Disturbi urologici/proctologici
Buongiorno
Uomo, età 57 anni
Scrivo per disturbi che si protraggono da 6 mesi; a metà dicembre 2022 ho iniziato a avere bruciore al meato costante, indipendente da urinazione e perdite di secreto prostatico; a distanza di 3 settimane, perdurando i sintomi al meato, non più perdite, nell’ipotesi di un rapporto avuto qualche giorno prima l’inizio dei disturbi, effettuo urine, urinocoltura e ricerca clamidia, gonorrea, ureaplasma, micoplasmi tutti con metodo pcr urine primo mitto; negativi, solo presenza di 14 eritrociti in urine (range regolare fino a 15); col perdurare del bruciore al meato a distanza di 6 settimane, il 20/01/2023 assumo profilassi empirica antibiotica perchè il medico ritiene che una bassa carica batterica possa essere non rilevata da esami (1 iniezione di cefiaxtrone e concomintante 1000 mg azitromicina in unica soluz.
e, nei 9 giorni successivi 2 cp al dì di bassado)
Dopo qualche giorno dall’inizio della cura antibiotica (probabilmente sarà una coincidenza) si aggiunge un dolore/bruciore nel retto, a destra, e, un fastidio nella zona a cavallo tra scroto e interno coscia; successivamente effettuo spermiocoltura per batteri comuni e tampone per batteri comuni, quest’ultimo effettuato da urologo; anche questi negativi.
A oggi il bruciore è scomparso, capita saltuariamente dopo urinazione solo la sera prima di coricarmi; permangono: perdite di liquido prostatico costanti durante la giornata anche dopo urinazione o alzandomi da seduto, in genere limpide, qualche volta torbide - dolore bruciore al retto e fastidio nella zona scroto interno coscia che si accentua la mattina, dopo evacuazione, e perdura tutta la giornata con presenza di muco giallastro e si attenua la sera sopratutto se sto sdraiato; l’urologo, consultato il 20/2/2023 dopo la cura antibiotica, ritiene che, senza febbre e esami negativi, non sia opportuno intervenire con antibiotici; mi prescrive citologia urinaria e effettua tampone per germi comuni; alla negatività degli esiti, la diagnosi è prostatite cronica.
Nei mesi successivi mi sono concentrato su una valutazione proctologica, anoscopia e colonscopia che non hanno rilevato nulla di anomalo, solo un polipetto con biopsia negativa e conferma di emorroidi di 2do grado non congeste e non peggiorate.
A oggi, perdurando i disturbi di perdite di secrezioni, gocciolamento post minzione, bruciore nel retto, muco rettale, fastidio fascia scroto, inguine, interno coscia destro, non so su cosa concentrarmi: problema urologico, proctologico, o, anche neurologico/muscolare.
Chiedo:
- sarebbe utile ripetere ricerca su primo mitto mst per ipotesi falso negativo o ritenete l’esame pcr effettuato a 3 settimane, già esaustivo che, difficilmente, possa generare falsi negativi/positivi, essendo un esame molto specifico?
- Il bruciore rettale e fastidio fascia scroto interno coscia, ritenete siano da discernere dai disturbi urologici, oppure possono dipendere?
- ritenete di concentrarmi su problema urologico o proctologo o altro?
Uomo, età 57 anni
Scrivo per disturbi che si protraggono da 6 mesi; a metà dicembre 2022 ho iniziato a avere bruciore al meato costante, indipendente da urinazione e perdite di secreto prostatico; a distanza di 3 settimane, perdurando i sintomi al meato, non più perdite, nell’ipotesi di un rapporto avuto qualche giorno prima l’inizio dei disturbi, effettuo urine, urinocoltura e ricerca clamidia, gonorrea, ureaplasma, micoplasmi tutti con metodo pcr urine primo mitto; negativi, solo presenza di 14 eritrociti in urine (range regolare fino a 15); col perdurare del bruciore al meato a distanza di 6 settimane, il 20/01/2023 assumo profilassi empirica antibiotica perchè il medico ritiene che una bassa carica batterica possa essere non rilevata da esami (1 iniezione di cefiaxtrone e concomintante 1000 mg azitromicina in unica soluz.
e, nei 9 giorni successivi 2 cp al dì di bassado)
Dopo qualche giorno dall’inizio della cura antibiotica (probabilmente sarà una coincidenza) si aggiunge un dolore/bruciore nel retto, a destra, e, un fastidio nella zona a cavallo tra scroto e interno coscia; successivamente effettuo spermiocoltura per batteri comuni e tampone per batteri comuni, quest’ultimo effettuato da urologo; anche questi negativi.
