Prostatite che non passa

Buonasera
Ho 52 anni e soffro dal 2003 di episodi di prostatite ricorrente
Recentemente sono stato ricoverato in ospedale una settimana per una prostatite acuta con valori del sangue sballati e febbre
Ho fatto 5 giorni di rocefin + levoxacin in ospedale e altri 5 a casa di levoxacin
Attualmente ho iniziato una terapia con bassado Da ieri la situazione è nuovamente peggiorata con forti bruciori e febbre
In ospedale mi hanno fatto una tac ed è risultata negativa così come l’urino coltura
La ecografia rilevava una calcificazione
La domanda è questa, potrei avere un ascesso prostatico?

La tac avrebbe dovuto rilevarlo?

Grazie
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 57k 1.2k
Gentile lettore,

quello che ci scrive escluderebbe la presenza di un problema clinico, come da lei temuto .

Detto questo poi le ricordo che, quando sono presenti queste "problematiche urologiche , oltre alle indicazioni mirate diagnostiche e terapeutiche che solo il suo urologo od andrologo le può dare, utile seguire anche alcune indicazioni di tipo dietetico-comportamentale come:

1) vita sessuale regolare, non lunghi periodi di astinenza;

2) limitare l'assunzione di alcuni alimenti tipo cioccolato, uova, frutta secca, formaggi stagionati, ecc.;

3) lo stesso vale per le bevande come il caffè, il tè, le bibite gassate od alcoliche;

4) altra cosa importante è bere con intelligenza ad esempio durante tutto l'arco della giornata sono consigliati almeno 2 3 litri di liquidi, soprattutto acqua (se non esistono altre controindicazioni di ordine generale), smettendo però di bere almeno tre-quattro ore prima di andare a letto;

5) combattere la stitichezza quindi fare una dieta ricca di fibre e praticare una regolare attività fisica;

6) se si fuma, spegnere la sigaretta perché la nicotina ha un'azione irritante sulla vescica;

7) tenere d'occhio la bilancia, infatti, se obesi, spesso perdere peso migliora il quadro clinico, infatti il grasso accumulato sul giro vita può aumentare la "pressione" sulle vie urinarie e peggiorare i sintomi;

8) infine ultimo consiglio, ma non meno importante, quello di ascoltare sempre attentamente il proprio medico di famiglia e lo specialista urologo che la stanno seguendo.
Si ricordi comunque che sempre la visita medica rappresenta il solo strumento diagnostico per poterle dare un’indicazione terapeutica corretta e che i consigli forniti via internet vanno sempre intesi come meri suggerimenti di comportamento.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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Risposta utile
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