Sclerosi del collo vescicale: quando operare?
Buonasera, scrivo per richiedere un consiglio sul tema in oggetto.
Mio marito, che ad oggi, non ha mai sofferto di infezioni urinarie e non ha mai messo il catetere, riscontra i seguenti sintomi: flusso minzionale debole rispetto al passato e con spinta non costante.
Nel diario minzionale giornaliero si contano circa 7/10 minzioni, in funzione dei liquidi assunti, ma comunque in ore diurne.
Ha eseguito i seguenti esami:
- Uroflussometria: con vescica 400ml rpm 40ml. Quando nella vescica risulta una quantità di liquido maggiore, il rpm può arrivare anche a 150.
- Esame urodinamico invasivo: la vescica risulta un pó debole nella spinta.
Rpm 40 ml ca.
- Cistoscopia: diagnosticata sclerosi del collo vescicale.
È stato suggerito dall'urologo un intervento per effettuare una incisione del collo vescicale con bisturi bipolare.
Come possiamo capire con certezza se e quando intervenire?
Quali gli svantaggi/effetti collaterali e quali i vantaggi?
Grazie in anticipo per la cortese disponibilità.
Eventualmente, se necessaria, possiamo fornire una maggiore precisione sui riscontri clinici.
Grazie.
Saluti
Mio marito, che ad oggi, non ha mai sofferto di infezioni urinarie e non ha mai messo il catetere, riscontra i seguenti sintomi: flusso minzionale debole rispetto al passato e con spinta non costante.
Nel diario minzionale giornaliero si contano circa 7/10 minzioni, in funzione dei liquidi assunti, ma comunque in ore diurne.
Ha eseguito i seguenti esami:
- Uroflussometria: con vescica 400ml rpm 40ml. Quando nella vescica risulta una quantità di liquido maggiore, il rpm può arrivare anche a 150.
- Esame urodinamico invasivo: la vescica risulta un pó debole nella spinta.
Rpm 40 ml ca.
- Cistoscopia: diagnosticata sclerosi del collo vescicale.
È stato suggerito dall'urologo un intervento per effettuare una incisione del collo vescicale con bisturi bipolare.
Come possiamo capire con certezza se e quando intervenire?
Quali gli svantaggi/effetti collaterali e quali i vantaggi?
Grazie in anticipo per la cortese disponibilità.
Eventualmente, se necessaria, possiamo fornire una maggiore precisione sui riscontri clinici.
Grazie.
Saluti
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Gli unici che possono capire con certezza se e quando intervenire siete voi assieme al vostro urologo di fiducia. Purtroppo senza conoscere altri dati (come ad esempio l'età del paziente, le dimensioni della prostata, i valori di Qmax del uroflussometria e i valori specifici dell'esame urodinamico...) è molto difficile dare una risposta "certa". Nei casi di sclerosi del collo vescicale, solitamente i farmaci non sono risolutivi, ma per alcuni è possibile comunque tentare una via conservativa in prima istanza, con una terapia farmacologica (alfa-litici etc...) ed una rivalutazione successiva della sintomatologia e dei valori alla flussometria.
Per visite e consulti: https://www.clickdoc.it/prenota-visita/69335/federico-romantini-urologo-alba_adriatica
[#2]
Ex utente
Buongiorno.
Grazie per il suo riscontro provo a riportare alcune informazioni aggiuntive:
- Età 44 anni, sintomatologia minzionale caratterizzata da riduzione del mitto.
-PSA tot 2.56 ng/ml
- Urocistoscopia diagnostica per sclerosi del collo vescicale, uretra pervia, collo vescicale rilevato, ostruente e facilmente sanguinante. Vescica con lievi note di sforzo.
- Urodinamico invasivo, velocità riempimento 50ml/minuto, primo stimolo minzionale avvertito a180ml, non si sono verificate onde di contrazione detrusionale involontarie neanche a seguito di ripetuti colpi di tosse fino al riempimento di 400ml. Indici uroflussometrici ridotti: Qmax 11ml/s, Qmed 8ml/s, pressione detrusionale al flusso massimo inferiori a 30CMH2O. RPM 30 ml. Classe equivoci I(W).
Ultima Uroflussometria, Qmax 10. 7ml/sec Qmed 6.7 ml/sec, volume vuotato 482 ml, rpm 140ml.
Precedente Uroflussometria: Qmax 13.1ml/sec, Qmed 7.1ml/sec, volume vuotato 373, rpm 30ml.
-Terapia farmacologica seguita per oltre un anno, prima Mittoval poi Urorec, con scarsi risultati.
Credo ci sia tutto. Se le fosse possibile esprimere il suo parere in base ai dati e gentilmente riportare i possibili effetti positivi e negativi derivanti dall'intervento e sugli strumenti indicati (bisturi bipolare)
Ancora grazie per la disponibilità.
Saluti
Grazie per il suo riscontro provo a riportare alcune informazioni aggiuntive:
- Età 44 anni, sintomatologia minzionale caratterizzata da riduzione del mitto.
-PSA tot 2.56 ng/ml
- Urocistoscopia diagnostica per sclerosi del collo vescicale, uretra pervia, collo vescicale rilevato, ostruente e facilmente sanguinante. Vescica con lievi note di sforzo.
