Emazie isomorfe in paziente trapiantato di rene

Gentilissimi Dottori,
Uomo, 37 anni, mai fumatore.
Trapiantato di rene nel maggio 2019 (patologia originaria: glomerulonefrite IGA).
Donatrice mia madre: con ematuria glomerulare di tipo non patologico, confermata da biopsia pre-trapianto. Immunodepresso (Tacrolimus + micofenolato). Iperteso (10 mg Norvasc, 5 mg Triatec).

Situazione post-trapianto relativa alle emazie: valori poco monitorati: l'ambulatorio trapianti non ha previsto esami urine a ogni controllo, solo proteinuria 24/h.
Tra fine 2020 e 2021 eseguo esami urine presso ambulatori privati per monitorare proteinuria.
Le emazie ci sono sempre con valori compresi tra 10-20 emazie per campo.
Luglio 2021: a commento di un esame urine presso centro trapianti: "emazie dismorfiche".
Cambio residenza per lavoro.
Cambio ospedale di riferimento: mi segue la nefrologia di un ospedale di una piccola città del nord (continuo a inviare via mail i referti al centro trapianti, che si trova in una città del sud).
Primi controlli nuovo ospedale (gennaio, aprile 2022), eritrociti tra 1 e 2.
Agosto 2022: 13 eritrociti.
Novembre 2022: 40 eritrociti (urinocoltura negativa): programmati citologia urinaria, morfologia emazie ed ecografia addome completo.
Dicembre 2022: ecografia addome completo NEGATIVA.
Gennaio 2023: eritrociti 20 e 26 presso ambulatorio privato.
Febbraio 2023: esito morfologia emazie: "17. 2 cellule/HPF, discreta ed isolata ematuria: emazie isomorfe 83%, emazie dismorfiche 17%".
A giorni l'esito citologico.
Soggetto ansioso, tende a somatizzare.
Lievi e recenti fastidi dopo la masturbazione, forse più apparenti che reali (da luglio 2022 ho preparato e vinto un concorso pubblico. Lo stress mi ha indotto a una masturbazione prolungata e a ritardare l'eiaculazione).

Premessa: sono seguito da nefrologi, farò a breve una visita urologica (non ho un urologo di fiducia perché sono sempre stato seguito dal centro trapianti) e sono consapevole dei limiti di un consulto online.

Domande:
1) l'indicazione dell'esito della morfologia delle emazie, eritrociti 17. 2 cellule/HPF equivale, più o meno, alla dicitura 10-20 emazie per campo di un esame urine completo?
2) La quantità di eritrociti è elevata?
3) Tale quantità di eritrociti isomorfi è per forza di natura patologica, o può essere dovuta a cause transitorie non patologiche?
4) Esiste una prostatite asintomatica e con urinocoltura negativa? Se sì, è compatibile con il numero di eritrociti evidenziato?
5) Sono preoccupato dalle emazie isomorfe (pensavo che quelle dismorfiche, che attendevo per i motivi suddetti, avrebbero escluso un serio problema urologico). Al tempo stesso un aumento delle emazie dismorfiche avrebbe potuto significare una recidiva della glomerulonefrite o peggio un possibile indizio di rigetto cronico. Non so quindi come interpretare il referto.

Come valutate il referto della morfologia?
Posso vivere con serenità l'attesa del referto citologico?

Ringrazio sentitamente per l'attenzione.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.7k 1.9k
1) L’esame del sedimento delle urine standard viene oggi eseguito automaticamente, mentre invece lo studio morfologico viene ancora eseguito al microscopio. Comunque i risultati non si discostano molto e confermano una modestissima ematuria.
2) No
3) Se le è stato a suo tempo trapiantato un rene con ematuria glomerulare di tipo non patologico diremmo che il risultato non debba stupire più di tanto.
4) La possibilità che vi sia un sanguinamento da un punto diverso delle vie urinarie non può essere esclusa, ma è molto improbabile in assenza di altri disturbi ed in un soggetto come lei che comunque è stato tenuto recentemente sotto stretto controllo medico.
5) La valutazione della morfologia dei globuli rossi (test di Farley) ha un valore assai relativo, in particolare se le tracce di sangue non sono consistenti, poiché condizionata dalla variabilità del laboratorio.
In conclusione, diremmo che non sia al momento il caso di preoccuparsi più di tanto. Gli accertamenti che sta eseguendo sono dettati più che altro da una giusta prudenza, ma non vi è il concreto sospetto di qualcosa di grave.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Gentile Dottor Piana, la ringrazio per la risposta. Mi permetta un aggiornamento. L'esito della citologia urinaria, con qualità del preparato "soddisfacente" per tutti e tre i campioni, evidenzia alla descrizione microscopica solo "alcune emazie", ed è risultata per tutti e tre i campioni "negativo per carcinoma uroteliale di alto grado (NHGUC)".

Il mio medico curante, specializzato in urologia, ha commentato con un perentorio "nessun ulteriore approfondimento". La nefrologa che mi segue, invece, pur tranquillizzata dall'esito del citologico, ha parlato di cistoscopia, perché "trapiantato e immunodepresso". Ha detto che si confronterà con l'urologia del suo ospedale e mi farà sapere. Non ho notizie da una settimana. Mi chiedo, allora, che senso abbia avuto non propormi direttamente la cistoscopia. So che la citologia ha una bassa sensibilità, e che la cistoscopia è l'esame specifico per escludere patologie serie della vescica, ma resto un po' perplesso. L'esame, peraltro, mi espone al rischio di contrarre nuove infezioni alle vie urinarie, dopo quelle che purtroppo hanno complicato il primo anno post trapianto (ho avuto un'infezione al mese per E Coli e altri batteri, dovute alla forte immunodepressione). In ogni caso, se sarà da fare, si farà. Dico solo che vivo male la situazione da tre mesi e speravo di venirne a capo con la negatività dell'esame citologico.

Ho dimenticato di dirle che nel settembre 2019, 4 mesi dopo il trapianto, ho effettuato una cistoscopia per la rimozione dello stent uretrale. Il referto che posseggo, però, fa riferimento alla sola rimozione. Posso solo immaginare che in quella sede la vescica sia stata quantomeno monitorata.

Domani pomeriggio, per concludere, ho una visita urologica privata con un urologo di un altro ospedale, quello del capoluogo di provincia, prenotata da settimane.

Cosa pensa dei nuovi sviluppi?
Un sentito ringraziamento.
[#3]
Dr. Paolo Piana Urologo 43.7k 1.9k
Una cistoscopia diagnostica ambulatoriale effettuata con uno strumento flessibile in semplice anesgesia di contatto è ben poca cosa se questo è quanto può placare le sue ansie e quelle dei Colleghi che la stanno seguendo. Non ci occuperemo noi del caso, quindi per il momento ci fermiamo qui.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it