Laser mininvasivo
Buon Giorno, ho 57 anni e risiedo nella provincia di Torino. A seguito di un intervento per la resezione della prostata (TUR-P) eseguito il 21/11/08 sono andato in contro a due stenosi dell'uretra, con conseguenti interventi di disostruzione.
Per la prima stenosi, serrata anulare, al raccordo tra collo e cavità chirurgica, veniva fatto un tentativo infruttuoso in data 9/01/09 (l'uretra era completamente obliterata per la presenza di tessuto fibroso) con conseguente posizionamento di catetere vescicale.
In data 20.01.09 resezione del tessuto sclerotico ostruente a livello della loggia prostatica.
In seguito a quest'operazione mi sono ritrovato il pene a metà lunghezza leggermente più piccolo e da quel punto è leggermente ricurvo verso l’alto.
Quale può essere la causa?
La turp o un forte stringimento manuale nella zona specifica?
Ritornerà normale?
In ogni modo, decorso post operatorio con continui problemi.
Bruciori e difficoltà ad urinare prima e forti dolori all’uretra poi, fino alla scoperta della seconda stenosi che è recentissima
Infatti, in data 18/6 ingresso al P.S., dove veniva eseguita una uretrociostografia che evidenziava una stenosi anulare piuttosto serrata del raccordo tra vescica ed uretra, con cavità chirurgica piccola e rigida.
Conseguente ricovero e in data 26/6/09 sono stato sottoposto ad intervento TUIP
in data 2.7.09 sono stato dimesso.
Naturalmente, ad oggi non sto bene, continuo ad avere bruciori, difficoltà ad iniziare ad urinare e il getto a volte è valido a volte è molto sottile.
(Terapia:
Ciproxin da 500 mg. 2 pro die per 15 gg.
Deltacortene 25 mg. 1 pro die per 6 gg.
Topster mattino per 5 gg. E sera per 10 gg.)
Va da se che per i trascorsi vivo nell'ansia più profonda con il terrore che il problema possa ripresentarmi!
In ospedale mi è stato detto che, nel caso, la prossima volta interverranno con il laser, che non era ancora stato fatto perché la turp o tuip sono maggiormente controllabili .
A questo punto, giunto a casa, ho cercato di documentarmi, e in merito ho trovato diverse notizie tra le quali ci sarebbero si laser invasivi e poco controllabili ma per lo più di relativa vecchia concezione.
Al contrario ho letto di laser di nuova generazione, molto selettivi e “miracolosi” in quanto cicatrizzerebbero immediatamente la ferita evitando così le possibilità di ulteriori recidive.
Questi ultimi sono:
laser di Holmium, laser di Thulium, o Fotovaporizzazione (PVP) selettiva con laser KTP.
Ora vi pongo domanda:
Cosa ne pensate?
Quale potrebbe essere la soluzione migliore?
Quali consigli potete darmi?
Nel caso si ripresenti il problema, dove e a chi posso rivolgermi?
Considerando che sono della provincia di Torino, esistono strutture pubbliche a me vicine che usano i suddetti metodi innovativi e sicuri?
Un grazie anticipato da un utente in ansia.
Per la prima stenosi, serrata anulare, al raccordo tra collo e cavità chirurgica, veniva fatto un tentativo infruttuoso in data 9/01/09 (l'uretra era completamente obliterata per la presenza di tessuto fibroso) con conseguente posizionamento di catetere vescicale.
In data 20.01.09 resezione del tessuto sclerotico ostruente a livello della loggia prostatica.
In seguito a quest'operazione mi sono ritrovato il pene a metà lunghezza leggermente più piccolo e da quel punto è leggermente ricurvo verso l’alto.
Quale può essere la causa?
La turp o un forte stringimento manuale nella zona specifica?
Ritornerà normale?
In ogni modo, decorso post operatorio con continui problemi.
