Calcoli renali. recidiva a distanza di anni, perché?

Buonasera.

Sono un uomo e ho 57 anni.
In gioventù ho sofferto di calcolosi urinaria, ricordo almeno tre episodi di colica, tutti terminati con espulsione spontanea di piccoli calcoli (non ne conosco la composizione).
Dopo l'ultimo episodio, risalente al 1991, non ho più avuto recidive per oltre 30 anni, liquidando i disturbi come "problema giovanile", almeno fino a quando, pochi giorni fa durante ecografia per l'atro motivo non mi sono stati trovati nel rene destro due xalccoetti di circa 7 e 3mm.

Fermi restando che ho già contattato il mio urologo di fiducia, vorrei un vostro parere su perché la calcolosi si sia ri manifestata a distanza di così tanto tempo. Quali possono essere le cause?
Le mie abitudini alimentari sono rimaste pressoché le stesse degli ultimi anni.
Mi scuso se la mia domanda può sembrare strana, ma in questi giorni non riesco a darmi delle spiegazioni.

Aggiungo che in questi anni ho effettuato numerose visite urologiche con ecografia, tutte con esito negativo (ultima circa 3 anni fa).
Inoltre aggiungo che soffro di prostatite cronica, ormai da anni.

Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
La predisposizione alla formazione dei calcoli è in primo luogo costituzionale, ovvero genetica, infatti in molti casi vi è una familiarità per questo problema. Fattori esogeni come l'idratazione e - assai marginalmente - l'alimentazione possono solo fungere da fattori favorenti. La prima spiegazione a questa recidiva "tardiva", può sembrare banale, ma è il fatto che in precedenza questi calcoli non si siano visti. I limiti dell'ecografia sono ben noti, non c'è da stupirsi, infatti oggi l'indagine di riferimento è la TAC dell'addome senza mezzo di contrasto, che ovviamente però non si esegue di routine. Altra possibilità è una variazione nel tempo del metabolismo dell'osso, poiché il calcio contenuto nei calcoli arriva solo da lì e ben si sa che con il passare degli anni, la trama calcica dell'osso tende a ridursi, ovviamente in modo molto variabile da caso a caso.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Ho capito. Grazie dottore.
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Utente
Utente
Gentile dr. Piana, vorrei porle un paio di domande:
-è possibile che in tutti questi anni io abbia espulso inavvertitamente piccoli calcoli?
-per quanto riguarda l'alimentazione, leggendo vari articoli (compreso il suo su questo sito) mi pare di aver capito che i cibi ricchi di calcio potrebbero aiutare nella prevenzione dei calcoli. Vorrei sapere se, il fatto di aver eliminato da alcuni anni i latticini dalla mia dieta potrebbe aver favorito lo sviluppo della calcolosi. Inoltre bevo ormai da tempo acqua a basso residuo fisso.

Grazie ancora.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
1) Calcoli al di sotto dei 2 mm (granelli di sabbia) possono essere espulsi inavvertitamente in alcuni soggetti, mentre in altri sono in grado di causare disturbi considerevoli.
2) Purtroppo non sono stti sufficienti gli ultimi trenta anni per sradicare l'opinone infondata che il calcio alimentare sia causa della formazione dei calcoli urinari. Un congruo consumo di questo elemento è invece favorevole per bloccare il più pericoloso ossalato all'interno dell'intestino limitandone l'assorbimento. Stesso discorso per l'acqua in bottiglia a basso residuo fisso, spinta da una pressione pubblicitaria tanto poderosa quanto ignorante ... Un'acqua "leggera" può essere più piacevole al palato per alcuni, ma non offre particolari vantaggi dal punto di vista del rischio litiasico. Anzi, è stato da tempo scientificamente dimostrato che la calcolosi sia meno fequente nelle aree geografiche in cui l'acqua potabile è più calcarea.

https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/1212-la-calcolosi-renale-e-il-dilemma-dell-acqua-quanta-quando-e-quale-bisogna-bere.html

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
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Grazie per la sua disponibilità.
Cordiali saluti