Effetti di riduzione prostatica
Un mese fa ho subito un intervento per la rimozione di un calcolo dalla vescica e riduzione della prostata tramite il metodo TURP. Subito dopo l'intervento ho preso un antibiotico per una settimana e poi Omnic per 10 gg. Nonostante il tempo trascorso dall'intervento, continuo ad avere una certa incontinenza urinaria, ridotta rispetto alle prime settimane, ed ho notato di avere una eiaculazione retrogada. Questi due fenomeni continueranno ancora? Grazie.
[#1]
Caro lettore,
i due problemi da lei riferiti possono essere comuni complicanze dopo un trattamento endoscopico alla prostata. Di solito l'incontinenza urinaria tende col tempo a migliorare mentre è più difficile il recupero dell'eiaculazione anterograda. Comunque ne riparli con l'urologo che l'ha operata.
Un cordiale saluto.
i due problemi da lei riferiti possono essere comuni complicanze dopo un trattamento endoscopico alla prostata. Di solito l'incontinenza urinaria tende col tempo a migliorare mentre è più difficile il recupero dell'eiaculazione anterograda. Comunque ne riparli con l'urologo che l'ha operata.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta M.D.
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[#4]
gentile utente,
l'incontinenza post disostruzione è caratteristicamente dovuta all'urgenza con la quale la vescica risponde all'eliminazione dell'ostruzione prostatica: si risolve nel giro di qualche giorno, eventualmente favorita da una terapia medica.
Per quanto riguarda l'eiaculazione secca penso che sia una condizione irreversibile
cordialità
l'incontinenza post disostruzione è caratteristicamente dovuta all'urgenza con la quale la vescica risponde all'eliminazione dell'ostruzione prostatica: si risolve nel giro di qualche giorno, eventualmente favorita da una terapia medica.
Per quanto riguarda l'eiaculazione secca penso che sia una condizione irreversibile
cordialità
Dott. Fenice
[#6]
Caro utente, l'intervento di TURP annovera tra le sue complicanze l'eiculazione retrograda e l'incontinenza. La prima è un'evento comune dopo l'intervento la seconda molto meno, di solito transitoria e dovuta ad un'iperattività vescicale, diventa permante quando è stato lesionato lo sfintere (ovvero il rubinetto di chiusura). Contatti l'urologo che ha effettuato l'intervento in modo da essere opportunamente seguito ed informato.
Saluti
Dott GL Giliberto
Saluti
Dott GL Giliberto
Dott. G.L. Giliberto
[#7]
Ex utente
Ringrazio i gentili dottori che mi hanno risposto. Ho subito l'intervento presso una struttura privata di day-hospital. Al termine dell'intervento non mi è stato dato nessun foglio di dimissioni, ma solo l'indicazione dell'antibiotico che dovevo prendere. Nella relazione clinica della visita iniziale il prof. consigliava: litotrissia + TURP (che io, forse erroneamente, ho interpretato come 'riduzione prostatica'). Ancora un grazie per i Vs. interventi.
[#9]
Caro lettore,
TURP è un acronimo , derivato dalla lingua inglese, che significa , resezione transuretrale della prostata; litotrissia vuolo dire "asportazione di un calcolo" molto probabilmente situato nella vescica. Le consiglio di chiedere comunque alla struttura dove è stato ricoverato ed operato, la sua cartella clinica dove è scritto tutto quello che ha fatto comprese le terapie pre e post chirurgiche.
Ancora un cordiale saluto.
TURP è un acronimo , derivato dalla lingua inglese, che significa , resezione transuretrale della prostata; litotrissia vuolo dire "asportazione di un calcolo" molto probabilmente situato nella vescica. Le consiglio di chiedere comunque alla struttura dove è stato ricoverato ed operato, la sua cartella clinica dove è scritto tutto quello che ha fatto comprese le terapie pre e post chirurgiche.
Ancora un cordiale saluto.
[#10]
Gentile Utente,
la confusione è tanta... e noi rischiamo di aumentarla.
Ma emerge fra tutti un elemento degno di nota. E cioè la mancanza di un chiaro ed esplicito consenso informato alla procedura endoscopica attraverso il quale il Collega Operatore avrebbe dobuta informarLa di tutte
le possibili sequele e complicanze connesse con l'intervento. Grave dimenticanza od omissione, faccia Lei.
Ovviamente la "litotrissia" non consiste nell'asportazione di un calcolo ma nel suo trattamento e frantumazione attraverso gli ultrasuoni emessi appunto da un Litotritore.
Davvero non saprei indicarLe il miglior modo di agire, ma di certo sostituirei il Collega che L'ha curata sino ad ora.
Auguri affettuosi per tutto ed un cordialissimo saluto.
Prof. Giovanni MARTINO
la confusione è tanta... e noi rischiamo di aumentarla.
Ma emerge fra tutti un elemento degno di nota. E cioè la mancanza di un chiaro ed esplicito consenso informato alla procedura endoscopica attraverso il quale il Collega Operatore avrebbe dobuta informarLa di tutte
le possibili sequele e complicanze connesse con l'intervento. Grave dimenticanza od omissione, faccia Lei.
