Cistite klesblella e 5 antibiotici in meno di un anno

È da maggio 2022 che soffro di cistiti ricorrenti e mi sono stati dati così diversi antibiotici che non riesco a venire a caso.
Nello specifico a maggio 2022 dopo un aperitivo con delle amiche mi è venuto un episodio di cistite, dolore nella minzione, sensazione di peso vescicale, stimolo a fare pipi anche se non c'era.
Prescritto prima Monuril senza urinocultura.
Dopo un mese ritorna e prescritto Augumentin.
Dopo un altro mese viene prescritta urinocultura e risulta klesblellia >100.000.
Dopo 1 e mezzo si ripresenta e il medico di base mi prescrive ciprofloxacina e bactrim per 9 giorni mattina e sera sempre per klesblellia >100.000.
Dopo 10 giorni dalla terapia antibiotica, quindi ottobre 2022 esito urinocultura è negativo anche se fastidio da peso vescicale, stimolo a fare pipi anche se non c'era rimangono.
Nei mesi successivi assumo d mannosio e mi sento meglio.
Anche dalla urotac non viene riscontrato nulla.
A fine febbraio ritornano gli stessi dolori a seguito di settimane prima che avevo avuto della diarrea e mangiato speziato.
faccio urinocultura e da esito positivo a klesbella sempre >100.000.
Il medico mi prescrive ciproxin 500mg 5 giorni mattina e sera.
Ora a 10 giorni dalla terapia antibiotica risulta positiva a enterococcus faecalis <100.000.
Vorrei evitare una nuova terapia antibiotica anche perché sto meglio rispetto a fine febbraio e non ho avuto ancora episodi acuti.
È possibile continuare con d mannosio, probiotici enterelle la mattina e feminabiane la sera ed evitare un ulteriore antibiotico.
Il medico di base suggerisce di fare altri 10gg di neofuratin e non so se è la terapia giusta continuare con antibiotici quando forse la causa è il mio intestino?
A settembre 2022 ero andata da una gastroenterologa ma mi aveva detta che la klesbellia non è un batterio che proviene dall intestino.
Vi ringrazio
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
La causa delle sue infezioni è principalmente legata all'intestino, con un evidente squilibrio della flora batteica locale (microbiòta) che le terapie antibiotiche hanno di sicuro ulteriormente indebolito. La Klebsiella non è fra i batteri intestinali più rappresentati, ma proprio in condizioni di squilibrio può diventare preponderante ed aggressiva. In pratica, la maggior parte delle attenzioni nel suo caso va risposta nell'intestino la cui cui funzione ed equilibrio vanno seguiti con la massima attenzione e l'aiuto di un nutrizionista. In assenza di febbre e complicazioni evidenti (es. sanguinamento vsibile, dolori insopportabli) gli antibotici non dovrebbero essere utilizzati. Utile invece aumentare di molto l'assunzione di liquidi (acqua, bevande e cibi acquosi).

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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