Giunto pielo ureterale
Salve mi scuso per l'attesa, mi sono recata al pronto soccorso per continui dolori forti del rene sinistro: mi sono sottoposta ad un intervento per correggere qst cosa congenita del giunto pielo ureterale sinistro.
Ho fatto una tac diretta con esito: dolore al fianco sx in esiti in progresso intervento per patologia del pielo ureterale.
Nei confronti di indagine diretta preliminare all'uro TC (del 7 luglio 2022) un po' più evidente la marcata dilatazione delle cavità calico-pieliche di sinistra con diametro antero-posteriore massimo delle pelvi attualmente di circa 83 millimetri (precedente controllo 77 millimetri) uretere omolaterale non visualizzato.
Non immagini di calcoli RX opachi in sede renale.
Invariata la calcificazione di circa 2 millimetri in sede pelvica , in paramediana SN, posteriormente alla vescica (flebolita?)
Non liquido libero in addome.
Non altre sostanziali variazioni rispetto alla precedente indagine sopracitata.
Vorrei capirne se qst correzione del pielo giunto ureterale sinistro è servito a qualcosa.
Ho fatto una tac diretta con esito: dolore al fianco sx in esiti in progresso intervento per patologia del pielo ureterale.
Nei confronti di indagine diretta preliminare all'uro TC (del 7 luglio 2022) un po' più evidente la marcata dilatazione delle cavità calico-pieliche di sinistra con diametro antero-posteriore massimo delle pelvi attualmente di circa 83 millimetri (precedente controllo 77 millimetri) uretere omolaterale non visualizzato.
Non immagini di calcoli RX opachi in sede renale.
Invariata la calcificazione di circa 2 millimetri in sede pelvica , in paramediana SN, posteriormente alla vescica (flebolita?)
Non liquido libero in addome.
Non altre sostanziali variazioni rispetto alla precedente indagine sopracitata.
Vorrei capirne se qst correzione del pielo giunto ureterale sinistro è servito a qualcosa.
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Buongiorno,
la stenosi funzionale del giunto pieloureterale e' legata ad una ridotta capacita' delle fibre muscolari di quel tratto di favorire il passaggio dell'urina dal rene fino alla parte bassa dell'uretere e vescica. L'intervento chirurgico consiste nell'asportazione del tratto di uretere relativo al giunto pieloureterale ed una nuova anastomosi fra pelvi renale ed uretere a valle. Generalmente viene eseguito con tecnica robotica o laparoscopica e viene lasciato uno stent ureterale dal rene fino alla vescica a tutore della cicatrizzazione per approssimativamente 3 settimane.
A rimozione dello stent, una valutazione sulla riuscita dell'intervento viene generalmente eseguita a 3 mesi sia con una Uro-TC che con una scintigrafia renale sequenziale, oltre a monitorare la sintomatologia del paziente ed i valori ematochimici della funzionalità' renale.
Alla Uro TC la presenza di una dilatazione della pelvi renale puo' rimanere anche se in realtà' l'intervento ha migliorato la situazione, per un atteggiamento cronicizzato dal lungo tempo della malattia. E' quindi la scintigrafia renale sequenziale l'esame che permette funzionalmente di valutare se dopo l'intervento, a confronto con i risultati della scintigrafia renale eseguita prima ( e' molto importante eseguire sempre una scintigrafia renale sequenziale prima dell'intervento ), la situazione ostruttiva sul passaggio dell'urina e' migliorata.
La sintomatologia dolorosa da lei descritta non e' certo positiva ma potrebbe essere legata ad una infiammazione postoperatoria a rimozione dello stent e non ad un intervento non riuscito e dipende dall'intervallo temporale dall'intervento e rimozione dello stent.
Una rimozione dello stent troppo precoce puo' dare questa situazione.
Tuttavia, gli interventi di correzione del giunto pieloureterale possono non riuscire o nel tempo la situazione ostruttiva funzionale puo' recidivare, proprio perche' non e' una vera stenosi cicatriziale od un calcolo ostruttivo, ma un problema di funzionalità' da parte della muscolatura della parete ureterale ( peristalsi) che puo' persistere anche nel nuovo tratto anastomizzato o recidivare
Un cordiale saluto
Prof Alessandro Sciarra
Professore I Fascia in Urologia
Chirurgia Robotica
Gruppo Multidisciplinare tumore prostata
Universita' Sapienza, Roma
la stenosi funzionale del giunto pieloureterale e' legata ad una ridotta capacita' delle fibre muscolari di quel tratto di favorire il passaggio dell'urina dal rene fino alla parte bassa dell'uretere e vescica. L'intervento chirurgico consiste nell'asportazione del tratto di uretere relativo al giunto pieloureterale ed una nuova anastomosi fra pelvi renale ed uretere a valle. Generalmente viene eseguito con tecnica robotica o laparoscopica e viene lasciato uno stent ureterale dal rene fino alla vescica a tutore della cicatrizzazione per approssimativamente 3 settimane.
