Calcoli bilaterali

Buonasera, ho appena fatto una ecografia dopo episodio di ematuria in urine e mi e' stato refertato quanto segue: "calcolosi intracaliciale, di circa 10 mm nella meta' inferiore del rene destro e calcolosi di circa 11, 1 mm nel tratto prossimale dell'uretere sinistro distante 30 mm dal relativo bacinetto.
Il calibro massimo dell'uretere prossimale sinistro e' di circa 18 mm".
Vie urinarie destra non dilatate, a sinistra dilatazione.
Il resto nulla da rilevare.
" L'ecografista ha fatto anche stick urine ed e' risultato "lieve leucocituria e ematuria e riduzione acidita'" ma questo lo ha attribuito ai calcoli.
Premetto che 10 anni fa fui operato per due calcoli sempre uno a destra e uno sinistra ureterali con rimozione passando per la vescica e portato due stent per due mesi.
Fu uno strazio.
Domani contattero' urologo.
Volevo sapere: e' possibile con questa diagnosi eliminare i due calcoli con ultrasuoni senza ricorrere a una operazione?
10 anni fa passai 3 giorni in ospedale dopo operazione e non sopportavo il catetere assolutamente.
Non ce la farei una seconda volta.
Inoltre volevo sapere se la dilatazione mi fa correre rischi perche in questo momento, non ho coliche e non ho la possibilita di intervenire rapidamente poiche fuori italia.
Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.7k 1.9k
L'attuale problema è il calcolo ureterale di sinistra, l'altro è in una condizione di relativa stabilità, non può essere dimenticato, ma a momento non costituisce una priorità. L'espulsione spontanea di un calcolo di 11 mm non è impossibile, ma le probabilità sono talmente basse che questo evento non può essere considerato. Vi è una certa sofferenza renale, anche se lei non ci riferisce coliche, anzi, pare che per relativa fortuna sua il tutto sia stato rilevato un modo abbastanza occasonale. I calcoli dell'uretere possono essere trattati con le onde d'urto (ESWL), ma realisticamente con risultati raramente risolutivi. Un tentativo teoricamente si potrebbe anche fare, ma l'incompletezza del risultato abbastanza spesso impone di dover comunque intervenire in seguito con qualche manovra endoscopica. Dal nostro punto di vista, nel suo caso, le indicazioni ad un intervento endoscopico risolutivo sono quindi indiscutibili. Tutavia, comprendiamo le sue apprensioni basate sull'esperienza precedente non proprio positiva .... Dobbiamo dire che negli ultimi anni le cose sono certamente cambiate, sia dal punto di vista tecnico che della competenza professionale dei Colleghi che si occupano specificatamernte di questi interventi. Nella nostra pratica, questo intervento viene perlopiù eseguito in ospedalizzazione diurna ed in anestesia periferica. Viene quais sempre inserito uno stent ureterale, che nalla maggior parte dei casi viene rimosso senza ulteriore endoscopia da 5 a 15 giorni successivi. Crediamo che la maggioranza dei nostri Colleghi sia oggi orientata in modo molto simile. Piuttosto, i tempi d'attesa nelle strutture pubbliche purtroppo non sono brevi, pertanto le consigliamo di farsi vedere appena possibile da un nostro Collega o presso una struttura con riconosciuta competenza specifica nel trattamento della calcolosi.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
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Utente
Utente
Buongiorno Dr. Piana e grazie per la risposta. Lunedi mattina incontrerò urologo per fare il punto della situazione. Condivido Le sue valutazioni e mi rendo conto che il percorso indicato da Lei sia il "gold standard" nella mia casistica relativamente al calcolo di sinistra. Se dovrò affrontare nuovamente un percorso di questo tipo a quel punto spero l'urologo mi proponga di intervenire, nella stessa occasione, su entrambe i calcoli, anche se quello di destra pare non "urgente". Lei mi parla di un giorno di ospedalizzazione, io 10 anni fa' oltre alle coliche che avevo, che in questo caso sono assenti per ora, dopo l'asportazione dei calcoli passai 3 giorni in ospedale con il catetere e due stent. Non riuscivo assolutamente a sopportare il catetere tanto che in quei 3 giorni non dormii e mi sentivo impazzire. Poi tornato a casa con gli stent ad entrambe i lati non Le dico lo strazio a urinare e per non farmi mancare nulla mi venne un febbrone che dovettero curare con il Glazidim perchè mi rifiutai di mettere il catetere. A questo punto non vorrei escludere l'ESWL....ma vedremo cosa mi prospetterà urologo. Nel frattempo la ringrazio molto per la disponibilità.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.7k 1.9k
Noi eseguiamo abitualmente interventi bilaterali, quando le condizioni e la prudenza lo permettono. Ovviamente, non si può promettere nulla e si inizia ovviamente la procedura dal lato più "urgente". L'intervento bilaterale può imporre la necessità di portare due stent per qualche tempo e ben sappiamo quanto questo possa essere fastidioso per il paziente.

