Prostatite
Buongiorno dottore,
circa 6 mesi fa mi è stata diagnosticata una prostatite batterica (Enterococcus faecalis) ho preso diversi antibiotici, ma il batterio persiste.
Ho notato che i medici scelgono a caso tra i vari antibiotici che vengono elencati nell'antibiogramma.
Dato che possono passare dei mesi senza una soluzione, non sarebbe più opportuno fare un'indagine molecolare per vedere che tipo di fenotipo di Enterococcus faecalis è presente nella prostata in modo da avere una precisione maggiore sul tipo di antibiotico da utilizzare?
Ha senso fare questo tipo di indagine?
Nel caso di risposta affermativa dove si potrebbe effettuare?
circa 6 mesi fa mi è stata diagnosticata una prostatite batterica (Enterococcus faecalis) ho preso diversi antibiotici, ma il batterio persiste.
Ho notato che i medici scelgono a caso tra i vari antibiotici che vengono elencati nell'antibiogramma.
Dato che possono passare dei mesi senza una soluzione, non sarebbe più opportuno fare un'indagine molecolare per vedere che tipo di fenotipo di Enterococcus faecalis è presente nella prostata in modo da avere una precisione maggiore sul tipo di antibiotico da utilizzare?
Ha senso fare questo tipo di indagine?
Nel caso di risposta affermativa dove si potrebbe effettuare?
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Lei non ci scrive come è stato rilevato questo batterio (urocoltura? spermiocoltura? tampone uretrale? altro?). Si tratta di un batterio Gram-positivo di evidente origine intestinale la cui presesenza nelle colture va sempre considerata con molta cautela. Infatti questo batterio opportunista più spesso colonizza la pelle e le mucose dell'area genitale, oltre all'ultimo tratto dell'uretra e contamina i liquidi biologici al loro passaggio. Le colture sarebbero pertanto da considerare falsamente positive, in quanto il batterio non proviene dall'apparato genitale interno. La scarsa o nulla efficacia degli antibiotici in genere non fa che confermare questo sospetto. Buona parte dei disturbi irritativi prostatici non hanno, ovvero non hanno più, una causa infettiva. Questo rende molto arduo il loro approccio terapeutico, non esistendo farmaci specifici di sicura efficacia.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Buon giorno Dottore,
La ringrazio per la risposta così celere, cercherò di spiegare ciò che mi è accaduto ad iniziare da novembre 2022.
Prima di iniziare vorrei dirle che sono una persona abbastanza ansiosa e oltre a ciò svolgo un lavoro da 5 anni a questa parte molto stressante e anche per certi versi umiliante. Tra ottobre e novembre 2022 ci fu un picco di lavoro e proprio in quel periodo che iniziai a sentirmi male (urinare spesso) e feci degli esami tra i quali urinocoltura, e sangue.
Nell'urinocoltura fu rilevato Enterococcus f. (1.000.000) e dalle analisi del sangue fu evidenziato una glicemia a 132, colesterolo totale 208 e il T-PSA a 1,43.
Per quanto riguarda il valore della glicemia devo dire che in famiglia non ci sono diabetici, neanche io sono diabetico e lo confermano le successive 3 analisi del sangue dove i valori sono rientrati nella norma senza aver seguito nessun tipo di dieta specifica.
Il medico di famiglia tramite l'antibiogramma mi ha dato inizialmente la Levofloxacina e successivamente la Clarithromicina.
Mi ha fatto rifare l'urinocoltura è da una concentrazione iniziale di batteri (Enterococcus faecalis) pari a 1.000.000 siamo scesi a 100.000.
Poi sono andato da un urologo (gennaio - marzo 2023) il quale mi ha dato altri antibiotici come Trimonase e Bassado e successivamente vista la presenza ancora del batterio azitromicina e veclam.
Fatto ciò,l'urologo mi ha prescritto la mia prima spermocultura e l'urinocoltura. Dall'urina non è risultato più il batterio ma è risultato dalla spermocultura.
Dimenticavo che ho avuto degli effetti collaterali con l'assunzione di azitromicina (forte sudorazione, diarrea e perdita di sensi).
Dopo questa esperienza ho deciso di cambiare urologo (aprile 2023), il quale dopo una visita ha evidenziato una prostata leggermente infiammata una uroflussometria e ecografia della vescica nella norma.
Fatto ciò mi ha prescritto questi nuovi farmaci: Riflog, Prosta bio e Normix. Il Normix me lo ha prescritto sia ad aprile sia a maggio. Oltre ai farmaci mi ha fatto ripetere gli esami di urina, urinocoltura, spermocultura (germi comuni) e sangue (glicemia, emocromo). Dai risultati, presi settimana scorsa, si evince che nel liquido seminale è risultato ancora Enterococcus Faecalis e nelle urine una carica batterica inferiore a 10.000.