Ovviamente la "litotrissia" non consiste nell'asportazione di un calcolo ma nel suo trattamento e frantumazione attraverso gli ultrasuoni emessi appunto da un Litotritore.
Davvero non saprei indicarLe il miglior modo di agire, ma di certo sostituirei il Collega che L'ha curata sino ad ora.
Auguri affettuosi per tutto ed un cordialissimo saluto.
Prof. Giovanni MARTINO
Prof. Giovanni MARTINO
giovanni.martino@uniroma1.it
[#11]
Ex utente
Egr. Prof. Martino
La ringrazio per la Sua nota. A cose fatte, e in base a quanto emerso in questo sito, mi rendo conto che tante cose non sono andate in modo corretto. Come ho già scritto, nella visita iniziale il prof. scrisse sulla cartella "litotrissia + TURP". Non mi disse nulla delle conseguenze né dei disturbi che avrei avuto, né tanto meno mi fece firmare alcunché. Nel day-hospital privato, quando l'anestesista mi stava addormentando, ho visto solo il suo assistente con degli strumenti e quando mi sono svegliato ho rivisto solo lui che mi indicava una provetta con due frammenti del calcolo presente nella vescica (un altro lo avrei eliminato circa 10 gg. dopo). Mi fido che si sia trattato di litotrissia, anche se nei preparativi sentivo che parlavano di laser. Il prof. non l'ho più rivisto, neppure alla visita di controllo, ma i contatti anche telefonici li ho avuti sempre e solo con l'assistente. Dopo 5 ore dall'intervento mi hanno dimesso, senza consegnarmi alcuna cartella clinica, ma richiedendomi solo il pagamento dell'intervento. Mi rendo conto che in questo caso la professionalità lascia molto a desiderare...
Dopo circa 50 gg. dall'intervento ho ancora un po' d'incontinenza, ma penso che il fenomeno si stia ormai per risolvere.
Ancora grazie e distinti saluti
La ringrazio per la Sua nota. A cose fatte, e in base a quanto emerso in questo sito, mi rendo conto che tante cose non sono andate in modo corretto. Come ho già scritto, nella visita iniziale il prof. scrisse sulla cartella "litotrissia + TURP". Non mi disse nulla delle conseguenze né dei disturbi che avrei avuto, né tanto meno mi fece firmare alcunché. Nel day-hospital privato, quando l'anestesista mi stava addormentando, ho visto solo il suo assistente con degli strumenti e quando mi sono svegliato ho rivisto solo lui che mi indicava una provetta con due frammenti del calcolo presente nella vescica (un altro lo avrei eliminato circa 10 gg. dopo). Mi fido che si sia trattato di litotrissia, anche se nei preparativi sentivo che parlavano di laser. Il prof. non l'ho più rivisto, neppure alla visita di controllo, ma i contatti anche telefonici li ho avuti sempre e solo con l'assistente. Dopo 5 ore dall'intervento mi hanno dimesso, senza consegnarmi alcuna cartella clinica, ma richiedendomi solo il pagamento dell'intervento. Mi rendo conto che in questo caso la professionalità lascia molto a desiderare...
Dopo circa 50 gg. dall'intervento ho ancora un po' d'incontinenza, ma penso che il fenomeno si stia ormai per risolvere.
Ancora grazie e distinti saluti
[#12]
Gentile Utente,
che posso aggiungere al desolante quadro da Lei così bene descritto? Mi sento io in imbarazzo. Penso che Lei abbia diritto a risposte almeno professionali ai Suoi dubbi. Le richieda al Collega Operatore, o comunque al Collega responsabile del Suo ricovero, con estrema educazione ma con al pari estrema fermezza.
Mi faccia sapere l'evoluzione della faccenda.
Affettuosi auguri per tutto e cordialissimi saluti.
Prof. Giovanni MARTINO
che posso aggiungere al desolante quadro da Lei così bene descritto? Mi sento io in imbarazzo. Penso che Lei abbia diritto a risposte almeno professionali ai Suoi dubbi. Le richieda al Collega Operatore, o comunque al Collega responsabile del Suo ricovero, con estrema educazione ma con al pari estrema fermezza.
Mi faccia sapere l'evoluzione della faccenda.
Affettuosi auguri per tutto e cordialissimi saluti.
Prof. Giovanni MARTINO
[#15]
Gentile Utente,
credo che sia proprio indispensabile una controllo clinico reale per fare il punto della situzione e programmare gli ulteriori accertamenti e controlli del caso. Non dovrei essere io a suggerire al Suo Specialista di fiducia cosa e come fare. Ma, secondo me, deve ricontattarlo.
Auguri affettuosi.
Prof. Giovanni MARTINO
credo che sia proprio indispensabile una controllo clinico reale per fare il punto della situzione e programmare gli ulteriori accertamenti e controlli del caso. Non dovrei essere io a suggerire al Suo Specialista di fiducia cosa e come fare. Ma, secondo me, deve ricontattarlo.
Auguri affettuosi.
Prof. Giovanni MARTINO
Questo consulto ha ricevuto 15 risposte e 22.3k visite dal 01/12/2006.
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