A rimozione dello stent, una valutazione sulla riuscita dell'intervento viene generalmente eseguita a 3 mesi sia con una Uro-TC che con una scintigrafia renale sequenziale, oltre a monitorare la sintomatologia del paziente ed i valori ematochimici della funzionalità' renale.
Alla Uro TC la presenza di una dilatazione della pelvi renale puo' rimanere anche se in realtà' l'intervento ha migliorato la situazione, per un atteggiamento cronicizzato dal lungo tempo della malattia. E' quindi la scintigrafia renale sequenziale l'esame che permette funzionalmente di valutare se dopo l'intervento, a confronto con i risultati della scintigrafia renale eseguita prima ( e' molto importante eseguire sempre una scintigrafia renale sequenziale prima dell'intervento ), la situazione ostruttiva sul passaggio dell'urina e' migliorata.
La sintomatologia dolorosa da lei descritta non e' certo positiva ma potrebbe essere legata ad una infiammazione postoperatoria a rimozione dello stent e non ad un intervento non riuscito e dipende dall'intervallo temporale dall'intervento e rimozione dello stent.
Una rimozione dello stent troppo precoce puo' dare questa situazione.
Tuttavia, gli interventi di correzione del giunto pieloureterale possono non riuscire o nel tempo la situazione ostruttiva funzionale puo' recidivare, proprio perche' non e' una vera stenosi cicatriziale od un calcolo ostruttivo, ma un problema di funzionalità' da parte della muscolatura della parete ureterale ( peristalsi) che puo' persistere anche nel nuovo tratto anastomizzato o recidivare
Un cordiale saluto
Prof Alessandro Sciarra
Professore I Fascia in Urologia
Chirurgia Robotica
Gruppo Multidisciplinare tumore prostata
Universita' Sapienza, Roma
Prof. Alessandro Sciarra
Prof I fascia Universita' Sapienza di Roma
Specialista in Urologia-Chirurgia Robotica
alessandro.sciarra@uniroma1.it
[#2]
Utente
Mi scusi io l'intervento in robotica per correggere l'ostruzione l'ho fatta il 20 dicembre 2022 il 20 gennaio mi è stato tolto il doppio j. Tolto quello poco dopo ho avuto fastidi al rene sempre sinistro poi piano piano il mese di aprile ho continuato ad avere forti coliche ho sopportato prendendo delle gocce di toradol e passava poi ovviamente fare uso tutto le settimane mi sono resa conto che nn andava per qui mi sono recata al pronto soccorso per un altro episodio di dolore al fianco sinistro con il risultato riportato sopra della TC.
Ma la settimana prima avevo fatto una eco addome completo con il seguente risultato: fegato regolare per dimensioni, morfologica ed ecostruttura. Colecistiti ben distesa, non contiene calcoli , non dilatazione delle vie biliari. Regolare il calibro della vena porta.
Milza , pancreas e reni regolari per dimensioni, morfologia ed ecostruttura.
Rilevante dilatazione di calici e bacinetto del rene sinistro, quest'ultimo con diametro antero-posteriore di 3,5 cm. Minima ectasia delle cavità calico-pieliche del rene destro ( che non so che voglia dire essendo che prima non aveva nulla )
Ureteri di calibro regolare nei tratti prossimali e distali.
Vescica ben distesa, con pareti regolari .
Utero in asse , antiverso, regolare per dimensioni e morfologia.
Microcalcificazione tra miometrio ed endometrio al terzo medio.
Endometrio con spessore di 12 mm.
Nei limiti le ovaie.
Non falde liquide in addome.
Poi ho svolto le urine con esito: ovviamente le indico il valore fuori che è cellule epiteliali squamose 51 valore indicato 0-20.
Urinocoltura assenza di forme microbiche. Mi scuso ma vorrei anche capire un po' anche io perché dopo aver fatto l'intervento continuo a star male con qst rene.
Ma la settimana prima avevo fatto una eco addome completo con il seguente risultato: fegato regolare per dimensioni, morfologica ed ecostruttura. Colecistiti ben distesa, non contiene calcoli , non dilatazione delle vie biliari. Regolare il calibro della vena porta.
Milza , pancreas e reni regolari per dimensioni, morfologia ed ecostruttura.
Rilevante dilatazione di calici e bacinetto del rene sinistro, quest'ultimo con diametro antero-posteriore di 3,5 cm. Minima ectasia delle cavità calico-pieliche del rene destro ( che non so che voglia dire essendo che prima non aveva nulla )
Ureteri di calibro regolare nei tratti prossimali e distali.
Vescica ben distesa, con pareti regolari .
Utero in asse , antiverso, regolare per dimensioni e morfologia.
Microcalcificazione tra miometrio ed endometrio al terzo medio.
Endometrio con spessore di 12 mm.
Nei limiti le ovaie.
Non falde liquide in addome.
Poi ho svolto le urine con esito: ovviamente le indico il valore fuori che è cellule epiteliali squamose 51 valore indicato 0-20.
Urinocoltura assenza di forme microbiche. Mi scuso ma vorrei anche capire un po' anche io perché dopo aver fatto l'intervento continuo a star male con qst rene.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.3k visite dal 29/04/2023.
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