Psa in lento aumento
Buonasera,
nel Gennaio 2014 a mio padre, all'epoca 66anni, è stata eseguita prostatectomia radicale per biopsia positiva, di seguito istologico:
A:prostata e vescichette seminali del peso complessivo di 27grammi.
Prostata cm 4, 5X4X4
Vescichetta seminale destra cm 2, 5x1x0, 8
Vescichetta seminale sinistra cm 3x1, 5x1, 2
dotto deferente destro lungh.
2cm
dotto deferente sinistro lung.
1, 5cm
apice prostatico destro (A1-A3)
apice prostatico sinistro (A4-A6)
lobo destro (A7-A18)
lobo sinistro (A19-A29)
base della prostata (A30-A31)
vescichetta seminale dx (A32)
vescichetta seminale sx (A33)
dotto deferente dx (A34)
dotto deferente sx (A35)
R
B:vari frammenti tessuto adiposo in aggregato cm 5X4X1 dai quali si isolano 5 linfonodi del diametro variabile da 3cm (1/3, 1/3, 1/3, 1, 1, 1/2, 1/2, 1) (B1-B8).
R tessuto adiposo
C: vari frammenti tessuto adiposo in aggregato cm 5X3X1 dai quali si isolano 3 linfonodi del diametro variabile da 4cm (1, 1, 1/4, 1/4, 1/4, 1/4) (C1-C6).
R tessuto adiposo
DIAGNOSI:
A1-A3/A7-A18: parenchima prostatico con focolai di neoplasia intraepiteliale di alto grado (H-PIN).
A4-A6/A19-A30: parenchima prostatico con adenocarcinoma di tipo acinare con estensione extracapsulare.
Presenza di invasione perineurale; non evidenza di invasione vascolare.
Gleason 4+3 (score 7).
A30-A35/B1-B8/C1-C6: nessuna documentabile proliferazione neoplastica nella base della prostata, nelle vesciche seminali, nei dotti deferenti e nei linfonodi esaminati
UICC: pT3a, N0
SNOMED:
T-92000 81403.
------------------------------------------------------
Ha eseguito radioterapia coadiuvante in loggia prostatica visto il risultato di cui sopra, quasi subito dopo l'intervento, un ciclo di sedute di circa un mese.
Per molti anni il PSA è stato tra 0, 01 e 0, 03, ma negli ultimi 2 anni circa (era passato a controlli annuali poi intensificati ultimanente) la progressione è in salita.
In un anno e mezzo a 4 controlli differenti ha trovato 0, 05 - 0, 06 -0, 09 -0, 11
Per cui a ormai 9 anni dallintervento il PSA è salito a 0, 11 dopo essere stato praticamente sempre 0 per piu di 7 anni In particolare da 0, 09 a 0, 11 in circa 2 mesi, mentre da 0, 06 a 0, 09 mi pare in circa 3 mesi
Di fatto a ogni controllo ultimamente non è mai stabile ma sempre in salita, a volte con progressione piu blanda a volte come si evince dai dati piu veloce
Lo stanno seguendo anche dall'ospedale dove lo hanno operato, ma come da protocollo fino al 0, 2 (cap ricaduta biochimica) non gli fanno ne danno nulla (esami strumentali?
ho letto all'ospedale di massa carrara dove lo seguono hanno inaugurato una nuova PET-PSMA in Aprile 2021 all'avanguardia proprio per le recidive, sarebbe il caso di eseguirla?).
Insomma, cosa consigliate?
Ho paura che da presto poi diventi tardi, in questi casi la tempestivita non è fondamentale?
Grazie per l'attenzione.
Cordiali saluti e buon anno!
nel Gennaio 2014 a mio padre, all'epoca 66anni, è stata eseguita prostatectomia radicale per biopsia positiva, di seguito istologico:
A:prostata e vescichette seminali del peso complessivo di 27grammi.
Prostata cm 4, 5X4X4
Vescichetta seminale destra cm 2, 5x1x0, 8
Vescichetta seminale sinistra cm 3x1, 5x1, 2
dotto deferente destro lungh.
2cm
dotto deferente sinistro lung.
1, 5cm
apice prostatico destro (A1-A3)
apice prostatico sinistro (A4-A6)
lobo destro (A7-A18)
lobo sinistro (A19-A29)
base della prostata (A30-A31)
vescichetta seminale dx (A32)
vescichetta seminale sx (A33)
dotto deferente dx (A34)
dotto deferente sx (A35)
R
B:vari frammenti tessuto adiposo in aggregato cm 5X4X1 dai quali si isolano 5 linfonodi del diametro variabile da 3cm (1/3, 1/3, 1/3, 1, 1, 1/2, 1/2, 1) (B1-B8).