- Urodinamico invasivo, velocità riempimento 50ml/minuto, primo stimolo minzionale avvertito a180ml, non si sono verificate onde di contrazione detrusionale involontarie neanche a seguito di ripetuti colpi di tosse fino al riempimento di 400ml. Indici uroflussometrici ridotti: Qmax 11ml/s, Qmed 8ml/s, pressione detrusionale al flusso massimo inferiori a 30CMH2O. RPM 30 ml. Classe equivoci I(W).
Ultima Uroflussometria, Qmax 10. 7ml/sec Qmed 6.7 ml/sec, volume vuotato 482 ml, rpm 140ml.
Precedente Uroflussometria: Qmax 13.1ml/sec, Qmed 7.1ml/sec, volume vuotato 373, rpm 30ml.
-Terapia farmacologica seguita per oltre un anno, prima Mittoval poi Urorec, con scarsi risultati.
Credo ci sia tutto. Se le fosse possibile esprimere il suo parere in base ai dati e gentilmente riportare i possibili effetti positivi e negativi derivanti dall'intervento e sugli strumenti indicati (bisturi bipolare)
Ancora grazie per la disponibilità.
Saluti
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La resezione con ansa bipolare è certamente uno dei migliori strumenti per questo tipo di interventi (rimane il gold standard da linee guida). Per quanto riguarda l’indicazione all’ intervento chirurgico, con valori urodinamici ed uroflussimetrici ridotti, come in questo caso, anche io prenderei in considerazione l’atto chirurgico, discutendo bene assieme al paziente i rischi ed i benefici (incontinenza, possibilità di permanenza della sintomatologia anche dopo intervento, insorgenza di stenosi, rischi intrinseci legati ad ogni tipo di chirurgia etc ). I rischi di complicanze non sono elevati, ma sempre presenti, per questo il rapporto fiduciario con il proprio urologo è fondamentale
Per visite e consulti: https://www.clickdoc.it/prenota-visita/69335/federico-romantini-urologo-alba_adriatica
[#6]
È una delle complicanze degli interventi di resezione prostatica transuretrale, ma l’incidenza è molto bassa, non dovrebbe scoraggiare, ma è solo da tenere in considerazione. L’incidenza è ancora più bassa nei casi in cui l’intervento prevede solo l’incisione del collo vescicale e non l’intera resezione della prostata.
Per visite e consulti: https://www.clickdoc.it/prenota-visita/69335/federico-romantini-urologo-alba_adriatica
[#7]
Ex utente
Grazie dottore. Spero sia effettivamente al limite del trascurabile.
Per quanto riguarda invece l'eiaculazione retrograda, ci è stata prospettata una percentuale di possibile incidenza del 3/4%, esponendolo come il rischio più probabile congiuntamente a quello della recidiva con pari incidenza.
Si ritiene anche lei in accordo con tali possibili dati?
Buona giornata e grazie
Per quanto riguarda invece l'eiaculazione retrograda, ci è stata prospettata una percentuale di possibile incidenza del 3/4%, esponendolo come il rischio più probabile congiuntamente a quello della recidiva con pari incidenza.
Si ritiene anche lei in accordo con tali possibili dati?
Buona giornata e grazie
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Si, l’eiaculazione retrograda è solitamente l’effetto indesiderato più probabile in questo tipo di chirurgia, con una incidenza però minore nel caso in cui si incida solo il collo vescicale e non l’intero adenoma prostatico.
Per visite e consulti: https://www.clickdoc.it/prenota-visita/69335/federico-romantini-urologo-alba_adriatica
[#10]
Ex utente
buonasera dottore.
qualche giorno fa (18/01) mio marito si è sottoposto all'intervento.
dopo la rimozione del catetere vescicale (2 giorni) è le successive verifiche (urine chiare con scarsa presenza di sangue) è stato dimesso. durante l'intervento il chirurgo ha notato una stenosi anche a livello uretrale e una piccola formazione, pertanto ha eseguito:
-Uretrotomia a lama fredda sec OTIS;
-Incisione del neocollo vescicale con ansa di collins (TUIP);
-Resezione trans uretrale di neoformazione vescicale.
Dopo soli due giorni di flusso urine finalmente normale, inizia a notare una notevole diminuzione della minzione. il flusso adesso è scarso e discontinuo.
a suo avviso è compatibile con la situazione post operatoria?
attualmente è in trattamento con antibiotico e cortisone.
grazie.
saluti
qualche giorno fa (18/01) mio marito si è sottoposto all'intervento.
dopo la rimozione del catetere vescicale (2 giorni) è le successive verifiche (urine chiare con scarsa presenza di sangue) è stato dimesso. durante l'intervento il chirurgo ha notato una stenosi anche a livello uretrale e una piccola formazione, pertanto ha eseguito:
-Uretrotomia a lama fredda sec OTIS;
-Incisione del neocollo vescicale con ansa di collins (TUIP);
-Resezione trans uretrale di neoformazione vescicale.
Dopo soli due giorni di flusso urine finalmente normale, inizia a notare una notevole diminuzione della minzione. il flusso adesso è scarso e discontinuo.
a suo avviso è compatibile con la situazione post operatoria?
attualmente è in trattamento con antibiotico e cortisone.
grazie.
saluti
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 7.3k visite dal 02/01/2023.
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