Cistoscopia

Alla cistoscopia evidenza di stenosi anastomotica agevolmente dilatata.
In vescica alcune piccole aree iperemiche da ricontrollare.
La possibilità di un tumore in vescica radioindotto è rara o meno?
La dilatazione era proprio necessaria visto che non mi sembrava avere problemi di minzione?
La dilatazione mi ha causato urine rosse per almeno 12 ore poi cessate improvvisamente dopo espulsione di due coaguli enormi.
Ad oggi, dopo 2 settimane , si è presentata una leggera ematuria: urine rosate primi centimetri primo getto.
Grato per la risposta
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Dr. Alessandro Sciarra Urologo 622 36
Buongiorno,
non avendo indicato chiaramente la patologia ed i trattamenti eseguiti penso di interpretare un intervento di prostatectomia radicale ( si parla di anastomosi) successivamente sottoposto a radioterapia ( radioindotto...).
Era' necessaria la dilatazione ? Probabilmente si se si voleva fare una cistoscopia, altrimenti lo strumento non sarebbe passato. Non so' se era necessario eseguire una cistoscopia ma se si voleva analizzare il rischio da lei affermato di un tumore della vescica radioindotto, era necessaria la cistoscopia.
La radioterapia puo' dare una rigidità' dell'uretra per fibrosi con restringimento della stessa. La necessita' di trattarla dipende non tanto dai sintomi quanto dai valori di uroflussometria e residuo postminzionale. Se sono alterati, anche se non ci sono sintomi, la vescica progressivamente subire' un danno che conviene prevenire dilatando od incidendo la stenosi. Se invece flusso e residuo sono normali, non e' necessario agire sulla substenosi.
Rischio di tumore vescicale indotto dalla radioterapia esiste e non e' trascurabile. Dipende per prima cosa dal fatto che la radioterapia ha sconfinato dalla prostata alla vescica. Nella maggior parte l'effetto non e' neoplastico ma infiammatorio con varici, reazione bolsa, facilita' al sanguinamento, di grado da lieve a severo. Ed il suo trattamento e' difficile e spesso poco efficace , spesso affidandosi alla fine dell'effetto della radioterapia dopo mesi ( molti) dal momento della somministrazione.
Come al solito la cosa migliore e' la prevenzione, riuscire a centrare una radioterapia esterna efficace sul target prostata e non sulla vescica o retto, i due organi più' a rischio

Un saluto

Prof Alessandro Sciarra
Prof Ordinario in Urologia
Chirurgia Robotica
Gruppo Multidisciplinare Prostata
Universita' Sapienza, Roma

Prof. Alessandro Sciarra
Prof I fascia Universita' Sapienza di Roma
Specialista in Urologia-Chirurgia Robotica
alessandro.sciarra@uniroma1.it