Diagnosi di calcolosi ureterale sx., tratto distale a pochi mm. dall'ostio
Gentilissimi ed esimi Dottori buongiorno,
uomo di 57 anni, affetto da colite ulcerosa da circa tre anni, mediante tac mi è stata diagnosticata la presenza di un calcolo ureterale sx.
, di verosimile natura calcifica, posizionato al momento nel tratto distale dell'uretere sx.
a pochi mm.
dall'ostio con ispessimento reattivo di parete a tale livello; ho iniziato ad avere episodi di coliche renali dal marzo dello scorso 2022, non molto frequenti devo dire, l'inverno era passato tranquillamente tranne qualche episodio doloroso lieve mentre dieci giorni fa ho avuto nuovamente una colica che ha indotto l'urologo a farmi fare la tac; in effetti poi i precedenti controlli, solo ecografici, non avevano mai permesso di fare una diagnosi certa ed univoca, spesso solo elementi indiretti che facevano propendere per una diagnosi di calcolosi;
gli esami del sangue sono normali, non vi è litiasi caliceale e non vi sono segni di retrostasi, come da tac.
L'urologo mi ha consigliato almeno per una settimana di continuare con deltacortene 25 mg.
e alfuzosina per vedere se riesco ad espellerlo.
Pur avendo assoluta fiducia nell'urologo al quale mi sono rivolto mi farebbe piacere avere qualche altro parere ossia: qualora l'espulsione del calcolo non dovesse avvenire quale dovrebbe essere secondo voi la strategia terapeutica?
Non vi nascondo che sono abbastanza preoccupato, sia per il timore di avere nuovi episodi di colica sia per il rischio intrinseco di poter andare incontro a dei danni a livello renale.
Vi ringrazio per la vostra cortese disponibilità e porgo distinti e cordiali saluti.
uomo di 57 anni, affetto da colite ulcerosa da circa tre anni, mediante tac mi è stata diagnosticata la presenza di un calcolo ureterale sx.
, di verosimile natura calcifica, posizionato al momento nel tratto distale dell'uretere sx.
a pochi mm.
dall'ostio con ispessimento reattivo di parete a tale livello; ho iniziato ad avere episodi di coliche renali dal marzo dello scorso 2022, non molto frequenti devo dire, l'inverno era passato tranquillamente tranne qualche episodio doloroso lieve mentre dieci giorni fa ho avuto nuovamente una colica che ha indotto l'urologo a farmi fare la tac; in effetti poi i precedenti controlli, solo ecografici, non avevano mai permesso di fare una diagnosi certa ed univoca, spesso solo elementi indiretti che facevano propendere per una diagnosi di calcolosi;
gli esami del sangue sono normali, non vi è litiasi caliceale e non vi sono segni di retrostasi, come da tac.
L'urologo mi ha consigliato almeno per una settimana di continuare con deltacortene 25 mg.
e alfuzosina per vedere se riesco ad espellerlo.
Pur avendo assoluta fiducia nell'urologo al quale mi sono rivolto mi farebbe piacere avere qualche altro parere ossia: qualora l'espulsione del calcolo non dovesse avvenire quale dovrebbe essere secondo voi la strategia terapeutica?
Non vi nascondo che sono abbastanza preoccupato, sia per il timore di avere nuovi episodi di colica sia per il rischio intrinseco di poter andare incontro a dei danni a livello renale.
Vi ringrazio per la vostra cortese disponibilità e porgo distinti e cordiali saluti.
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Se questo calcolo è presumibilmente presente da più di un anno, è realisticamente molto difficile che una settimana in più di terapia "espulsiva" possa fare la difefrenza. Diremmo che ormai da tempo solo la fortuna avrebbe potuto risolvere la situazione. Tutti gli urologi ricordano peraltro casi di espulsioni spontanee del tutto inattese, anche a poche ore da un intervento. Il buon senso induce però a non attendere altro tempo per programmare la rimozione endoscopica del calcolo, previa eventuale frammentazione (ureteroscopia operativa). Se poi nell'attesa avvenisse il "miracolo" ... almeno non avremmo nulla da rimproverarci.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 947 visite dal 06/05/2023.
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