Paolo Piana
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Utente
Utente
Buongiorno Dr. Piana. Ho fatto la visita dall'urologo il quale ha rilevato quanto emerso dalla ecografia, seppur mi ha detto che, da quanto ha visto lui dall'eco fattami, il calcolo di sinistra non provoca una idronefrosi significativa ed è 9 mm (rispetto a 11.1 dell'ecografista) ma sulla ricerca della dimensione esatta in questo caso ritiene superfluo spaccare il millimetro. Ha visto anche altri microcalcoli sia nel destro che nel sinistro, ma non sono importanti in questo momento. La sua proposta è di agire a step, anche perche siamo in assenza di coliche renali e sofferenza renale. Mi ha fatto iniziare subito una terapia espulsiva dandoci tempo 10 giorni. La terapia è 1 compressa di Urotec da 8 mg la sera prima di dormire e 10 ml di Renalit Combi Colit al giorno. 2 Litri di acqua almeno al giorno ben distribuiti durante la giornata senza assumerli tutti in maniera concentrata. Una borsa di acqua calda e in caso di dolori Toradol. Fra dieci giorni nuovo controllo e valutazione. Nel caso in cui non vi fossero evoluzioni procederemo con un Uro-TAC e sulla scorta del risultato poi sceglieremo il percorso di intervento. Non ha escluso nulla per intervenire. Volevo un Suo parere sulla terapia e inoltre le domando: 1) è normale una macro ematuria e micro ematuria rilevata nei giorni seguenti tramite stick urine senza colica renale? 2) ieri ho iniziato a prendere terapia e stamattina ho notato che consumando lo stesso quantitativo di acqua dei giorni precedenti, che mi procurava una urgenza frequente a urinare, stamattina non sento quella stessa urgenza. 3) è opportuno secondo Lei, in assenza di coliche, fare una terapia di espulsione di un calcolo di 9/10 millimetri? L'Urogolo mi ha detto che non è difficile espellere un calcolo di queste dimensioni e fare un tentativo non è una impresa. Io leggo qui spesso che Lei ritiene che su queste dimensioni è inutile stare a tergiversare.
Grazie per le risposte che vorrà darmi.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.7k 1.9k
L'approccio è in linea di massima condivisibile, approfittando del fatto che lei non ha disturbi importanti e verosimilmente non ha motivi personali che la spingano a risolvere al più presto possibile (es. pilota di aereo, militare in guerra, frequenti viaggi località remote, eccetera).
1) L'ematuria può manifestarsi in qualsiasi momento, non necessariamente in corispondenza di una colica.
2) La silodosina (Urorec ed altri) che sta assumendo ha un'azione anche sulle vie urinarie inferiori e verosimilmente riduce la sensibilità vescicale.
3) Veda i presupposti. Le reali possibilità sono modeste, ma ognuno è fortunato a modo suo ...

Paolo Piana
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Utente
Utente
Buongiorno dr. Piana, poiche assumo la sertralina per problemi di ansia generalizzata posso continuare a prenderla con Urotec e Renalit ?
Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.7k 1.9k

Paolo Piana
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Utente
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Buongiorno Dr. Piana, ho fatto esame delle urine e urinocultura consigliate da urologo ed ho il referto. Gli unici valori non nel range sono
Emoglobina 0,03 valori riferimento 0.00 e 0.02. Eritrociti 34 valori di riferimento 0 e 15. Leucociti 59 valori di riferimento 0 e 20. Urinocoltura negativo. Sto facendo terapia espulsiva ma senza coliche e nessun dolore. Ho il terrore che questi valori non dipendano dal calcolo ma da un tumore alla vescica. L'urologo dopo ecografia lunedi scorso non ha proprio preso in considerazione questa ipotesi ma attribuisce tutto al calcolo e non mi ha indicato nessun esame specifico. Cosa ne pensa Lei? Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.7k 1.9k
Ci potrebbero essere ipotesi ancora peggiori se per questo ... ci stupisce che non le abbia considerate! :-) ;-)

Stia sereno, perbacco.

Paolo Piana
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Utente
Utente
Buongiorno Dottore, ho appena fatto visita dall'urologo. Sugli esami delle urine non ha dato nessun peso dicendomi di stare più che tranquillo. Mi ha fatto eco per verificare la situazione del rene sinistro e del calcolo. Non lo ha trovato nella stessa posizione (a dire il vero non lo ha proprio individuato) della precedente ecografia e c'è una lievissima idronefrosi, sicuramente minore della ecografia precedente. Allo stato dell'arte secondo lui la terapia di espulsione ha portato qualche evoluzione e sicuramente il calcolo non ha una dimensione di 111 mm, ma molto probabilmente è ora minore, avvalorata anche da qualche micro micro calcolo in vescica che precedentemente non c'era, inoltre il fatto che l'uretere in passato abbia già affrontato coliche, estrazione endoscopica e stent per due mesi in qualche modo agevola il decorso (non ho mai avuto coliche fino ad ora). Mi ha consigliato di continuare terapia espulsiva per un'altra settimana e programmare a fine terapia una TAC addome e pelvi senza mezzo di contrasto per inquadrare con precisione dove si colloca il calcolo e quindi successivamente stabilire la strategia. Nel frattempo i soliti 2 / 2.5 l di acqua al giorno. Mi ha confermato che i reni stanno benissimo e questo è l'aspetto più importante. Sinceramente la TAC me la volevo evitare perchè so in questi giorni quanta carica ansiogena mi porterà e già immagino che venga trovato qualcosa a fegato, pancreas, reni...e il calcolo il male minore. Purtroppo vengo da una recente esperienza di un amico che con una TAC di controllo ha trovato tumore al fegato e metastasi e sono molto a terra. Ma questo non ha una valenza di pertinenza urologica e mi scuso per lo sfogo...ma non ha idea in che tempesta mi trovo.
Volevo un suo parere sulle indicazioni urologiche indicatemi.
Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.7k 1.9k
Senz'altro concordiamo con la strategia del Collega. Come più volte abbiamo scritto, l'ecografia raramete riesce a definire con precisione un calcolo dell'uretere, ovvero ne può dedurre la presenza solo tramite la coesistenza di una dilatazione renale. In assenza di sintomi e con dilatazione in riduzione si può ottimisticamente presumere che il calcolo sia stato espulso in modo inavvertito. Questo accade più frequentemente di quanto si possa pensare. Purtroppo la realtà è diversa, oggigiorno è meglio avere certezze che basarsi solo su presunzioni, e per avere certezze è necessario eseguire una TAC dell'addome sneza mezzo di contrasto. Non comprendiamo perché lei debba temere il riscontro di alterazioni in altri organi ed apparati, non è a questo che bisogna pensare oggi.
Piuttosto, come forse le abbiamo già scritto, finché non vi è certezza che le vie urinarie siano libere, noi non concordiamo con l'assunzione di grandi quantità di liquidi. Ricordi che i calcoli non progrediscono lungo l'uretere grazie alla spinta da tergo del flusso urinario, ma solo grazie alla compiacenza delle pareti e della mucosa, sulla quale si agisce con la terapia espulsiva. Un carico idrico troppo elevato può appesantire il rene e causare l'insorgenza di coliche.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Utente
Utente
Buongiorno Dr. Piana, avendo avuto calcoli e coliche in precedenza sinceramente non penso affatto che un calcolo, orientativamente di 9/10 mm, se ne sia uscito senza "colpo ferire" o tanto più che si sia sgretolato in 10 giorni. L'urologo che mi ha visitato non è assolutamente concorde con questa mia ipotesi e mi ha detto che nella sua carriera ha assistito e verificato tante espulsioni inconsapevoli e senza coliche anche di calcoli più importanti. Comunque al di là di queste congetture che lasciano il tempo che trovano per le giuste considerazioni da Lei esplicitate, bisogna andare sul sicuro e quindi TAC.
