Dolore al glande e sintomi urinari che non passano
Gentili dottori,
da quasi due mesi ormai combatto con fastidiosi sintomi genito-urinari.
I sintomi sono prevalentemente i seguenti:
- dolore/bruciore alla punta del glande
- bruciore/prurito in zona perineale e in corrispondenza dell'ano
- aumento della frequenza minzionale (anche notturna) con getto debole e talvolta deviato verso destra
Tuttavia, mi è capitato di avere anche intervalli di 3-4 giorni senza alcun sintomo (e con getto urinario normalissimo), nonché giorni con fastidio solo al mattino o solo alla sera e giorni con fastidio continuo dalla mattina alla sera.
Ho assunto peaprostil 600 per un mese e mezzo dietro parere medico e usato balanil detergente e gel senza ottenere grandi miglioramenti.
Mi sono recato da un urologo e ho eseguito i seguenti accertamenti:
- esame urine con coltura NEGATIVO
- spermiocoltura NEGATIVA
- dosaggio PSA nella norma
- ecografia pelvica sostanzialmente negativa ma con evidenza di ampie calcificazioni parenchimali
Ora, poiché i sintomi, seppure intermittenti, non accennano a diminuire, mi domando sinceramente cosa fare: tornare dall'urologo?
provare una semplice terapia antinfiammatoria?
fare altri accertamenti?
se si, quali?
Vi sarò grato per ogni utile consiglio in merito.
Molte grazie.
da quasi due mesi ormai combatto con fastidiosi sintomi genito-urinari.
I sintomi sono prevalentemente i seguenti:
- dolore/bruciore alla punta del glande
- bruciore/prurito in zona perineale e in corrispondenza dell'ano
- aumento della frequenza minzionale (anche notturna) con getto debole e talvolta deviato verso destra
Tuttavia, mi è capitato di avere anche intervalli di 3-4 giorni senza alcun sintomo (e con getto urinario normalissimo), nonché giorni con fastidio solo al mattino o solo alla sera e giorni con fastidio continuo dalla mattina alla sera.
Ho assunto peaprostil 600 per un mese e mezzo dietro parere medico e usato balanil detergente e gel senza ottenere grandi miglioramenti.
Mi sono recato da un urologo e ho eseguito i seguenti accertamenti:
- esame urine con coltura NEGATIVO
- spermiocoltura NEGATIVA
- dosaggio PSA nella norma
- ecografia pelvica sostanzialmente negativa ma con evidenza di ampie calcificazioni parenchimali
Ora, poiché i sintomi, seppure intermittenti, non accennano a diminuire, mi domando sinceramente cosa fare: tornare dall'urologo?
provare una semplice terapia antinfiammatoria?
fare altri accertamenti?
se si, quali?
Vi sarò grato per ogni utile consiglio in merito.
Molte grazie.
[#1]
Gentile lettore,
in presenza di questa situazioni cliniche complicate e complesse, la cosa migliore da fare è risentire ora in diretta il suo urologo di riferimento.
Si ricordi comunque che sempre la visita medica rappresenta il solo strumento diagnostico per poterle dare un’indicazione terapeutica corretta e che i consigli forniti via internet vanno sempre intesi come meri suggerimenti di comportamento.
Un cordiale saluto.
in presenza di questa situazioni cliniche complicate e complesse, la cosa migliore da fare è risentire ora in diretta il suo urologo di riferimento.
Si ricordi comunque che sempre la visita medica rappresenta il solo strumento diagnostico per poterle dare un’indicazione terapeutica corretta e che i consigli forniti via internet vanno sempre intesi come meri suggerimenti di comportamento.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta M.D.
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Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 794 visite dal 12/01/2023.
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