Prostatite, calcolo vescicale
Cerco di esporre il mio problema, chiedendo attenzione ad un problema che va dietro nel tempo, e che non mi fa dormire..
Ho 59 anni, da poco compiuti.
Mi è stato riscontrato un calcolo vescicale di circa 2,5 cm, unitamente a calcificazioni prostatiche, che l'urologo ha detto sono conseguenza di prostatite cronica. La prostata risulta aumentata di volume (circa cm 4,5 di diametro).
Qui viene la diffidenza verso le conclusioni dell’urologo: egli vuole praticarmi la TURP, perché, dice, è la prostata responsabile del calcolo, poiché è causa del incompleto deflusso urinario che ristagna nella vescica. Qui tutto può starci. Però io ho dubbi che la prostata sia responsabile di questo ristagno.
Mi spiego:
Non è la prima volta che mi si è formato il calcolo vescicale; questa è la terza volta: la prima volta che mi fu levato un calcolo ( ed a crudo, senza nessuna anestesia con un intervento di 3 ore, che non dimenticherò mai per il dolore che mi stava facendo impazzire) risale a ben oltre venti anni or sono, quando la prostata (affermazione dell'urologo) aveva il suo volume normale. Di più. Avevo meno di 10 anni (si, 10 anni) quando io cominciai a rendermi conto di problemi urinari, difficoltà ad urinare e reiterazione nell'urinare, tanto che fui autorizzato dal Preside di scuola a recarmi in bagno con frequenza. Nessun medico che mi desse qualche cura per i miei bruciori, che mi hanno afflitto e mi affliggono fino ad oggi, senza interruzione (50 anni della mia vita). Da allora per me è sempre stato un tormento urinare, stare seduto, dolori ai testicoli. Ben più di 40 anni or sono l'urologo mi disse che avevo la stenosi del dotto uretrale, la quale era responsabile del debole flusso urinario: alle radiografie addirittura un uretere non si vedeva quasi, tanto da legittimare, diceva l’urologo, la diagnosi di stenosi uretrale. Da oltre 40 ani ho sempre sofferto di bruciori anche alla punta del pene: tutti i medici mi dicevano che io sentivo ciò che non esisteva (sic!) mai, dico mai, vollero darmi una cura. Lo stesso urologo che mi tolse il secondo calcolo, circa 15 anni addietro, mon mi ha mai dato nessuna cura (sic) Ora l'urologo, un terzo urologo, mi diagnostica prostatite cronica, ma con molta semplicità mi dice che deve essere tolta la prostata, da lui ritenuta responsabile del calcolo, la unica responsabile, dice lui. Non vuole sentir parlare di stenosi uretrale. Non ci sto con questa diagnosi. Sono convinto che la soluzione dei miei problemi, a parte l'asportazione del calcolo ( la terza in ben oltre venti anni) sta non nella prostata; se no, come si spiega che anche quando avevo 8,15, 20, 25, 30 ecc anni avevo gli stessi problemi?
Qualche urologo che prenda cuore la mia situazione e mi consigli soprattutto un centro qualificato. Vivo in provincia di Caserta e non lontano da Napoli. Non dormo al pensare che fra 10 giorni l'urologo vuole praticarmi la TURP, pratica che, per quello che lo stesso urologo ha detto, potrebbe avere conseguenza negative sulla sessualità, sulla eiaculazione che diventerebbe retrograda, e sulla continenza urinaria.
Grazie per la cortese risposta
Ho 59 anni, da poco compiuti.
Mi è stato riscontrato un calcolo vescicale di circa 2,5 cm, unitamente a calcificazioni prostatiche, che l'urologo ha detto sono conseguenza di prostatite cronica. La prostata risulta aumentata di volume (circa cm 4,5 di diametro).
Qui viene la diffidenza verso le conclusioni dell’urologo: egli vuole praticarmi la TURP, perché, dice, è la prostata responsabile del calcolo, poiché è causa del incompleto deflusso urinario che ristagna nella vescica. Qui tutto può starci. Però io ho dubbi che la prostata sia responsabile di questo ristagno.