Per quanto riguarda i sintomi (di cui non ho parlato) inizialmente (da novembre a marzo circa) andavo a urinare quasi ogni mezz'ora e in modo abbondante accompagnato da una sensazione di sete elevata, tensione muscolare alle gambe e debolezza (non ho mai avuto sensazione di bruciore e risvegli notturni). Questo mi accadeva soprattutto durante il lavoro, mentre quando tornavo a casa si alleviava di molto.
Mentre in questi ultimi due mesi aprile-maggio dove l'unico antibiotico che ho preso è Normix, nelle 8 ore lavorative vado a urinare dalle 4 alle 6 volte circa, mentre a casa sempre di meno, il fine settimana quando mi dedico ai miei hobby oppure mi trovo con gli amici la sensazione di urinare scompare totalmente per essere preciso vado ad urinare 2/3 volte nell'arco dell'intera giornata.
Adesso ho preso appuntamento con l'urologo è dovrò portare questi ultimi esami.
Che dire, io sono già una persona molto ansiosa e la costante presenza del batterio mi sta facendo rassegnare che non tornerò più come prima.
Non riesco a capire cosa ho potuto fare di sbagliato per prendermi questo batterio così resistente ai farmaci, di fatti: non fumo, non bevo alcolici tranne che qualche volta una birra o un bicchiere di vino a tavola, non ho mai bevuto caffè mangio poca carne rossa, cerco sempre di comprare prodotti alimentari di qualità, non bevo bibite gassate, quotidianamente faccio lunghe passeggiate, non ho rapporti sessuali extraconiugali e ho una splendida famiglia.
Ci sarà qualche speranza!!!
La ringrazio per la risposta così celere, cercherò di spiegare ciò che mi è accaduto ad iniziare da novembre 2022.
Prima di iniziare vorrei dirle che sono una persona abbastanza ansiosa e oltre a ciò svolgo un lavoro da 5 anni a questa parte molto stressante e anche per certi versi umiliante. Tra ottobre e novembre 2022 ci fu un picco di lavoro e proprio in quel periodo che iniziai a sentirmi male (urinare spesso) e feci degli esami tra i quali urinocoltura, e sangue.
Nell'urinocoltura fu rilevato Enterococcus f. (1.000.000) e dalle analisi del sangue fu evidenziato una glicemia a 132, colesterolo totale 208 e il T-PSA a 1,43.
Per quanto riguarda il valore della glicemia devo dire che in famiglia non ci sono diabetici, neanche io sono diabetico e lo confermano le successive 3 analisi del sangue dove i valori sono rientrati nella norma senza aver seguito nessun tipo di dieta specifica.
Il medico di famiglia tramite l'antibiogramma mi ha dato inizialmente la Levofloxacina e successivamente la Clarithromicina.
Mi ha fatto rifare l'urinocoltura è da una concentrazione iniziale di batteri (Enterococcus faecalis) pari a 1.000.000 siamo scesi a 100.000.
Poi sono andato da un urologo (gennaio - marzo 2023) il quale mi ha dato altri antibiotici come Trimonase e Bassado e successivamente vista la presenza ancora del batterio azitromicina e veclam.
Fatto ciò,l'urologo mi ha prescritto la mia prima spermocultura e l'urinocoltura. Dall'urina non è risultato più il batterio ma è risultato dalla spermocultura.
Dimenticavo che ho avuto degli effetti collaterali con l'assunzione di azitromicina (forte sudorazione, diarrea e perdita di sensi).
Dopo questa esperienza ho deciso di cambiare urologo (aprile 2023), il quale dopo una visita ha evidenziato una prostata leggermente infiammata una uroflussometria e ecografia della vescica nella norma.
Fatto ciò mi ha prescritto questi nuovi farmaci: Riflog, Prosta bio e Normix. Il Normix me lo ha prescritto sia ad aprile sia a maggio. Oltre ai farmaci mi ha fatto ripetere gli esami di urina, urinocoltura, spermocultura (germi comuni) e sangue (glicemia, emocromo). Dai risultati, presi settimana scorsa, si evince che nel liquido seminale è risultato ancora Enterococcus Faecalis e nelle urine una carica batterica inferiore a 10.000.
Per quanto riguarda i sintomi (di cui non ho parlato) inizialmente (da novembre a marzo circa) andavo a urinare quasi ogni mezz'ora e in modo abbondante accompagnato da una sensazione di sete elevata, tensione muscolare alle gambe e debolezza (non ho mai avuto sensazione di bruciore e risvegli notturni). Questo mi accadeva soprattutto durante il lavoro, mentre quando tornavo a casa si alleviava di molto.
