Come trattare la mia stenosi uretrale in base agli ultimi esami fatti dopo 9 anni?
Buongiorno
In passato ho già richiesto un consulto medico su questa piattaforma per chiarire dubbi e perplessità relative alla mia specifica situazione clinica e dato che ho trovato utili e preziosi i consigli ricevuti vorrei poter approfittare di questa opportunità per ringraziare anticipatamente della disponibilità dei professionisti seri che leggeranno questa mia e provvederanno a chiarire ogni mio dubbio a riguardo.
Riassumendo la mia storia clinica: Sono stato operato di uretrotomia endoscopica per una diagnosi di stenosi uretrale bulbare nel lontano 2007 all'età di 17 anni.
Nei controlli successivi all'operazione però, esami uroflussometrici hanno evidenziato delle anomalie che farebbero pensare ad una nuova manifestazione recidiva della stenosi.
Dopo alcuni consulti medici, e visti dubbi espressi da alcuni professionisti del settore ad operarmi nuovamente (data la mia giovane età) ho deciso allora di lasciare temporaneamente in sospeso la cosa e aspettare col tempo che l'operazione si rendesse davvero indispensabile.
Ho deciso quindi di effettuare dei controlli in merito a questo problema e ho così fatto una recente uroflussometria ed un ecografia relativo all'apparato urinario.
Di seguito mostro i dati dei miei recenti esami e il confronto con i dati del passato:
Uroflussometria post-operatoria 2007
Flusso massimo 21.1 ml/sec
Flusso medio 15.0 ml/sec
Volume svuotato 487 ml
Uroflussometria 2014
Flusso max 10.5 ml/sec
Flusso medio 7.0 ml/sec
Volume svuotato 525 ml
Uroflussometria 2023
Max Flow Rate 11.2 ml/s
Average Flow Rate 6.6 ml/s
Voided Volume 417 ml
in base all'ecografia fatta 3 settimane fa si riscontrerebbero solamente delle piccole cisti a carico del rene di sinistra dal diametro di massimo 20 mm, prostata nei limiti dimensionali, vescica di forma regolare e pareti regolari dal contenuto anecogeno e senza liquido libero in cavità peritoneale.
Con una distensione iniziale di 40 ml il paziente non avverte stimolo alla minizione che invece avverte a 70ml.
Dopo minzione residuano circa 5 ml di urina.
In base a questi dati sopra esposti, quali esami o ulteriori procedure si consiglierebbero di effettuare in merito al quadro clinico appena descritto?
C'è la possibilità che sia necessaria una nuova imminente operazione?
Esistono nuove metodologie di trattamento della stenosi che garantirebbero ottimi risultati e che siano anche meno invasivi rispetto all'operazione chirurgica?
grazie mille in anticipo della gentile risposta, buon lavoro
Manuel
In passato ho già richiesto un consulto medico su questa piattaforma per chiarire dubbi e perplessità relative alla mia specifica situazione clinica e dato che ho trovato utili e preziosi i consigli ricevuti vorrei poter approfittare di questa opportunità per ringraziare anticipatamente della disponibilità dei professionisti seri che leggeranno questa mia e provvederanno a chiarire ogni mio dubbio a riguardo.
Riassumendo la mia storia clinica: Sono stato operato di uretrotomia endoscopica per una diagnosi di stenosi uretrale bulbare nel lontano 2007 all'età di 17 anni.
Nei controlli successivi all'operazione però, esami uroflussometrici hanno evidenziato delle anomalie che farebbero pensare ad una nuova manifestazione recidiva della stenosi.
Dopo alcuni consulti medici, e visti dubbi espressi da alcuni professionisti del settore ad operarmi nuovamente (data la mia giovane età) ho deciso allora di lasciare temporaneamente in sospeso la cosa e aspettare col tempo che l'operazione si rendesse davvero indispensabile.
Ho deciso quindi di effettuare dei controlli in merito a questo problema e ho così fatto una recente uroflussometria ed un ecografia relativo all'apparato urinario.
Di seguito mostro i dati dei miei recenti esami e il confronto con i dati del passato:
Uroflussometria post-operatoria 2007
Flusso massimo 21.1 ml/sec
Flusso medio 15.0 ml/sec
Volume svuotato 487 ml
Uroflussometria 2014
Flusso max 10.5 ml/sec
Flusso medio 7.0 ml/sec
Volume svuotato 525 ml
Uroflussometria 2023
Max Flow Rate 11.2 ml/s
Average Flow Rate 6.6 ml/s
Voided Volume 417 ml
in base all'ecografia fatta 3 settimane fa si riscontrerebbero solamente delle piccole cisti a carico del rene di sinistra dal diametro di massimo 20 mm, prostata nei limiti dimensionali, vescica di forma regolare e pareti regolari dal contenuto anecogeno e senza liquido libero in cavità peritoneale.
Con una distensione iniziale di 40 ml il paziente non avverte stimolo alla minizione che invece avverte a 70ml.
Dopo minzione residuano circa 5 ml di urina.