Riguardo l'assunzione di acqua condivido il suo parere e mi sto limitando a bere in maniera adeguata durante tutta la giornata senza concentrare l'assunzione o aumentare la quantità. Diciamo che chiudo la giornata con 1.5/2 L ben distribuiti. Brevemente, nel merito delle ansie per l'esame diagnostico, purtroppo da alcuni mesi vivo, per una serie di eventi che non sto qui a tediarla, un forte stato di depressione e ansia che tengo a bada con il farmaco che le ho indicato in precedenza, mi perdoni lo sfogo precedente ma sa'...non è facile.
Grazie e l'aggiornerò dopo la TAC sulle evoluzioni per avere un Suo parere.
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Utente
Utente
Buongiorno Dr. Piana, ho effettuato la TAC e questo è il referto: "dilatazione del tratto prossimale dell'uretere (diametro traverso massimo di circa 14 mm) e della pelvi renale a sinistra (diametro AP di circa 25 mm) con evidenza di calcolo di circa 10 mm a livello del tratto prossimale dell'uretere. Microliti del rene sinistro. Calcolo di circa 7 mm a livello del gruppo caliceale medio del rene destro". Per il resto tutto nella norma.
Ho fatto vedere TAC a Urologo il quale mi ha detto che la mia situazione è un pò ibrida, nel senso che il dato positivo è che non c'è una sofferenza importante del rene, non ci sono coliche o febbre e questo fa pensare che il calcolo abbia trovato una sua comodità statica, ma l'elemento negativo è che purtroppo questa "normalità" non mette urgenza sanitaria al mio caso e quindi, consultate le liste di attesa, parliamo di un tempo minimo di intervento di 3-4 mesi....mi ha detto anche "se siamo fortunati". In buona sostanza è devo augurarmi che in quattro mesi la situazione si aggravi e io mi faccia un bel po di coliche per intervenire prima.....mah...è un pò disarmante questa prospettiva nel 2023. Comunque, mi ha inserito in lista di attesa, mi ha detto che dovrò farmi una ecografia almeno una volta al mese per monitorare la situazione (andando privatamente e pagando se la voglio nei tempi perchè altrimenti la prima data utile per un eco nel pubblico è dicembre 2023), tenere sempre con me Toradol e evitare fin quando possibile affaticamenti e spostamenti di lunga durata e in luoghi dove non sia facilmente raggiungibile un PS. Ridurre apporto idrico e alimentazione elaborata. Altro secondo lui per il momento non si può fare. Secondo Lei posso o devo fare altro? Ritiene condivisibile l'indicazione? La ringrazio
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.7k 1.9k
Le indicazioni sono senza dubbio condivisibili, ma purtroppo nella sanità pubblica oggi non si può fare nulla di meglio. La realtà è la stessa particamente ovunque, lei può legittimamente cercare una alternativa, ad esempio nella sanità convenzionata, ma riteniamo difficile ottenere un risultato, posto che si debba anche considerare la competenza specifica degi specialisti, la disponibilità di strumenti ed accessori, eccetera.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Utente
Utente
Buonasera Dr. Piana, nel mentre sono in lista di attesa per la rimozione del calcolo di cui ho parlato in precedenza, la data e' prevista per luglio 2023, ho provato in altre strutture ospedaliere per velocizzare i tempi e mi trovo in questa situazione: ho trovato una struttura pubblica che agirebbe fortunatamente piu celermente, molto piu celermente, ma l'urologo con cui ho parlato mi ha detto che ecografie e tac che ho fatto precedentemente non contano nulla a suo giudizio e devo fare una tac con mezzo di contrasto di addome e pelvi e poi potra valutare. Sono rimasto un po perplesso della necessita, a 15 giorni di distanza, che mi sia richiesto un nuovo iter diagnostico e soprattutto una ulteriore tac ( vantaggi e svantaggi non saprei quanto equilibrati) con