A oggi il bruciore è scomparso, capita saltuariamente dopo urinazione solo la sera prima di coricarmi; permangono: perdite di liquido prostatico costanti durante la giornata anche dopo urinazione o alzandomi da seduto, in genere limpide, qualche volta torbide - dolore bruciore al retto e fastidio nella zona scroto interno coscia che si accentua la mattina, dopo evacuazione, e perdura tutta la giornata con presenza di muco giallastro e si attenua la sera sopratutto se sto sdraiato; l’urologo, consultato il 20/2/2023 dopo la cura antibiotica, ritiene che, senza febbre e esami negativi, non sia opportuno intervenire con antibiotici; mi prescrive citologia urinaria e effettua tampone per germi comuni; alla negatività degli esiti, la diagnosi è prostatite cronica.
Nei mesi successivi mi sono concentrato su una valutazione proctologica, anoscopia e colonscopia che non hanno rilevato nulla di anomalo, solo un polipetto con biopsia negativa e conferma di emorroidi di 2do grado non congeste e non peggiorate.
A oggi, perdurando i disturbi di perdite di secrezioni, gocciolamento post minzione, bruciore nel retto, muco rettale, fastidio fascia scroto, inguine, interno coscia destro, non so su cosa concentrarmi: problema urologico, proctologico, o, anche neurologico/muscolare.
Chiedo:
- sarebbe utile ripetere ricerca su primo mitto mst per ipotesi falso negativo o ritenete l’esame pcr effettuato a 3 settimane, già esaustivo che, difficilmente, possa generare falsi negativi/positivi, essendo un esame molto specifico?
- Il bruciore rettale e fastidio fascia scroto interno coscia, ritenete siano da discernere dai disturbi urologici, oppure possono dipendere?
- ritenete di concentrarmi su problema urologico o proctologo o altro?
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Ci pare strano che l'emissione rettale di "muco giallastro" non si relazoni a qualche alterazione proctologica, d'ogni modo non è raro che questi probelmi siano combinati tra prostata e retto, in modo difficilmente differenziabile. Questo anche se nella nostra esperienza, la causa intestinale è sempre predominante. Più difficile pensare ad una infezione urinaria persistente, che nulla avrebbe ad esempio a vedere con il bruciore rettale. Tutto sommato, considerato che le conclusioni del nostro Colleg urolo paiono tutto sommato ragionevoli, sarebbe forse il caso di sentire un altro parere proctologico. Nel frattempo, magari ripeta anche una ecografia dell'addome.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Buonasera Dott Piana
La ringrazio della puntuale risposta; mi è capitato di leggere altre Sue consulenze e, mi preme sottolineare, ammesso che ne sia bisogno, di quanto risulti all’utente, professionale, competente, mai banale o approssimativo, fattori utili a distinguere chi fa il medico per lavoro, da chi, come Lei, ci aggiunge passione.
Le Sue considerazioni rendono meno confuse le mie preoccupazioni.
Nell’augurarLe il meglio che si può, rinnovo i saluti.
La ringrazio della puntuale risposta; mi è capitato di leggere altre Sue consulenze e, mi preme sottolineare, ammesso che ne sia bisogno, di quanto risulti all’utente, professionale, competente, mai banale o approssimativo, fattori utili a distinguere chi fa il medico per lavoro, da chi, come Lei, ci aggiunge passione.
Le Sue considerazioni rendono meno confuse le mie preoccupazioni.
Nell’augurarLe il meglio che si può, rinnovo i saluti.
[#3]
Troppo buono, grazie.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.1k visite dal 25/06/2023.
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