Clamidia prostatite
Gentili medici, vorrei innanzitutto ringraziarvi a nome di tutti gli utenti di questo sito: nel mare magnum di informazioni terroristiche sulla salute che circolano in internet, voi siete una garanzia.
Il mio problema (sono un maschio di 36 anni) è questo a metà aprile ho iniziato a soffrire di una fastidiosa prostatite, che ho fronteggiato con due cicli di antibiotici da una settimana ognuno (prima levoxacin, poi veclam).
I problemi prostatici (minzione frequente e leggermente dolorosa, riduzione della quantità di liquido seminale eiaculato) sembravano superati, ma non alcuni sintomi generici che vi si erano accompagnati (febbricola, bruciore agli occhi, mal di gola).
Ho fatto diversi esami, tutti risultati negativi, salvo, il 24 aprile, un leggero superamento della soglia massima dei neutrofili (76,4) e, il 21 maggio, una positività elevata agli IGG di citomegalovirus (33) e mononucleosi (260). In particolare, sono risultato negativo agli esami dell'epatite, della tiroide e dell'HIV.
Ciò che non mi ha mai praticamente abbandonato è la fastidiosa febbricola di cui ho detto (sale in genere a 37,2-37,4 nel pomeriggio e si mantiene così fino alle 20:00 circa).
A partire da giovedì scorso, si sono rimanifestati i suddetti problemi di prostatite, accompagnati, questa volta, non solo da bruciore serale agli occhi, ma anche da un persistente dolore alle mani e ai piedi nonché da un consistente rammollimento delle feci (i primi due-tre giorni: vera e propria diarrea).
Ho chiesto al mio medico di base, che ha sempre detto che non si tratta di nulla di importante, di prescrivermi le analisi per la clamidia, ma lui ha detto che non è necessario (pensare che le analisi che hanno fatto scoprire quella che sembra essere una recente mononucleosi me le ha prescritte su mia insistenza, dopo che aveva escluso categoricamente che fossi affetto da questa malattia).
Le domande che vi pongo cortesemente sono:
1) il quadro sintomatologico indicato è compatibile con la clamidia;
2) dato che il tampone uretrale fatto un paio di mesi fa, pur risultando negativo, non indica "assenza di chlamydia", può ritenersi che gli analisti non abbiano fatto accertamenti al riguardo;
3) quali analisi devo fare per la clamidia (a questo punto me le pago privatamente)?
Nel ringraziarvi ancora una volta, vi porgo i miei più cordiali saluti
Il mio problema (sono un maschio di 36 anni) è questo a metà aprile ho iniziato a soffrire di una fastidiosa prostatite, che ho fronteggiato con due cicli di antibiotici da una settimana ognuno (prima levoxacin, poi veclam).
I problemi prostatici (minzione frequente e leggermente dolorosa, riduzione della quantità di liquido seminale eiaculato) sembravano superati, ma non alcuni sintomi generici che vi si erano accompagnati (febbricola, bruciore agli occhi, mal di gola).
Ho fatto diversi esami, tutti risultati negativi, salvo, il 24 aprile, un leggero superamento della soglia massima dei neutrofili (76,4) e, il 21 maggio, una positività elevata agli IGG di citomegalovirus (33) e mononucleosi (260). In particolare, sono risultato negativo agli esami dell'epatite, della tiroide e dell'HIV.
Ciò che non mi ha mai praticamente abbandonato è la fastidiosa febbricola di cui ho detto (sale in genere a 37,2-37,4 nel pomeriggio e si mantiene così fino alle 20:00 circa).
A partire da giovedì scorso, si sono rimanifestati i suddetti problemi di prostatite, accompagnati, questa volta, non solo da bruciore serale agli occhi, ma anche da un persistente dolore alle mani e ai piedi nonché da un consistente rammollimento delle feci (i primi due-tre giorni: vera e propria diarrea).
Ho chiesto al mio medico di base, che ha sempre detto che non si tratta di nulla di importante, di prescrivermi le analisi per la clamidia, ma lui ha detto che non è necessario (pensare che le analisi che hanno fatto scoprire quella che sembra essere una recente mononucleosi me le ha prescritte su mia insistenza, dopo che aveva escluso categoricamente che fossi affetto da questa malattia).
Le domande che vi pongo cortesemente sono:
1) il quadro sintomatologico indicato è compatibile con la clamidia;
2) dato che il tampone uretrale fatto un paio di mesi fa, pur risultando negativo, non indica "assenza di chlamydia", può ritenersi che gli analisti non abbiano fatto accertamenti al riguardo;
3) quali analisi devo fare per la clamidia (a questo punto me le pago privatamente)?
Nel ringraziarvi ancora una volta, vi porgo i miei più cordiali saluti
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Caro lettore ,
se non specificato la valutazione colturale su tampone uretrale non prevede la ricerca della Chlamydia e quindi, se si vuole avere una precisa indagine in questo senso bisogna ripetere il tampone per ricerca di questo microrganismo.
A questo punto comunque riconsulti il suo medico di famiglia che, riesaminato in prima istanza il suo problema, potrà eventualmente indirizzarla successivamente verso una prima e più mirata valutazione specialistica andrologica.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
www.centromedicocerva.it
www.centrodemetra.com
se non specificato la valutazione colturale su tampone uretrale non prevede la ricerca della Chlamydia e quindi, se si vuole avere una precisa indagine in questo senso bisogna ripetere il tampone per ricerca di questo microrganismo.
A questo punto comunque riconsulti il suo medico di famiglia che, riesaminato in prima istanza il suo problema, potrà eventualmente indirizzarla successivamente verso una prima e più mirata valutazione specialistica andrologica.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
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www.centrodemetra.com
Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
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Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4.6k visite dal 05/08/2009.
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