R tessuto adiposo
C: vari frammenti tessuto adiposo in aggregato cm 5X3X1 dai quali si isolano 3 linfonodi del diametro variabile da 4cm (1, 1, 1/4, 1/4, 1/4, 1/4) (C1-C6).
R tessuto adiposo
DIAGNOSI:
A1-A3/A7-A18: parenchima prostatico con focolai di neoplasia intraepiteliale di alto grado (H-PIN).
A4-A6/A19-A30: parenchima prostatico con adenocarcinoma di tipo acinare con estensione extracapsulare.
Presenza di invasione perineurale; non evidenza di invasione vascolare.
Gleason 4+3 (score 7).
A30-A35/B1-B8/C1-C6: nessuna documentabile proliferazione neoplastica nella base della prostata, nelle vesciche seminali, nei dotti deferenti e nei linfonodi esaminati
UICC: pT3a, N0
SNOMED:
T-92000 81403.
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Ha eseguito radioterapia coadiuvante in loggia prostatica visto il risultato di cui sopra, quasi subito dopo l'intervento, un ciclo di sedute di circa un mese.
Per molti anni il PSA è stato tra 0, 01 e 0, 03, ma negli ultimi 2 anni circa (era passato a controlli annuali poi intensificati ultimanente) la progressione è in salita.
In un anno e mezzo a 4 controlli differenti ha trovato 0, 05 - 0, 06 -0, 09 -0, 11
Per cui a ormai 9 anni dallintervento il PSA è salito a 0, 11 dopo essere stato praticamente sempre 0 per piu di 7 anni In particolare da 0, 09 a 0, 11 in circa 2 mesi, mentre da 0, 06 a 0, 09 mi pare in circa 3 mesi
Di fatto a ogni controllo ultimamente non è mai stabile ma sempre in salita, a volte con progressione piu blanda a volte come si evince dai dati piu veloce
Lo stanno seguendo anche dall'ospedale dove lo hanno operato, ma come da protocollo fino al 0, 2 (cap ricaduta biochimica) non gli fanno ne danno nulla (esami strumentali?
ho letto all'ospedale di massa carrara dove lo seguono hanno inaugurato una nuova PET-PSMA in Aprile 2021 all'avanguardia proprio per le recidive, sarebbe il caso di eseguirla?).
Insomma, cosa consigliate?
Ho paura che da presto poi diventi tardi, in questi casi la tempestivita non è fondamentale?
Grazie per l'attenzione.
Cordiali saluti e buon anno!
[#1]
Buongiorno,
il comportamento clinico descritto mi sembra più' che corretto.
Il paziente e' stato sottoposto ad intervento di prostatectomia radicale per una neoplasia della prostata ad elevata aggressività' (Gleason 7(4+3)) e con estensione extraprostatica. Giustamente e' stata eseguita una radioterapia successiva all'intervento per l'estensione extracapsulare.
In alcuni casi, nonostante queste terapie, alcune cellule tumorali possono essere entrate in circolo anche prima dell'intervento e riattivarsi anche dopo molti anni.
L'aumento del PSA descritto fino ad attuale 0.11 ng/ml e' molto sospetto per questa situazione, una molto iniziale ripresa di malattia.
E' corretto non fare nulla sia da un punto di vista terapeutico che diagnostico perche' i valori sono ancora troppo bassi e difficilmente anche una PET TC con PSMA (l'esame più' sensibile) potrà' vedere qualcosa come iniziare troppo presto una terapia potrebbe non essere favorevole.
E' necessario aspettare il momento giusto per utilizzare test radiologici e terapie al momento giusto.
Bisogna agire precocemente ma non troppo.
Quindi, monitorare il PSA totale mensilmente, se i valori superano 0.2 ng/ml eseguire una PET TC con PSMA. Molto probabilmente risultare' negativa perche' a quei valori del PSA il numero di cellule tumorali non sono percepibili con l'esame radiologico. In caso di negatività' della PET bisognerà' aspettare prima di eseguire una terapia sistemica di blocco androgenic. La terapia medica di blocco androgenico andrà' eseguita in caso di positività' alla PET TC con PSMA ( che dovrà eseguire periodicamente) o da un aumento veloce del PSA a raggiungere 1.0 ng/ml.
La gestione di questi casi e' particolarmente complessa, se ben eseguita puo' portare ad un controllo di malattia ( mai alla cura definitiva) per lunghissimo tempo e molti anni, ma richiede centri specializzati uro-oncologici con ampia esperienza nella gestione del carcinoma prostatico.
Un cordiale saluto
Prof Alessandro Sciarra
Professore Ordinario in Urologia
Chirurgia Robotica in Urologia
Gruppo Multidisciplinare Tumore Prostatico
Universita' Sapienza, Roma
il comportamento clinico descritto mi sembra più' che corretto.