Mentre in questi ultimi due mesi aprile-maggio dove l'unico antibiotico che ho preso è Normix, nelle 8 ore lavorative vado a urinare dalle 4 alle 6 volte circa, mentre a casa sempre di meno, il fine settimana quando mi dedico ai miei hobby oppure mi trovo con gli amici la sensazione di urinare scompare totalmente per essere preciso vado ad urinare 2/3 volte nell'arco dell'intera giornata.
Adesso ho preso appuntamento con l'urologo è dovrò portare questi ultimi esami.
Che dire, io sono già una persona molto ansiosa e la costante presenza del batterio mi sta facendo rassegnare che non tornerò più come prima.
Non riesco a capire cosa ho potuto fare di sbagliato per prendermi questo batterio così resistente ai farmaci, di fatti: non fumo, non bevo alcolici tranne che qualche volta una birra o un bicchiere di vino a tavola, non ho mai bevuto caffè mangio poca carne rossa, cerco sempre di comprare prodotti alimentari di qualità, non bevo bibite gassate, quotidianamente faccio lunghe passeggiate, non ho rapporti sessuali extraconiugali e ho una splendida famiglia.
Ci sarà qualche speranza!!!
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"Non riesco a capire cosa ho potuto fare di sbagliato per prendermi questo batterio ..."
Se lei scrive questo, probabilmente non ha letto la nostra risposta o lo ha fatto con poca attenzione. Le abbiamo scritto che l'Enterococco non può provenire altro che dal suo intestino e molto probabilmente non è causa di infezione dell'apparato genitale interno, ma colonizza superficialmente pelle e mucose dell'area ano-genitale, andando a contaminare tutte le colture su liquidi biologici. La prostatite a causa infettiva (batterica) si manifesta in genere con febbre elevata, ha una storia completamente diversa dlla sua. Inoltre, i suoi sintomi così incostanti e parecchio dipendenti dalle differenti condizioni emotive e tensione psicologica (lavoro/riposo) lasciano ben poco margine all'ipotesi che si tratti davvero di una forma a causa infettiva. Piuttosto, sarebbe opportuno valutare quale sia la sua funzione intestinale. Lei non ce ne scrive, però possiamo pensare che da tutte le energiche e ripetute terapie antibiotiche la preziosissima flora batterica locale (microbiòta) sia uscita piuttosto malconcia. Lei ci scrive che un nostro Collega ha già correttamente indirizzato le sue attenzioni all'intestino, prescrivendole la rifaximina. Noi pensiamo che sia assolutamente importante concentrare le attenzioni su questo versante con eventuale consulenza del gastro-enterologo e del dietologo/nutrizionsta, ma soprattutto non insistere ulteriormente con terapie antibiotiche che rischiano a lungo andare di risultare controproducenti.
Se lei scrive questo, probabilmente non ha letto la nostra risposta o lo ha fatto con poca attenzione. Le abbiamo scritto che l'Enterococco non può provenire altro che dal suo intestino e molto probabilmente non è causa di infezione dell'apparato genitale interno, ma colonizza superficialmente pelle e mucose dell'area ano-genitale, andando a contaminare tutte le colture su liquidi biologici. La prostatite a causa infettiva (batterica) si manifesta in genere con febbre elevata, ha una storia completamente diversa dlla sua. Inoltre, i suoi sintomi così incostanti e parecchio dipendenti dalle differenti condizioni emotive e tensione psicologica (lavoro/riposo) lasciano ben poco margine all'ipotesi che si tratti davvero di una forma a causa infettiva. Piuttosto, sarebbe opportuno valutare quale sia la sua funzione intestinale. Lei non ce ne scrive, però possiamo pensare che da tutte le energiche e ripetute terapie antibiotiche la preziosissima flora batterica locale (microbiòta) sia uscita piuttosto malconcia. Lei ci scrive che un nostro Collega ha già correttamente indirizzato le sue attenzioni all'intestino, prescrivendole la rifaximina. Noi pensiamo che sia assolutamente importante concentrare le attenzioni su questo versante con eventuale consulenza del gastro-enterologo e del dietologo/nutrizionsta, ma soprattutto non insistere ulteriormente con terapie antibiotiche che rischiano a lungo andare di risultare controproducenti.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4.1k visite dal 02/06/2023.
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Approfondimento su Prostatite
La prostatite è un'infiammazione della prostata molto diffusa. Si manifesta con bruciore alla minzione, può essere acuta o cronica: tipologie, cause e cura.