Terapia ormonale dopo radioterapia di salvataggio

Salve, vi spiego in sintesi la situazione, età attuale 70 anni, intervento di prostatectomia radicale eseguito 9 anni fa per adenocarcinoma prostatico Gleason 4+5 (ISUP 2005) nel lobo sinistro e Gleason 3+4 nel lobo destro, Stadio pT3b NO Mx (R1) margino chirurgico positivo, subito dopo l'intervento il psa risulta azzerato, non è stata eseguita radioterapia ma si è proceduti con ormonoterapia.

Interrotta ormonoterapia il psa si è mantenuto pressoché azzerato, sin tanto che non è tornato a salire lentamente, a quel punto urologo ha fatto riprendere in via intermittente la terapia ormonale con Estracyt, in tutti questi anni si è dunque andati avanti alternando periodi di terapia ormonale ad altri di stacco, non convinti di questa strategia terapeutica si è deciso di sentire un oncologo, premetto che la scintigrafia ossea è risultata sempre pulita e senza terapia ormonale per 6 mesi il psa è salito a 1, 96, qualche mese l'oncologo ha fatto eseguire PET con PSMA la quale ha dato esito positivo come recidiva nella loggia prostatica e ha indicato la necessità di eseguire radioterapia di salvataggio, finita radioterapia lo scorso aprile, dopo un mese il valore del psa risulta essere 0, 18, sembrerebbe dunque che la radioterapia abbia funzionato, tuttavia l'oncologo ha prescritto comunque terapia costituita da pillole di bicatulamide per 3 mesi e 1 fiale ogni 6 mesi di Decapeptyl 22, 5.

Non è eccessivo questo protocollo terapeutico?

già la precedente terapia ormonale è stata piuttosto impattante dal punto di vista della stanchezza e sullo stile di vita.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
Il tumore era certamente molto aggressivo (Gleason 9) e inizialmente infiltrante (pT3). Diciamo che se a 9 anni di distanza non abbiamo avuto localizzazioni secondarie e vediamo valori di PSA tutto sommato bassi, possiamo affermare che dal punto di vista oncologico la situazione sia stata controllata con successo. È abituale oggigiorno associare sempre la radioterapia con un periodo di ormonoterapia di blocco androgenico anche nei tumori primari localizzati, a maggior ragione questo ha buoni motivi di essere attuato nelle recidive con relativa terapia di salvataggio . Se questa terapia potrà essere più avanti sospesa lo si vedrà in base all’evoluzione dei valori del PSA ed eventualmente dalla ripetizione della PET.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Dr. Alessandro Sciarra Urologo 632 36
Buongiorno,
purtroppo le indicazioni terapeutiche eseguite sono fuori dagli schemi raccomandati e a mio giudizio non corrette.
Parliamo di un tumore ad elevata aggressività' che dopo prostatectomia radicale mostrava uno sconfinamento importante dalla prostata fino a coinvolgere la vescicola seminale e dei margini chirurgici positivi. Questo quadro indicava logicamente un indiscutibile residuo di malattia che poteva essere ancora localizzato nella zona pelvi e loggia prostatica.
in questi casi non viene mai eseguita la terapia ormonale e sopratutto da sola, ma subito eseguita, anche se i valori del PSA postoperatori sono azzerati, una radioterapia esterna estesa a tutta la pelvi ( loggia prostatica e linfonodi locoregionali). Si puo' discutere se associare la radioterapia anche alla terapia di blocco androgenico, ma sicuramente non e' una indicazione la sola terapia di blocco androgenico.
Altro punto: Estracyt, e' una terapia completamente fuori da ogni schema da tantissimi anni. Non si utilizza mai e prima si utilizzava solo in chiara evidenza di metastasi a distanza. Ha anche una tossicità' molto elevata.

Giustamente adesso l'oncologo ha fatto eseguire una PET TC con PSMA ed a riscontro di un residuo di malattia in sede pelvica, finalmente ha eseguito una radioterapia ( spero estesa a tutta la pelvi). E' giusto adesso utilizzare anche la terapia di blocco androgenico perche' dopo tutti questi anni passati senza aver eseguito la radioterapia , e' difficile che cellule neoplastiche non siano presenti anche in circolo. le cosiddette cellule tumorali circolanti non vengono localizzate dalla PET ma sono presenti e la radioterapia non riesce ad gire nei loro confronti ma la terapia di blocco androgenico si.
Le arpia di blocco androgenico dovrebbe essere eseguita per almeno 24 mesi. periodicamente oltre al PSA totale e testosterone totale ed esami di tollerabilità' della terapia, sara' importante eseguire anche PET TC con PSMA di controllo.
E' possibile che la terapia non riesca a risolvere la situazione ma a cronicizzarla, ed e' quindi possibile che a ripresa di malattia, debba eseguire nuove terapie ( non certo estracyt), richieste solo in presenza di metastasi a distanza evidenziate alla PET.

Il fatto che comunque dopo tutti questi anni la PET non abbia evidenziato altre zone di ipercaptazione oltre la loggia prostatica e' un dato molto positivo

Un cordiale saluto

Prof Alessandro Sciarra
Professore Prima Fascia Urologia
Chirurgia Robotica in Urologia
Gruppo Multidisciplinare Tumore Prostata
Universita' Sapienza di Roma

Prof. Alessandro Sciarra
Prof I fascia Universita' Sapienza di Roma
Specialista in Urologia-Chirurgia Robotica
alessandro.sciarra@uniroma1.it

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Utente
Utente
Grazie mille per le risposte, quindi la terapia di blocco androgenico con quei 2 farmaci bicatulamide per 3 mesi e 1 fiale ogni 6 mesi di Decapeptyl 22, 5 secondo voi è corretta? Ad ulteriori indicazione posso dire che durante la prostactomia radicale 9 anni fa sono stati asportati anche 14 linfonodi nella zona pelvica risultati indenni da malattia secondo la biopsia
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
La terapia ormonale di blocco androgenico completo è corretta e certamente necessaria in questa fase della terapia.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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