In base a questi dati sopra esposti, quali esami o ulteriori procedure si consiglierebbero di effettuare in merito al quadro clinico appena descritto?
C'è la possibilità che sia necessaria una nuova imminente operazione?
Esistono nuove metodologie di trattamento della stenosi che garantirebbero ottimi risultati e che siano anche meno invasivi rispetto all'operazione chirurgica?
grazie mille in anticipo della gentile risposta, buon lavoro
Manuel
[#1]
Tutte le flussometrie che lei ci presenta sono relativamnte poco attendibili, perché effettuate con volumi vuotati troppo alti (400-500 ml). Questo in genere tende a far sottostimare i valori di flusso. Una buona flussometria deve avere un volume vuotato fisiologico tra 200 e 300 ml, pertanto bisogna essere un minimo accorti su quanta acqua si beve e quanto tempo passa prima di fare l'esame.
Ciò premesso, si rileva che lei abbia probabilmente un flusso non pessimo, ma comunque un po' discutibile per la sua giovane età, peraltro apparentemente non modificato negli ultimi 9 anni. Un punto della situazione è certamente consigliabile e questo non può prescindere da una valutazione endoscopica (uretro-cistoscopia), meglio se in anestesia e con strumento convenzionale. In base al risultato, le si potranno fornire gli opportuni consigli.
Ciò premesso, si rileva che lei abbia probabilmente un flusso non pessimo, ma comunque un po' discutibile per la sua giovane età, peraltro apparentemente non modificato negli ultimi 9 anni. Un punto della situazione è certamente consigliabile e questo non può prescindere da una valutazione endoscopica (uretro-cistoscopia), meglio se in anestesia e con strumento convenzionale. In base al risultato, le si potranno fornire gli opportuni consigli.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
La ringrazio tantissimo per la sua risposta molto celere ed è molto apprezzato il suo punto di vista. Mi sembra di capire quindi che l'esame dovrebbe essere fatto bevendo meno acqua di quanta ne abbia bevuta io corretto?.
A ciò detto, volevo chiedere se ci sono progressi tecnologici sostanziali sul trattamento chirurgico della stenosi e quali sono le metodologie di intervento attualmente possibili in Italia e con che percentuale di completa guarigione del paziente.
Grazie mille in anticipo per la pazienza e per l'attenzione accordatami.
A ciò detto, volevo chiedere se ci sono progressi tecnologici sostanziali sul trattamento chirurgico della stenosi e quali sono le metodologie di intervento attualmente possibili in Italia e con che percentuale di completa guarigione del paziente.
Grazie mille in anticipo per la pazienza e per l'attenzione accordatami.
[#3]
Noi consigliamo di bere mezzo litro d'aqua circa un'ora prima, in condizioni di temperatura normali. Certo, poi non bisogna che vi siano lungaggini per l'esecuzione dell'esame, cosa che invece purtroppo accade negli ambulatori delle strutture pubbliche.
Per quanto riguarda gli interventi, dipende ovviamente dall'entità della stenosi. Tranne casi molto complessi, il primo tentativo è sempre una uretrotomia e nel suo caso parrebbe aver dato un risultato buono e durevole. le recidive sono comunque molto frequenti, in questi casi a giudizio dell'operatore si esegue una seconda uretrotomia (ma mai una terza) oppure si avvia alla uretroplastica chirurgica, oggi eseguita perlopiù con l'autotrapianto tubulizzato di una parte di mucosa della bocca. I risultati sono generalmente ottimi. Questo tipo di chirurgia deve però essere praticato esclusivamente da Colleghi che ne abbiano una comprovata e vasta esperienza specifica.
Per quanto riguarda gli interventi, dipende ovviamente dall'entità della stenosi. Tranne casi molto complessi, il primo tentativo è sempre una uretrotomia e nel suo caso parrebbe aver dato un risultato buono e durevole. le recidive sono comunque molto frequenti, in questi casi a giudizio dell'operatore si esegue una seconda uretrotomia (ma mai una terza) oppure si avvia alla uretroplastica chirurgica, oggi eseguita perlopiù con l'autotrapianto tubulizzato di una parte di mucosa della bocca. I risultati sono generalmente ottimi. Questo tipo di chirurgia deve però essere praticato esclusivamente da Colleghi che ne abbiano una comprovata e vasta esperienza specifica.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#4]
Utente
Grazie mille ancora, volevo chiedere in quali casi sia possibile o consigliabile fare una seconda uretrotomia per garantire un risultato ottimale al paziente.
Ci sono dei casi specifici o degli elementi che possano far pendere l'ago della bilancia più verso una seconda uretrotomia che per l'autotrapianto tubulizzato?
Ci sono dei casi specifici o degli elementi che possano far pendere l'ago della bilancia più verso una seconda uretrotomia che per l'autotrapianto tubulizzato?
[#5]
Ovviamente dipende dal livello e dall'entità della stenosi (calibro, lunghezza, ecc.), poi dipend anche molto dalle abitudini dello specialista. Ma tutto questo dve essere deciso in base a che cosa si incontra all'endoscopia.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.2k visite dal 27/04/2023.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.