Cistitebuongiorno vorrei un aiuto ad uscire dall'incubo della cistite
Buongiorno vorrei un aiuto ad uscire dall'incubo della cistite.
Ho 26 anni e sono una donna sessualmente attiva, ho rapporti stabilmente (circa 3-4 settimana).
Soffro di ovaio micro policistico che tratto da marzo 2020 con kirocomplex (inositolo).
Suppongo di essere lievemente insulina resistente in quanto prima del kirocomplex mi svegliavo tutte le notti alle 4 con i morsi della fame, ora la situazione è migliorata ma soffro ancora dj calo di zuccheri prima del pranzo, specie se dopo una colazione dolce.
Ho iniziato ad avere rapporti a gennaio 2020, ad agosto 2020 per la prima volta ho avuto la cistite emorragica (il giorno dopo un rapporto), trattata con due bustine di monuril (non fatto analisi) a febbraio 2021 la cistite si ripresenta, in questo caso prendo 2 monuril, il 3 giorno ho un rapporto, torna la cistite, altre due monuril, analisi a 10 giorni negative.
cistite sempre emorragica (sangue nelle urine e dolore lancinante).
Da allora vivo nel terrore, mi lavo molto (forse troppo?) con detergenti da supermercato.
ho preso peacist 600 attack, che contiene mannosio propoli e cranberry 2 volte Al giorno per due settimane, 1 volta al giorno per 1 mese e poi ogni due mesi due settimane 1 volta al giorno.
ad agosto 2022 mi torna la cistite, monuril, analisi a 10gg negative e stesso protocollo col peacist.
io pero da allora vivo ogni rapporto in paranoia e anche la mia igiene intima e il semplice gesto di andare al bagno mi creano il terrore.
prendo peacist o mannosio per interi mesi perche ho sempre paura che ritorni, specie ora che lavoro e uso molto i bagni pubblici/ trattengo la pipi/ ho rapporti.
domenica mi torna la cistite, faccio le analisi prima di prendere il monuril e risulta positiva a E.
coli, alta flora batterica, estera di leucocitaria MA nitriti assenti.
Il ginecologo mi fa prendere il monuril per risolvere nell'immediato ma la MIC è di 16.
ora il medico mi ha consigliato di iniziare ciproxin (MIC 0.06).
e sostiene che io sia un caso di persona soggetta a cistiti.
ora mi chiedo
- sono stata bene fino ai 24 anni, senza eccessive attenzioni igieniche, anche dopo i primi rapporti (possibile sia la troppa pulizia?)
- sono destinata a vivere ogni rapporto come una ghigliottina?
- possibile sia lo stesso patogeno che mi porto dietro da agosto 2020 ma poco sensibile alla fosfomicina usata finora?
- ho rapporti quasi ogni settimana, almeno 3-4, sono comunque ascrivibile alla cistite post coitale?
non dovrei stare sempre male?
ma soprattutto arriverò mai a dire non ho un episodio di cistite da anni?
(antibiotico sempre consigliato da ginecologo cosi come assunzione peacist secondo schemi, quelle extra sono duvute all amia paranoia)
grazie a chiunque possa aiutarmi.
La maggioranza dei casi di infezione delle vie urinarie è causato da batteri provenienti più o meno direttamente dal proprio intestino, Solo una minima parte è trasmessa per via sessuale (quasi mai dal maschio alla femmina), la contaminazione dall'ambiente esterno si può considerare davvero rarissima. La zona ano-genitale, specie nella femmina, è costantemente ed inevitabilmente abitata da vari tipi di batteri, di cui una parte di derivazione intestinale, tra i qualisi instaura una sorta di benefico equilibrio. Questo equilibrio si rompe quando, in genere per una malfunzione intestinale anche misconosciuta, tra i batteri intestinali si selezionano dei ceppi più aggressivi e mediamente più resistenti agli antibiotici. In queste situazioni ed in soggetti predisposti, è sufficiente il seppur minimo trauma del rapporto sessuale penetrativo, per facilitare la migrazione dei batteri alle basse vie urinarie e con questo l'insorgenza delle classiche cistiti post-coitali (colloquialmente dette "cistiti della luna di miele"). Non è indispensabile che vi sia una colite conclamata, talora il dismicrobismo intestinale può essere anche misconosciuto, magari causato da lievi intolleranze alimentari o anche solo da un'alimentazione condizionata o scorretta (es. dieta vegana). Chiaramente, in queste condizioni, l'assunzione reiterata e prolungata di antibiotici altro non fa che selezionare ulteriormente la flora batterica intestinale (microbiòta), inducendo resistenze potenzialmente pericolose. Pertanto, una volta accertata opportunamente l'assenza di fattori favorenti nell'apparato urinario, l'urologo dovrebbe passare la palla ai più competenti specialisti gastro-enterologi e dietisti/nutrizionisti, poiché questa è quasi sempre la chiave per attenuare il problema, se non risolverlo.
Anche una igiene locale maniacale, specie utilizzando detergenti "medicati" o aggressivi può essere controproducente andando a selezionare i batteri più "robusti" a danno dei comuni lattobacilli della normale flora batterica vulvo-vaginale.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
La mia funzione intestinale è medio buona, nel senso che tendenzialmente vado al bagno una volta al giorno feci normali , intorno all’ovulazione capita che abbia due giornate consecutive in cui non riesca ad evacuare, c’è da dire che nel periodo febbraio-marzo ho avuto un protratto periodo di feci molle, non propriamente diarrea, tanto da fare coprocoltura e ricerca parassiti (esito negativo). Tale periodo è iniziato a seguito di una giornata in cui ho assunto latte vaccino (che so non digerire bene) e broccoli (spesso per i broccoli mi avvalgo di fitoplus fermenti + enzimi digestivi) Comunque da almeno 3 settimane l’evacuazione era tornata normale e stavo prendendo fermenti da febbraio, fino ad arrivare al crispact che sto prendendo da metà marzo.