Bruciori e difficoltà ad urinare prima e forti dolori all’uretra poi, fino alla scoperta della seconda stenosi che è recentissima
Infatti, in data 18/6 ingresso al P.S., dove veniva eseguita una uretrociostografia che evidenziava una stenosi anulare piuttosto serrata del raccordo tra vescica ed uretra, con cavità chirurgica piccola e rigida.
Conseguente ricovero e in data 26/6/09 sono stato sottoposto ad intervento TUIP
in data 2.7.09 sono stato dimesso.
Naturalmente, ad oggi non sto bene, continuo ad avere bruciori, difficoltà ad iniziare ad urinare e il getto a volte è valido a volte è molto sottile.
(Terapia:
Ciproxin da 500 mg. 2 pro die per 15 gg.
Deltacortene 25 mg. 1 pro die per 6 gg.
Topster mattino per 5 gg. E sera per 10 gg.)
Va da se che per i trascorsi vivo nell'ansia più profonda con il terrore che il problema possa ripresentarmi!
In ospedale mi è stato detto che, nel caso, la prossima volta interverranno con il laser, che non era ancora stato fatto perché la turp o tuip sono maggiormente controllabili .
A questo punto, giunto a casa, ho cercato di documentarmi, e in merito ho trovato diverse notizie tra le quali ci sarebbero si laser invasivi e poco controllabili ma per lo più di relativa vecchia concezione.
Al contrario ho letto di laser di nuova generazione, molto selettivi e “miracolosi” in quanto cicatrizzerebbero immediatamente la ferita evitando così le possibilità di ulteriori recidive.
Questi ultimi sono:
laser di Holmium, laser di Thulium, o Fotovaporizzazione (PVP) selettiva con laser KTP.
Ora vi pongo domanda:
Cosa ne pensate?
Quale potrebbe essere la soluzione migliore?
Quali consigli potete darmi?
Nel caso si ripresenti il problema, dove e a chi posso rivolgermi?
Considerando che sono della provincia di Torino, esistono strutture pubbliche a me vicine che usano i suddetti metodi innovativi e sicuri?
Un grazie anticipato da un utente in ansia.
[#1]
Caro signore in questi casi la soluzione migliore è anzitutto non andare nel panico!
Purtroppo interventi come quello che lei ha avuto alla prostata espongono in una certa percentuale (per fortuna bassa) alla stenosi uretrale. Ciò dipende non solo dalla manovra endoscopica in sè, ma soprattutto dalla risposta tessutale individuale, dalla capacità di cicatrizzazione e dal grado di fibrosi postcicatriziale.
Quando si verificano queste stenosi uretrali, bisogna trattarle endoscopicamente proprio come è stato fatto nel suo caso, nella speranza che la successiva cicatrizzazione avvenga in modo corretto, ma ben conoscendo che esiste una percentuale maggiore di re-stenosi che può verificarsi a breve o maggiore distanza.
Tutte le manovre endoscopiche posso essere condotte per risolvere questo problema, le più comuni sono quelle che si servono dell'elettroresezione. Esistono poi quelle col laser e con altri dispositivi. La scelta della metodologia da applicare non si basa sulla riuscita o meno delle altre, ma fondamentalmente sull'esperienza dell'operatore e la sua confidenza con la metodica in uso comunemente. Ciascuno di noi chirurghi si "affeziona" ad una tecnica piuttosto che ad un'altra in virtù dei risultati che ottiene.
Purtroppo interventi come quello che lei ha avuto alla prostata espongono in una certa percentuale (per fortuna bassa) alla stenosi uretrale. Ciò dipende non solo dalla manovra endoscopica in sè, ma soprattutto dalla risposta tessutale individuale, dalla capacità di cicatrizzazione e dal grado di fibrosi postcicatriziale.
Quando si verificano queste stenosi uretrali, bisogna trattarle endoscopicamente proprio come è stato fatto nel suo caso, nella speranza che la successiva cicatrizzazione avvenga in modo corretto, ma ben conoscendo che esiste una percentuale maggiore di re-stenosi che può verificarsi a breve o maggiore distanza.
