Dolore zona perineo,uretra e ventre post menzione
Salve, a seguito di diversi problemi come bruciore pene, ventre, fianco e testicolo dx seguenti a minzioni ed eiacualazioni con gocciolamento residuo dopo aver completato entrambi gli atti, ho effettuato diverse visite con diverse cure, tutte o quasi per presunta prostatite che è stata sempre trattata con antibiotici, integratori o antiflogistici.
Puntualmente il dolore non passava mai, fin quando sono andato da un medico che ha riscontrato un problema nel flusso (circa 10ml/s) e seguentemente a una cistoscopia mi ha diagnosticato una sclerosi del collo della vescica.
Sono stato operato a febbraio 2022, e dopo l'intervento sono stato bene solo il primo giorno quando ho rimosso il catetere e il flusso era più forte e i dolori quasi scomparsi.
Dal giorno seguente fino a oggi i dolori sono ritornati e aumentati, a nulla sono serviti esami post intervento quali ecografia (tutto nella norma), uroflussometria (11 ml/s) e cistoscopia che ha solamente confermato l'esito positivo dell'intervento.
Ora ho dei bruciori intensi durante la menzione lungo tutta l'uretra con una sensazione di ostruzione/resistenza alla menzione, con un forte bruciore lungo la zona del perineo e crampi al ventre che mi fanno rimanere piegato anche a lungo dopo aver urinato e inoltre e sempre presente questo gocciolamento alla fine (il quale è assai fastidioso specialmente quando sono in giro e rimango bagnato lì sotto).
Aggiungo che dopo essermi operato ho anche una sensazione di non riuscire più a trattenere tanto l'urina, potrebbe essere collegato sempre all'intervento?
Che cosa potrebbero essere questi sintomi?
Sapreste indirizzarmi in qualche modo visto che tutti gli specialisti mi hanno sempre detto che era un problema legato alla prostata (prostatite) e chi invece mi ha operato non ha praticamente risolto nulla (forse peggiorando anche le cose)?
Grazie mille.
Puntualmente il dolore non passava mai, fin quando sono andato da un medico che ha riscontrato un problema nel flusso (circa 10ml/s) e seguentemente a una cistoscopia mi ha diagnosticato una sclerosi del collo della vescica.
Sono stato operato a febbraio 2022, e dopo l'intervento sono stato bene solo il primo giorno quando ho rimosso il catetere e il flusso era più forte e i dolori quasi scomparsi.
Dal giorno seguente fino a oggi i dolori sono ritornati e aumentati, a nulla sono serviti esami post intervento quali ecografia (tutto nella norma), uroflussometria (11 ml/s) e cistoscopia che ha solamente confermato l'esito positivo dell'intervento.
Ora ho dei bruciori intensi durante la menzione lungo tutta l'uretra con una sensazione di ostruzione/resistenza alla menzione, con un forte bruciore lungo la zona del perineo e crampi al ventre che mi fanno rimanere piegato anche a lungo dopo aver urinato e inoltre e sempre presente questo gocciolamento alla fine (il quale è assai fastidioso specialmente quando sono in giro e rimango bagnato lì sotto).
Aggiungo che dopo essermi operato ho anche una sensazione di non riuscire più a trattenere tanto l'urina, potrebbe essere collegato sempre all'intervento?
Che cosa potrebbero essere questi sintomi?
Sapreste indirizzarmi in qualche modo visto che tutti gli specialisti mi hanno sempre detto che era un problema legato alla prostata (prostatite) e chi invece mi ha operato non ha praticamente risolto nulla (forse peggiorando anche le cose)?
Grazie mille.
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Da quanto descrive in maniera minuziosa i disturbi riferiti sembrano per lo più da ridferire ad uno stato infiammatorio prostatico.
La terapia della prostatite e' veramente antipatica non riuscendo gli antibiotici a sterilizzare la ghiandola prostatica che, producendo fruttosio , diventa un terenno di coltura per batteri .
La terapia puo' essere lunga e fastidiosa ma con cmq continuatitiva.
In primis vanno considerate le abitudini alimentari e di vita coorreggendole, mentre
contemporaneamente vanno impiegati antinfiammatori topici e generali a cicli.
L'obiettivo della terapia e' quello della prostatite cronica catarrale asintomatica continuando a mantenere stili di vita opportuni onde evitare riacutizzazioni.
Non esiste una pozione magica che liberi dalla malattia ma la continuità terapeutica e' essenziale alla fine per i risultati..
Eviti cmq cibi piccanti, la birra, troppi caffe', eviti l'uso di cyclette o biciclette e al mattino un buon bicchoere d'acqua.
Cordialmente
La terapia della prostatite e' veramente antipatica non riuscendo gli antibiotici a sterilizzare la ghiandola prostatica che, producendo fruttosio , diventa un terenno di coltura per batteri .
La terapia puo' essere lunga e fastidiosa ma con cmq continuatitiva.
In primis vanno considerate le abitudini alimentari e di vita coorreggendole, mentre
contemporaneamente vanno impiegati antinfiammatori topici e generali a cicli.
L'obiettivo della terapia e' quello della prostatite cronica catarrale asintomatica continuando a mantenere stili di vita opportuni onde evitare riacutizzazioni.
Non esiste una pozione magica che liberi dalla malattia ma la continuità terapeutica e' essenziale alla fine per i risultati..
Eviti cmq cibi piccanti, la birra, troppi caffe', eviti l'uso di cyclette o biciclette e al mattino un buon bicchoere d'acqua.
Cordialmente
Dott.Roberto Mallus
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.1k visite dal 12/04/2023.
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