mezzo di contrasto. Tengo a precisare che l'urologo non ha fatto ecografia ma ha visionato quelle che ho portato e mi ha detto che lui non interviene se non dopo tac con mezzo di contrasto e le indicazioni precedenti non sono rilevanti. Ora la mia domanda e': cosa dovrebbe rilevare una ulteriore Tac con mezzo di contrasto che non si e' visto nella tac senza contrasto di 15 giorni fa? Perche, io ho chiesto a urologo la motivazione di questo ulteriore esame quando gia 2 urologi e 1 radiologo hanno evidenziato in ecografia e tac posizione e presenza del calcolo e mo e' stato risposto che e' evidente la presenza, ma non e' sufficiente il riscontro. Sono un po perplesso. Lei giustamente mi dira': se non conviene, non la obbliga nessuno e rimane dove si trova. Ma vorrei capire cosa dovrebbe esplicitare ulteriormente una nuova tac con contrasto secondo la sua opinione? Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.7k 1.9k
Noi pensiamo che quando ci si occupa di calcoli, la TAC senza mezzo di contrasto sia un buon compromesso. É comunque solo la nostra opinione, che non possiamo imporre a tutti i nostri Colleghi, che hanno certamente i loro motivi per pensarla in modo diverso.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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[#17]
Utente
Utente
Buongiorno, La aggiorno sull'evoluzione della mia situazione. Dopo diversi contatti in vari nosocomi ho scelto Bari. Stando a Roma non è molto comodo ma tantè. Mi hanno fatto eseguire in data 25.05.2023 una TAC addome con MDC per avere un quadro più specifico. Non essendovi coliche e una dilatazione contenuta del rene sinistro hanno ritenuto opportuno farmi fare, senza urgenza, anche una scintigrafia renale per una sospetta stenosi del giunto pieloureterale sinistro ma questo solo per avere una quadro chiaro se intervenire in maniera endoscopia o con bombardamento che non hanno escluso. Due giorni fa però presso la mia abitazione a Roma ho avuto una colica importante e recatomi al PS hanno rilevato una importante idroureteronefrosi sempre a sinistra dopo ecografia e mi hanno suggerito di mettere, se si riesce perche non mi hanno neanche dato garanzie di poterlo fare, uno stent ureterale a sinistra in via ambulatoriale. Come terapia mi hanno dato un antibiotico, un antispastico e un antidolorifico. Intanto volevo chiederLe: l'antibiotico in assenza di febbre è opportuno? Poichè sono già un paio di mesi che ho prima una leggera dilatazione del rene, ora una importante dilatazione, ove vi fosse stata una compromissione importante del rene dagli esami che ho fatto si sarebbe evinto? E in quanto tempo si deve intervenire a questo punto? Il posizionamento dello stent è doloroso perchè mi hanno detto che viene fatto senza anestesia in quanto non hanno sale operatorie disponibili. Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.7k 1.9k
Immaginiamo che la più recente ecografia sia stata confrontata con la TAC per poter dire che la dilatazione è peggiorata, D'altronde, la comparsa di una colica fa pensare che qualcosa si sia modificata. Questa è una situazione in cui può essere giustificata una terapia antibiotica empirica "di copertura". Sinceramente. ci viene difficile pensare che si possa inserire uno stent ureterale senza anestesia, tanto più in un maschio. Vogliamo sperare che in effeti si tratti di un intervento in day hospital e che lei non abbia compreso correttamente. Ovviamente la soluzione più opportuna diretta sarebbe l'ureteroscopia operativa con risoluzione del calcolo, ormai rimandata da troppo tempo, ma se si ravvedono delle difficoltà oppure non vi è disponibilità di spazi e tempi operatori, l'inserimento preventivo dello stent è almeno qualcosa che può stabilizzare temporaneamente la situazione.

