Intervento per ipertrofia prostatica benigna
Buonasera,
sono un uomo di 61 anni che, a causa di problema urinari (flusso lento) in quanto affetto da IPB, l’urologo ha detto che devo iniziare a pensare all’intervento.
L’unica preoccupazione dell’intervento è l’eiaculazione retrogada.
Ho chiesto allo specialista se esiste un intervento che non porti tale problema come post operativo e mi ha detto di no.
Volevo chiedere a tutti voi specialisti se esiste qualche tipo di intervento che non causi tale problema.
Sono di Napoli ma eventualmente sono disposto anche ad operarmi fuori.
Grazie
sono un uomo di 61 anni che, a causa di problema urinari (flusso lento) in quanto affetto da IPB, l’urologo ha detto che devo iniziare a pensare all’intervento.
L’unica preoccupazione dell’intervento è l’eiaculazione retrogada.
Ho chiesto allo specialista se esiste un intervento che non porti tale problema come post operativo e mi ha detto di no.
Volevo chiedere a tutti voi specialisti se esiste qualche tipo di intervento che non causi tale problema.
Sono di Napoli ma eventualmente sono disposto anche ad operarmi fuori.
Grazie
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Dr. Alessandro Sciarra
Urologo
621 36
Buongiorno,
l'intervento chirurgico per iperplasia prostatica ha la finalità' di risolvere una ostruzione allo svuotamento vescicale causata dall'aumento delle dimensioni della prostata. Questi interventi vengono eseguiti per via endoscopica transuretrale ed hanno come effetto collaterale principale la perdita totale o sostanziale dell'eiaculazione per via anterograde non alterando pero' la funzione sessuale, orgasmo e validità' dell'erezione.
Come mio parere personale la sicurezza di raggiungere una valida e duratura disostruzione viene ottenuta con una rimozione del tessuto prostatico ostruttivo dal collo vescicale per tutta la lunghezza della prostata e quindi necessariamente comporta l'elevato rischio di perdita dell'eiaculazione anterograda.
Esistono tecniche di conservazione sul collo vescicale o più' recenti di non asportazione del tessuto prostatico ma disidratazione dello stesso, che possono permettere di mantenere l'eiaculazione.
Fra queste per esempio la tecnica con vapore acqueo .
Il pericolo e' che , per conservare l'eiaculazione non si ottenga una valida, completa e duratura disostruzione ( che e' lo scopo primario dell'intervento) e casomai alla fine, si mantenga comunque una eiaculazione non soddisfacente per il paziente.
Prof Alessandro Sciarra
l'intervento chirurgico per iperplasia prostatica ha la finalità' di risolvere una ostruzione allo svuotamento vescicale causata dall'aumento delle dimensioni della prostata. Questi interventi vengono eseguiti per via endoscopica transuretrale ed hanno come effetto collaterale principale la perdita totale o sostanziale dell'eiaculazione per via anterograde non alterando pero' la funzione sessuale, orgasmo e validità' dell'erezione.
Come mio parere personale la sicurezza di raggiungere una valida e duratura disostruzione viene ottenuta con una rimozione del tessuto prostatico ostruttivo dal collo vescicale per tutta la lunghezza della prostata e quindi necessariamente comporta l'elevato rischio di perdita dell'eiaculazione anterograda.
Esistono tecniche di conservazione sul collo vescicale o più' recenti di non asportazione del tessuto prostatico ma disidratazione dello stesso, che possono permettere di mantenere l'eiaculazione.
Fra queste per esempio la tecnica con vapore acqueo .
Il pericolo e' che , per conservare l'eiaculazione non si ottenga una valida, completa e duratura disostruzione ( che e' lo scopo primario dell'intervento) e casomai alla fine, si mantenga comunque una eiaculazione non soddisfacente per il paziente.
Prof Alessandro Sciarra
Prof. Alessandro Sciarra
Prof I fascia Universita' Sapienza di Roma
Specialista in Urologia-Chirurgia Robotica
alessandro.sciarra@uniroma1.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.7k visite dal 13/09/2022.
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