Ora sto terminando il ciproxin a cui È coli era sensibile, non uso più detergenti nell’area vulvare ma esclusivamente anale. Seguo i protocolli di assunzione del D-mannosio Dimann e i loro fermenti.
Una cosa che vorrei sottolineare è che io da sempre vado spesso al bagno: se bevo una bottiglietta di acqua mi capita di fare pipì anche ogni 10 minuti fino a terminare tutta l’urina, questa cosa è normale?
Ho prenotato una visita con l’urologo, cosa altro posso fare?
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Quindi lei pensa che il mio problema possa essere semplicemente un intestino irritato a causa di intolleranze non note e un eccesso di igiene aggressiva? O qualcosa del genere.
Mi avevano parlato di casi ricorrenti tutta la vita, addirittura rischio di cistite interstiziale, non le dico la desolazione
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
A livello organico e fisico nessun problema
Mi consiglia D-mannoro dopo i rapporti (3000mg),
Capsule ialuril e un detergente molto delicato (prediligere acqua) e fermenti. Mi consiglia un biologo nutrizionista e valutazione pavimento pelvico.L e tampone vaginale.
Dice che faremo in modo di capire cosa triggera la mia cistite e conviverci, avendo magari prima pochi episodi sempre più radi, senza dovermi costringere alla castità.
Qualora lei avesse ulteriori consigli, sono sempre ben accetti.
Giada
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Se da una parte la visita è stata attenta e mi ha spiegato molto bene la mia situazione, la terapia non mi convince affatto.
Ha riscontrato ipertono del pavimento pelvico ma non fortissimo per cui non consiglia riabilitazione ma terapia farmacologica (LAROXYL 3 gocce in acqua prima di dormire; pelvinox una compressa mattina e una la sera e saginil gel 3 applicazioni giornaliere) secondo lei è di origine psicogena dovuto alla paura della cistite post coitale e avendo io ora forte bruciore ai rapporti (non riesco a farli da dopo questa cistite) vuole scongiurare che diventi VULVODINIA.
Mi ha spaventata un po’ l’uso dell’antidepressivo ma posso accettarlo. Quello che mi ha però infastidito è la terapia per la cistite vera e propria, innanzitutto ha detto che la terapia dell’urologa (ialuril 2 cp al giorno x 2 mesi + mannoro una bustina 1000mg dopo rapporto e un’altra dopo 2 ore) e in generale 3000mg di D-mannosio al giorno; fosse inutile. Anche se l’urologa mi ha assicurato che l’assorbimento sub-linguale del mannoro avrebbe garantito una concentrazione efficace nonostante sia a 1g.
Questa ginecologa luminare delle cistiti e osannata nelle recensioni, prima senza fare analisi o altro vuole che faccia un ciclo di NEO FURONDANTINA (2 cp x5 gg) per rimuovere residui, dalle prime analisi MIC <=16 ma lei non le ha viste queste analisi. (Dopo 2 monuril e 5 gg di ciproxin)
Poi iniziare a sciogliere il biofilm con UNCANDEP, utilizzare un mannosio a più alte concentrazioni (4g)UROXIN BUSTINE, fermenti crispact per impermeabilizzare l’intestino. Su questo sono d’accordo.
Ma la cosa che mi ha fatto storcere il naso è la prescrizione di una pasticca di antibiotico neo furondantin dopo OGNI RAPPORTO, e questo per almeno un mese e mezzo.
Ora io non sono medico, ma sono biologa, e almeno rispetto ai miei studi, un uso così esteso e soprattutto casuale di antibiotici non è un bene. Sono molto combattuta perche questa visita mi è costata molti soldi , l’approccio alla patologia e anche le prospettive di totale guarigione sono buone, però quell’antibiotico usato così proprio non mi convince, leggo anche online su siti di urologia che è infatti da evitare.
Stavo pensando di seguire la terapia forse ignorando solo l’antibiotico o di sentire un altro parere. Lei cosa mi consiglia?
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Al mattina 2 capsule di ialuril per ristabilire lepitelio, 1 bustina di uncadep per sciogliere il biofilm e 2g di D-mannosio
A stomaco vuoto crispact 1 bustina
Nel pomeriggio un altro uncadep
E prima di sera 2g di mannosio
Questo per due settimane
Poi per il mese dopo:
2 ialuril
1 uncadep
2g D-mannosio
Crispact
In caso di rapporti: subito dopo mannoro (1g ad assorbimento sublinguale) e un’altra a distanza di 2 ore.
Continuare con lo ialuril per un totale di 2 mesi
Le sembra una terapia corretta? Purtroppo ho dovuto fare un cocktail di quanto detto da urologa e ginecologa, può dirmi se qualcosa interferisce col resto O potrebbe farmi male?
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
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Approfondimento su Cistite
La cistite è un'infiammazione della vescica che si avverte con frequente bisogno di urinare, con bruciore o dolore. Si può curare con farmaci o rimedi naturali.