Tutte le manovre endoscopiche posso essere condotte per risolvere questo problema, le più comuni sono quelle che si servono dell'elettroresezione. Esistono poi quelle col laser e con altri dispositivi. La scelta della metodologia da applicare non si basa sulla riuscita o meno delle altre, ma fondamentalmente sull'esperienza dell'operatore e la sua confidenza con la metodica in uso comunemente. Ciascuno di noi chirurghi si "affeziona" ad una tecnica piuttosto che ad un'altra in virtù dei risultati che ottiene.
Cordiali saluti,
dott. Daniele Masala.
Dirigente Medico Urologo UOC Urologia Pozzuoli
Perfezionato in Andrologia
Consulente Uro-Oncologo
[#2]
Utente
Dott. Masala buon giorno, la ringrazio per la cortese risposta.
Comprendo ciò che scrive, fatto sta che dallo stesso staff medico che mi segue mi è stato spiegato che i risultati, nel mio caso negativi, sono proprio dovuti alla reazione del mio fisico al tipo di intervento e cioè all’eletroresezione endoscopica.
Mi è stata prospettata la possibilità, nel caso di ulteriore recidiva, presentatami come assai probabile, di intervenire con il laser che non è stato usato fino ad ora perché poco controllabile. (forse il modello a disposizione non è di nuova generazione)
Di conseguenza una volta giunto a casa, ho cercato di documentarmi su internet su i vari tipi di laser con relative potenze ed eventuali controindicazioni, di seguito l’idea di rivolgermi a voi urologi di medicItalia per averne pareri e indicazioni.
Come detto all’inizio, capisco che, da parte del chirurgo, sia l’esperienza e la conoscenza a pesare sulla scelta del tipo di intervento ma, nello specifico, visto la situazione, preferirei avere delucidazioni su interventi laser di ultima generazione, i quali risulterebbero mini invasivi con bassissime possibilità di recidive grazie anche alla cicatrizzazione pressoché immediata. (...così ho letto su internet)
Quindi, considerando la sua risposta più che opportuna, riformulo il mio quesito volto, se possibile, alla conoscenza di dove poter trovare, vicino al mio luogo di residenza, ospedali con chirurghi che operino abitualmente con i suddetti mini laser a bassa potenza.
Un grazie anticipato e un caro saluto.
Comprendo ciò che scrive, fatto sta che dallo stesso staff medico che mi segue mi è stato spiegato che i risultati, nel mio caso negativi, sono proprio dovuti alla reazione del mio fisico al tipo di intervento e cioè all’eletroresezione endoscopica.
Mi è stata prospettata la possibilità, nel caso di ulteriore recidiva, presentatami come assai probabile, di intervenire con il laser che non è stato usato fino ad ora perché poco controllabile. (forse il modello a disposizione non è di nuova generazione)
Di conseguenza una volta giunto a casa, ho cercato di documentarmi su internet su i vari tipi di laser con relative potenze ed eventuali controindicazioni, di seguito l’idea di rivolgermi a voi urologi di medicItalia per averne pareri e indicazioni.
Come detto all’inizio, capisco che, da parte del chirurgo, sia l’esperienza e la conoscenza a pesare sulla scelta del tipo di intervento ma, nello specifico, visto la situazione, preferirei avere delucidazioni su interventi laser di ultima generazione, i quali risulterebbero mini invasivi con bassissime possibilità di recidive grazie anche alla cicatrizzazione pressoché immediata. (...così ho letto su internet)
Quindi, considerando la sua risposta più che opportuna, riformulo il mio quesito volto, se possibile, alla conoscenza di dove poter trovare, vicino al mio luogo di residenza, ospedali con chirurghi che operino abitualmente con i suddetti mini laser a bassa potenza.
Un grazie anticipato e un caro saluto.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.6k visite dal 04/07/2009.
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