Paolo Piana
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[#19]
Utente
Utente
Buongiorno, questa mattina sono tornato in reparto perchè stanotte ho avuto altra colica e quindi giovedi 15 hanno programmato di mettere lo stent (se riescono a passare altrimenti bisognerà optare per altro). L'Urologo ha controllato l'ecografia del PS di venerdi scorso e la TAC fatta 10 giorni fa e ha rilevato una variazione di dilatazione consistente. Veramente lui mi ha parlato anche, guardando la TAC con più attenzione, di una pelvi esorenale dilatata che potrebbe far pensare anche a un problema del giunto, ma che lui poi alla fine esclude, seppur da indagare in un momento successivo, perchè tutto provocato dal calcolo. Per quando riguarda il posizionamento dello stent mi ha detto che sarà fatto con anestesia locale (una crema anestetica nell'uretra, e poi nient'altro). Mi ha detto che un leggero fastidio si percepisce all'inserimento dello strumento, ma una volta entrato nessun fastidio ma solo un leggero pizzicore risalendo perchè non ci sono importanti terminazione nervose. Mi ha rassicurato che è sopportabilissimo, a meno di mie fobie. Nel frattempo mi ha anche detto che il parenchima del rene e perfetto e il rene non da segni, almeno ecografici, di pericolo. Sulla funzionalità evidentemente c'è l'ostruzione del calcolo e quindi punto interrogativo. Le volevo chiedere, per placare la colica stanotte, ho fatto Toradol 30 ml intramuscolo. Il dolore si è leggermente attenuato, ma a tutt'oggi non del tutto passato e in alcuni momenti ritorna prepotentemente, anche se in alcune posizioni diminuisce. E' normale? Generalmente una fiala, nelle scorse esperienze, placava tutto per diversi giorni....non vorrei che stia sottovalutando la persistenza del dolore. Non ho febbre e sono sotto antibiotico. Un ultima cosa le volevo chiedere l'urologo mia ha prospettato lo stent per almeno due mesi (tempo minimo per la RIRS). Lo stent mi scongiura continua coliche ed inoltre posso svolgere una vita normale con lo stent e una attività sessuale quantomeno contenuta. Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.7k 1.9k
I nostri "vecchi maestri" ci hanno insegnato che se un calcolo è riuscito a scendere nell'uretere non vi può certamente essere una sindrome del giunto pielo-ureterale. Pare una cosa molto ovvia, ma è abbastanza frequente che qualcuno caschi ancora in questo tranello. Noi non abbiamo mai pensato di inserire uno stent ureterale in anestesia da contatto, se questo si dimostra agevole, saremo soddisfatti di aver imparato qualcosa di nuovo. Come abbiamo già scritto, l'inserimento preventivo dello stent è un compromesso, non potendosi provvedere per cause extra-sanitarie quantomeno al tentativo di risoluzione diretta. Lo stent diciamo che "mette in sicureta" la situazione dal punto di vista funzionale e del rischio di infezioni, la sua presenza peraltro è causa di fastidi ddi vario tipo (irritazone vescicale, dolore al fianco durante la minzione, eccetera) che vengono però percepiti in modo molto differente da soggetto a soggeto. Noi le auguriamo ovviamente di poterlo sopportare il meglio possibile.

Paolo Piana
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[#21]
Utente
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Salve dottore sono stato in PS perche come le dicevo il dolore si era ripresentato nel pomeriggio al di la dell'antifiammatorio preso stamattina. In ps mi hanno fatto analisi sangue e dopo altro toradol. Dalle analisi del sangue sono usciti creatinina alta, PCR alta, azotemia lievemente alta e globuli bianchi alti. Non ho febbre. Mi hanno mandato in reparto urologia per consulto e sono stato ricoverato perche secondo urologo i valori sono da attenzionare e procedere molto celermente a posizionamento stent e copertura antibiotica adeguata. Cosa ne pensa? Da questo repentino rialzo lei pensa ci sia gia una compromissione funzionale del rene? Qualcosa di piu grave del calcolo? Grazie
[#22]
Dr. Paolo Piana Urologo 43.7k 1.9k
Non vi è motivo di sospettare altro. E' ovviamente arrivato il momento di fare qualcosa, finalmente.

