tutt’altro che attenuati purtroppo.
Grazie mille
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
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Ho ritirato il referto della urotac, tutto nella norma negli organi esplorati (rene, ureteri, vescica e altri) eccetto quanto segue:
In sede caliceale inferiore destra e’ presente concrezione urolitisiaca protesa verso la confluenza pelvica (DM 11mm 1500HU) non determinante condizione di idrocalice a monte.
Sto aspettando ancora le risposte del citologico. Intanto cosa ne pensa?
Grazie anticipatamente
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
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Le scrivo nuovamente per aggiornarla.
Esito citologico negativo.
Eseguita anche una cistoscopia, tutto nella norma, assenza di neoformazioni e mucosa normale , eccetto il collo vescicale trovato rigido e infiammato / facilmente sanguinante.
Ora dal momento che gli ultimi episodi si sono presentati sempre di mattina, c’è un dubbio che mi angoscia: se la presunta ematuria fosse in realtà Emoglobinuria? In tal caso potrebbe essere una prima manifestazione di Emoglobinuria parossistica notturna
Voglio condividere con lei due dettagli che non so se possono essere utili per la diagnosi differenziale: lunedì mattina, quando ho avuto l’ultimo episodio, ho raccolto l’urina in un contenitore che aveva il colore che le ho descritto nell’ultimo messaggio. L’urina era molto torbida e dopo poche ore ho notato che si era sedimentata una sostanza biancastra sul fondo del contenitore, cosa potrebbe essere? Potrebbe confermare che ci fosse sangue e non emoglobina nelle urine?
Un’altra volta, uno degli episodi passati, ho trovato un piccolo filo rosso che galleggiava nelle urine, potrebbe trattarsi di un coagulo filiforme di sangue?
Al netto di quanto sopra, cosa dovrei fare per escludere la causa ematologica del mio disturbo? Non vorrei aver cercato la cosa sbagliata .
Grazie mille se vorrà rispondermi
Ci pare dunque che la cistoscopia abbia dimostrato abbastanza chiaramente una possibile fonte di sanguinamento a livello del collo vescicale, confermando così uno dei possibili sospetti. Inoltre, si è rilevata una rigidità del collo vescicale, che può giustificare la presenza di disturbi minzionali di vario tipo ed entità. Lei non ci scrive di eventuali indicazioni terapeutiche da parte dei nostri Colleghi, in genere si tratta comunque di provvedimenti conservativi, è abbastanza raro che si debba ricorrere ad un intervento endoscopico.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Disturbi minzionali li ho da qualche anno, soprattutto esito minzionale, gocciolamento al termine e un getto molto ridotto il collega, considerata la situazione del collo, mi ha prescritto bactrim per 5 gg e a seguire peaprostil per 10 gg , ritiene adeguata la terapia?
In sincerità è stata proprio la ricerca su Google ad indirizzarmi su quella patologia. Ad oggi ho fatto solo una elettroforesi proteica che è risultata perfettamente nella norma si sarebbe vista qualche alterazione nel caso?
Alla prima ecografia risultava la milza ai limiti alti della norma, poi alla tac, invece, tale valore era rientrato. Avevo invece il fegato un po’ ingrossato, fatto che il medico attribuisce al fenomeno di fegato grasso che ho da qualche anno.
Di fatto però prima di questi episodi ero nel pieno delle forze, i primi fenomeni sono arrivati come fulmini a cel sereno. Ad oggi l’aspetto psicologico, credo, sia quello che mi sta condizionando maggiormente, perché non noto affaticamenti effettivi nel fare le scale o fare altri tipi di sforzo fisico, almeno sembra
Ritiene che delle analisi del sangue possano essere utili ad escludere questa ipotesi? O sto viaggiando troppo con la fantasia e devo mettermi l’anima in pace?
Grazie ancora dottor Piana.
Il suo è evidentemente un problema di prostatite legato probabilmente ad un aspetto di (modesta) rigidità congenita del collo vescicale: Questa è certamente una situazione che non si guarisce con antibiotici ed integratori alimentari ... ma d'altronde non esitono terapie più specifiche, ogni specialista si comporta come meglio crede. Diremmo, per concludere il discorso, che "a bocce ferme" sarebbe poi il caso di completare la diagnostica con l'esecuzione di una indagine urodinamica, per oggettivare la componente ostruttiva e la contrattilità della vescica.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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