Mi spiego:
Non è la prima volta che mi si è formato il calcolo vescicale; questa è la terza volta: la prima volta che mi fu levato un calcolo ( ed a crudo, senza nessuna anestesia con un intervento di 3 ore, che non dimenticherò mai per il dolore che mi stava facendo impazzire) risale a ben oltre venti anni or sono, quando la prostata (affermazione dell'urologo) aveva il suo volume normale. Di più. Avevo meno di 10 anni (si, 10 anni) quando io cominciai a rendermi conto di problemi urinari, difficoltà ad urinare e reiterazione nell'urinare, tanto che fui autorizzato dal Preside di scuola a recarmi in bagno con frequenza. Nessun medico che mi desse qualche cura per i miei bruciori, che mi hanno afflitto e mi affliggono fino ad oggi, senza interruzione (50 anni della mia vita). Da allora per me è sempre stato un tormento urinare, stare seduto, dolori ai testicoli. Ben più di 40 anni or sono l'urologo mi disse che avevo la stenosi del dotto uretrale, la quale era responsabile del debole flusso urinario: alle radiografie addirittura un uretere non si vedeva quasi, tanto da legittimare, diceva l’urologo, la diagnosi di stenosi uretrale. Da oltre 40 ani ho sempre sofferto di bruciori anche alla punta del pene: tutti i medici mi dicevano che io sentivo ciò che non esisteva (sic!) mai, dico mai, vollero darmi una cura. Lo stesso urologo che mi tolse il secondo calcolo, circa 15 anni addietro, mon mi ha mai dato nessuna cura (sic) Ora l'urologo, un terzo urologo, mi diagnostica prostatite cronica, ma con molta semplicità mi dice che deve essere tolta la prostata, da lui ritenuta responsabile del calcolo, la unica responsabile, dice lui. Non vuole sentir parlare di stenosi uretrale. Non ci sto con questa diagnosi. Sono convinto che la soluzione dei miei problemi, a parte l'asportazione del calcolo ( la terza in ben oltre venti anni) sta non nella prostata; se no, come si spiega che anche quando avevo 8,15, 20, 25, 30 ecc anni avevo gli stessi problemi?
Qualche urologo che prenda cuore la mia situazione e mi consigli soprattutto un centro qualificato. Vivo in provincia di Caserta e non lontano da Napoli. Non dormo al pensare che fra 10 giorni l'urologo vuole praticarmi la TURP, pratica che, per quello che lo stesso urologo ha detto, potrebbe avere conseguenza negative sulla sessualità, sulla eiaculazione che diventerebbe retrograda, e sulla continenza urinaria.
Grazie per la cortese risposta
[#1]
Caro lettore ,
se ha dei problemi di fiducia con l'attuale urologo è bene avere una terza valutazione prima di prendere una decisione chirurgica che per molti aspetti è comunque condivisibile.
Per la scelta dell'urologo chieda un consiglio al suo medico di fiducia ma anche il nostro sito la può orientare.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
www.centromedicocerva.it
www.centrodemetra.com
se ha dei problemi di fiducia con l'attuale urologo è bene avere una terza valutazione prima di prendere una decisione chirurgica che per molti aspetti è comunque condivisibile.
Per la scelta dell'urologo chieda un consiglio al suo medico di fiducia ma anche il nostro sito la può orientare.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
www.centromedicocerva.it
www.centrodemetra.com
Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
https://centrodemetra.com/prenota-consulto-online/
[#2]
Caro lettore,
se effettivamente lei ha un calcolo di 2,5 cm in vescica non vedo una indicazione per effettuare una TURP, semplicemente.
tanto più se nella sua storia esistono problemi di possibili stenosi uretrali.
Io le consiglierei una valutazione più attenta del problema valutando una urografia o uroTAC, una uretrografia retrograda , eventuale cistoscopia e valutazione di eliminazione del calcolo prima o contestualmente alla problematica prostatica
cari saluti
se effettivamente lei ha un calcolo di 2,5 cm in vescica non vedo una indicazione per effettuare una TURP, semplicemente.
tanto più se nella sua storia esistono problemi di possibili stenosi uretrali.
Io le consiglierei una valutazione più attenta del problema valutando una urografia o uroTAC, una uretrografia retrograda , eventuale cistoscopia e valutazione di eliminazione del calcolo prima o contestualmente alla problematica prostatica
cari saluti
Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.3k visite dal 10/07/2009.
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