Paolo Piana
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[#23]
Utente
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Buongiorno dottore, ieri sera sono stato dimesso da ospedale con normalizzazione dei parametri e stent ureterale a sinistra. Le confermo, perchè sono stati i 20 minuti più brutti della vita mia e brutti è dire poco, che lo stent è stato posizionato senza anestesia e mettendo solo un pò di crema nell'uretra. Io non sò sinceramente se viene fatto ovunque in questo modo, ma credo sia una pratica assolutamente insostenibile. Ma tantè. Ora è posizionato e avendo portato due stent 10 anni fà per analoghi motivi, sopporto pazientemente il fastidio. L'urologo che mi ha preso in carico mi ha detto che cercheranno di farmi stare con lo stent il più breve tempo possibile ma la RIRS non potrà avvenire prima di fine luglio...almeno quella in epidurale. Vuole farmi fare una ulteriore TAC renale con mezzo di contrasto nei prossimi giorni, ma sinceramente io sono un pò scettico perchè ho già fatto due TAC una in data 05/04/2023 e l'altra il 25/05/2023 e la terza la dovrei fare il 20/06/2023 in concomitanza del controllo per lo stent del 24/06/2023. Mi pare veramente un pò troppi raggi in neanche 3 mesi. Anche un amico radiologo mi ha sconsigliato la cosa. Ho provato a sentire l'urologo ma non è disponibile. Lei cosa ne pensa? Capisco vantaggi svantaggi nelle scelte diagnostiche, ma infondo io ho fatto una uro tac il 25/05/2023 che già chiariva perfettamente il quadro...perchè ora mettermi ulteriormente a rischio? Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.7k 1.9k
Sulle modalità di inserimento dello stent preferiamo non commentare.
Per gli elementi di giudizio a nostra disposizione, non vi sarebbe necessità di ripetere una ulteriore TAC per una situazione già studiata così poco tempo fa. A distanza ci potrebbe però sfuggire qualche importante dettaglio.
Ci auguriamo che la situazione possa essere risolta al più presto possibile.

Paolo Piana
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[#25]
Utente
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Buongiorno Dottore, l'altro ieri sono stato ricoverato ed e' stato fatto intervento RIRS e il calcolo e' stato eliminato. Durante integrnto mi e' stato posizionato uno stent mono j e catetere vescicale (infatti ho due sacche di raccolta). L'urologo che mi ha operato mi vuole dimettere oggi e mi ha detto che non dovro' portare stent, ma verra' tolto tutto in giornata. Questa cosa mi mette un po in ansia poiche leggo che la prassi e' mettere uno stent jj a protezione post intervento per una quindicina di giorni e non capisco quali siano i parametri che abbiano fatto prendere questa decisione. In questi tre giorni non ho avuto febbre e nessun dolore. Grazie
[#26]
Dr. Paolo Piana Urologo 43.7k 1.9k
Il fatto di aver portato lo stent prima dell'intervento determina una maggiore compiacenza di tutta la via urinaria che permette un più agevole passaggio degli strumenti. Se l'intervento avviene velocemente, senza intoppi e si ritiene di aver ottenuto una pulizia ragionevolmente completa, è possibile evitare di lasciare ulteriormente lo stent, evitando così il relativo disagio.

Paolo Piana
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[#27]
Utente
Utente
Buongiorno dottore, giovedi scorso sono stato dimesso da ospedale con il seguente referto "RIRS sin, rimozione stent precedentemente posizionato e eseguita litotrissia in situ con laser ad olmio di calcolosi multipla dell'uretere iliaco e del giunto pieloureterale. Canalizzazione della via escretrice". Non e' stato posizionato stent dopo intervento perche urologo nin ha ritenuto necessario. Nei giorni precendenti non ho avuto nessun fastidio. Stamattina ho fatto eco di controllo l'urogolo ha detto che tutto e' ben ripulito e ha rilevato una leggera pielectasia in pelvi extratenale. Non ha dato molta importanza programmandomi un ulteriore controllo tra 3 mesi e che la situazione potrebbe rimanere tale anche per un bel po di tempo a seguito dell'ostruzione del calcolo precedente. Nulla di preoccupante. Poiche Lei ha seguito, seppur a distanza, tutto il decorso condivide? Devo essere piu tempestivo nel controllo. Come unico consiglio mi ha detto di bene in maniera bilanciata almeno 2 litri di acqua al giorno. Grazie
[#28]
Dr. Paolo Piana Urologo 43.7k 1.9k
Tutto ampiamente condivisibile, bene così.

Paolo Piana
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