Il paziente e' stato sottoposto ad intervento di prostatectomia radicale per una neoplasia della prostata ad elevata aggressività' (Gleason 7(4+3)) e con estensione extraprostatica. Giustamente e' stata eseguita una radioterapia successiva all'intervento per l'estensione extracapsulare.
In alcuni casi, nonostante queste terapie, alcune cellule tumorali possono essere entrate in circolo anche prima dell'intervento e riattivarsi anche dopo molti anni.
L'aumento del PSA descritto fino ad attuale 0.11 ng/ml e' molto sospetto per questa situazione, una molto iniziale ripresa di malattia.
E' corretto non fare nulla sia da un punto di vista terapeutico che diagnostico perche' i valori sono ancora troppo bassi e difficilmente anche una PET TC con PSMA (l'esame più' sensibile) potrà' vedere qualcosa come iniziare troppo presto una terapia potrebbe non essere favorevole.
E' necessario aspettare il momento giusto per utilizzare test radiologici e terapie al momento giusto.
Bisogna agire precocemente ma non troppo.
Quindi, monitorare il PSA totale mensilmente, se i valori superano 0.2 ng/ml eseguire una PET TC con PSMA. Molto probabilmente risultare' negativa perche' a quei valori del PSA il numero di cellule tumorali non sono percepibili con l'esame radiologico. In caso di negatività' della PET bisognerà' aspettare prima di eseguire una terapia sistemica di blocco androgenic. La terapia medica di blocco androgenico andrà' eseguita in caso di positività' alla PET TC con PSMA ( che dovrà eseguire periodicamente) o da un aumento veloce del PSA a raggiungere 1.0 ng/ml.
La gestione di questi casi e' particolarmente complessa, se ben eseguita puo' portare ad un controllo di malattia ( mai alla cura definitiva) per lunghissimo tempo e molti anni, ma richiede centri specializzati uro-oncologici con ampia esperienza nella gestione del carcinoma prostatico.
Un cordiale saluto
Prof Alessandro Sciarra
Professore Ordinario in Urologia
Chirurgia Robotica in Urologia
Gruppo Multidisciplinare Tumore Prostatico
Universita' Sapienza, Roma
Prof. Alessandro Sciarra
Prof I fascia Universita' Sapienza di Roma
Specialista in Urologia-Chirurgia Robotica
alessandro.sciarra@uniroma1.it
[#2]
Utente
Buonasera,
grazie per la celere risposta.
Riguardo la gestione nel medio lungo termine, lei fa riferimento a centri specializzati uro-oncologici con ampia esperienza nella gestione del carcinoma prostatico.
Adesso è seguito come le scrivevo in regime ambulatoriale dall'ospedale NOA di Massa Carrara, che fino a questo punto mi pare abbia operato scelte giuste nel suo caso, per cui lui è propenso a farsi seguire da loro.
Come faccio a capire se e quando è il caso di passare a centri come quelli da lei menzionati, e nel caso quale sarebbe il piu vicino rispetto alla provincia di Massa Carrara dove rivolgersi?
Grazie ancora per la disponibilità
Cordiali saluti
grazie per la celere risposta.
Riguardo la gestione nel medio lungo termine, lei fa riferimento a centri specializzati uro-oncologici con ampia esperienza nella gestione del carcinoma prostatico.
Adesso è seguito come le scrivevo in regime ambulatoriale dall'ospedale NOA di Massa Carrara, che fino a questo punto mi pare abbia operato scelte giuste nel suo caso, per cui lui è propenso a farsi seguire da loro.
Come faccio a capire se e quando è il caso di passare a centri come quelli da lei menzionati, e nel caso quale sarebbe il piu vicino rispetto alla provincia di Massa Carrara dove rivolgersi?
Grazie ancora per la disponibilità
Cordiali saluti
[#3]
Carissimo,
concordando in assoluto con lo stimato collega aggiungo ,a rafforzare quanto detto, che la PET con PSMA è da effettuarsi a valori di almeno 0.20-0-50 ng/mL di PSA, quando la possibilità di "identificare" la sede dell'eventuale recidiva è ancora inferiore al 50%. In caso di positività alla PET si può comunque valutare un trattamento locale mirato sulla focalità sede di ricorrenza di malattia (trattamento stereotassico ablativo o SBRT) insieme o in anticipo rispetto ad un trattamento farmacologico ormonale.
concordando in assoluto con lo stimato collega aggiungo ,a rafforzare quanto detto, che la PET con PSMA è da effettuarsi a valori di almeno 0.20-0-50 ng/mL di PSA, quando la possibilità di "identificare" la sede dell'eventuale recidiva è ancora inferiore al 50%. In caso di positività alla PET si può comunque valutare un trattamento locale mirato sulla focalità sede di ricorrenza di malattia (trattamento stereotassico ablativo o SBRT) insieme o in anticipo rispetto ad un trattamento farmacologico ormonale.
Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 5.9k visite dal 30/12/2022.
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