Intervento di calcolosi renale tramite litotrissia endoscopica retrograda

In data 24/5/23 mi sono sottoposto a un intervento di ureterorenoscopia semirigida e flessibile sinistra + litotrissia di calcolosi renale sinistra + stent jj sinistro.

Il decorso clinico postoperatorio è stato complicato da insorgenza di sepsi con urinocoltura ed emocoltura positive per Enterobacter.
Da circa tre settimane sono in terapia antibiotica in flebo con Meropenem, eseguendo esami periodici per sapere i valori di infiammazione.

Da una Tac addome, eseguita il 6/6/23, si evidenzia ancora la presenza di almeno 6 frammenti litiasici, il maggiore dei quali di 6 mm.
(prima dell' operazione erano tre, 2 piccolissimi e l' altro di 1, 5 cm.) , inoltre segnala anche un modesto edema renale nei piani perifasciali.

Sempre in data 6/6/23 ho tolto lo stent, anche perché poteva essere ulteriore fonte di infezione batteriche.

Mi sembra chiaro che, oltre al molto fastidioso e condizionante effetto collaterale di infezione batterica, l' operazione di calcolosi non sia proprio riuscita: non ci si opera certamente per tenersi i calcoli, solo più piccoli di prima!
Gentilmente vi chiedo: questo edema renale si risolverà in maniera naturale e in breve tempo?
Avendo avuto la giusta raccomandazione di bere molto, almeno 2 litri di acqua al giorno, per provare ad espellere i 6 calcoli di pochi mm.
, potrei rischiare coliche renali?

Ringraziando anticipatamente per la risposta che otterrò.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Le complicazioni infettive sono purtroppo possibili in tutti gli interventi endoscopici, in parte attenuati dalla valutazione preooperatoria dell urine ed eventuale terapia antibiotica pre-intervento. La manifestazioni più serie in genere si producono in soggeti con noti disturbi intestinali ed importanti alterazioni dellaflora batterica locale (microbiòta). Non ci stupiremmo che lei abbi a di questi problemi.
Il risultato di una RIRS dipende da moltissimi fattori, in parte dipendenti dal rene, in parte dal calcolo, in parte dall'operatore ed ancora dalla disponibilità di strumentazione ed accessoristica adeguata. Non vi è motivo qui di operare una disamina di corcostanze impossibili da valuatre a distanza. Pe quanto riguarda la condizione attuale ci permettiamo solo di esprimere alcune considerazioni.
1) Qualsiasi accertamento radiologico eseguito troppo precocemente dopo la litotrissia richia di manifestare un quadro falsamente pessimistico, poiché piccoli residui addossati l'un l'alro vengono generalmente valutati come frammenti molto più grandi. Con il pasare delle setimane, molto spesso si assiste ad una progressiva dismissione spontanea e l'ecografia o la TAC eseguita dopo slcini msi moto spesso dimostra un quadro molto migliore, se non un risoluzione pressohé completa. Pertanto non si perda d'animo.
2) Se la situazione corrisponde a quella di cui sopra, l'espulsione di minimi residui non dovrebbe causare alcun disturbo significativo.
3) A questo punto, consiglieremmo di ripetere la TAC tra un paio di mesi e quindi prendere una decisione. A prescidenre dall'incidente di percorso in cui lei è incorso, un secondo passagio di bonifica definitiva sarà sempre meno invasivo di un intervento percutaneo, per non parlare di un intervento chirurgico.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Grazie mille la sua risposta, che mi risolve molti dubbi.
Che io sappia non ho avuto disturbi intestinali e/o importanti alterazioni della flora batterica locale. Però da una urinocoltura a una quindicina di giorni dall' intervento, era risultata già la presenza di Enterobacter, curato con una settimana di antibiotico Ciprofloxacina 500 MG, compressse. Alla seconda urinocoltura non erano più stati evidenziati ceppi batterici significativi.
Forse questa presenza batterica è da collegarsi alla lunga cateterizzazione avuta tra ottobre e gennaio, per problemi di riternzione urinaria, risolta con la resezione del collo vescicale?
Grazie ancora.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Forse questa presenza batterica è da collegarsi alla lunga cateterizzazione avuta tra ottobre e gennaio, per problemi di riternzione urinaria, risolta con la resezione del collo vescicale?

Certamente sì.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it