Calcolo ureterale intramurale: endoscopia o tentativo preliminare con litotrissia extracorporea ?
Salve, per anni ho avuto un calcolo nel calice del rene sx, e a seguito di un recente dolore al fianco e all’addome ho verificato che si è spostato.
Alcuni giorni fa la TC e l’ecografia hanno evidenziato: calcolo di 8 mm nell’uretere, in sede intramurale, con scarsa pervietà dello sbocco e idronefrosi di II grado, dilatato l’uretere a monte.
In base alle indicazioni di due urologi, da 3 giorni assumo Ominc (ad oltranza) e un FANS (per max 5 giorni) ma non mi è stato prescritto un cortisonico come deltacortene (che dovrebbe invece essere più efficace per la terapia espulsiva).
Al momento non ho coliche, né dolori, ma solo una saltuaria urgenza minzionale.
Cerco di fare attività fisica (salti, ecc.
), bevo in modo graduale (ma non eccessivo), uso borse d’acqua calda tra vescica e rene.
So che un calcolo ureterale va comunque eliminato ma un urologo mi ha detto che, in caso di sua mancata espulsione, si deve intervenire subito in endoscopia (con laser, ecc.
) e non va nemmeno ipotizzata la litotrissia con onde d’urto perché sarebbe inefficace sul calcolo e dannosa per i suo effetti, mentre l’altro urologo mi ha suggerito di provare comunque inizialmente con 1-2 tentativi di litotrissia extracorporea che, anche se meno indicata nel mio caso, è una procedura ambulatoriale e non è del tutto escluso che possa risolvere la mia situazione, senza quindi far ricorso ad un intervento in endoscopia che resta in ogni caso più invasivo (con anestesia, stent, ecc.
).
A questo punto, in caso di fallimento della terapia per l’espulsione, non so quale indicazione seguire.
Se le onde d’urto rischiano di essere solo inefficaci vorrei provarle prima di fare altro ma se possono anche creare un danno temo che mi resti solo l’approccio con l’endoscopia ma resto un pò preoccupato perché ha le sue complessità e non mi è chiaro quanti giorni devo considerare per una completa ripresa.
Quindi ogni vostro parere è ovviamente gradito.
Grazie.
Alcuni giorni fa la TC e l’ecografia hanno evidenziato: calcolo di 8 mm nell’uretere, in sede intramurale, con scarsa pervietà dello sbocco e idronefrosi di II grado, dilatato l’uretere a monte.
In base alle indicazioni di due urologi, da 3 giorni assumo Ominc (ad oltranza) e un FANS (per max 5 giorni) ma non mi è stato prescritto un cortisonico come deltacortene (che dovrebbe invece essere più efficace per la terapia espulsiva).
Al momento non ho coliche, né dolori, ma solo una saltuaria urgenza minzionale.
Cerco di fare attività fisica (salti, ecc.
), bevo in modo graduale (ma non eccessivo), uso borse d’acqua calda tra vescica e rene.
So che un calcolo ureterale va comunque eliminato ma un urologo mi ha detto che, in caso di sua mancata espulsione, si deve intervenire subito in endoscopia (con laser, ecc.
) e non va nemmeno ipotizzata la litotrissia con onde d’urto perché sarebbe inefficace sul calcolo e dannosa per i suo effetti, mentre l’altro urologo mi ha suggerito di provare comunque inizialmente con 1-2 tentativi di litotrissia extracorporea che, anche se meno indicata nel mio caso, è una procedura ambulatoriale e non è del tutto escluso che possa risolvere la mia situazione, senza quindi far ricorso ad un intervento in endoscopia che resta in ogni caso più invasivo (con anestesia, stent, ecc.
).
A questo punto, in caso di fallimento della terapia per l’espulsione, non so quale indicazione seguire.
Se le onde d’urto rischiano di essere solo inefficaci vorrei provarle prima di fare altro ma se possono anche creare un danno temo che mi resti solo l’approccio con l’endoscopia ma resto un pò preoccupato perché ha le sue complessità e non mi è chiaro quanti giorni devo considerare per una completa ripresa.
Quindi ogni vostro parere è ovviamente gradito.
Grazie.
[#1]
Se calcolo impattato da giorni inutile perder tempo si produce ad ureterolitotrissia con Laser.
Cordiali saluti.
Cordiali saluti.
Dott. Patrizio Vicini
www.patriziovicini.it
www.chirurgia-plasticaestetica.com
Roma
[#2]
Utente
Grazie della risposta ma nel frattempo posso fornire un aggiornamento della situazione su cui spero di avere un vostro parere.
Quando ho scritto il primo post il calcolo era in sede intramurale, con dilatazione del rene e idronefrosi di II grado. Dopo ulteriori 5 giorni di terapia espulsiva (senza esito), ho fatto un nuovo esame ecografico in cui non era più visibile il calcolo e il rene appariva meno dilatato, quindi mi è stato detto che l’avevo espulso anche se non me ne ero accorto (non avendo avuto dolori, bruciori e sangue nell’urina).
Avendo preso appuntamento nella stessa giornata per un consulto presso un centro di litotrissia extracorporea che mi aveva assicurato di trattare con onde d’urto i calcoli ureterali, ho eseguito una seconda ecografia da cui è emerso che il calcolo era ancora presente ma sarebbe risalito a livello dell’uretere iuxtavescicale e, non essendo più incuneato nel tratto intramurale, aveva fatto ridurre la dilatazione del rene. Mi è stato anche detto che un esame ecografico non eseguito in modo accurato può non evidenziare dei calcoli, mentre se viene fatto da un esperto è da preferire anche alla TC. Mi è stato quindi proposto il trattamento con onde d’urto dopo due giorni, ma per una emergenza familiare non mi sono potuto presentare e ora il centro è chiuso per ferie.
Sono allora andato in un centro per la calcolosi della mia città (in cui si eseguono sia interventi in endoscopia che con onde d’urto) ma l’esame ecografico e poi una diretta con raggi X non hanno mostrato alcun calcolo e quando ho chiesto di commentare il referto di chi sosteneva che fosse nel tratto iuxtavescicale mi è stato risposto che quel puntino bianco indicato in una immagine non è una prova sicura che sia riferibile ad un calcolo .
Oggi sono tornato a fare l’esame ecografico dove l’avevo fatto dieci giorni fa perché eseguono contestualmente anche un ecocolordoppler. Nel referto è scritto che il calcolo non è più presente nel tratto intramurale, la idronefrosi è scesa dal II al I grado e appare ora una pervietà dell’uretere ( con buon Jet colore ). Ma l’assenza di riferimenti al tratto iuxtavescicale non so se indica che non è stato possibile fare l’indagine in questa zona o se è stata fatta e non è emerso nulla.
Anche i due urologi con cui sono in contatto sono perplessi sui risultati emersi ma mi hanno dato suggerimenti diversi: uno mi ha detto di accettare il fatto che il calcolo di 8 mm sia stato espulso (a mia totale insaputa) e potrei fare in futuro e senza urgenza una TC spirale senza mdc (giudicando la Uro-TAC un esame vecchio), mentre l’altro mi ha consigliato una Uro-TAC.
Dopo aver già fatto in pochi giorni una TC e una diretta con raggi X vorrei evitare a breve ulteriori radiazioni, ma vorrei anche sapere se ho ancora questo calcolo nell’uretere e che potrebbe tornare a incunearsi più a valle, con conseguenti ostruzioni e necessità di un intervento urgente, oltretutto in un periodo estivo e durante le vacanze.
Vi ringrazio per un vostro parere.
Quando ho scritto il primo post il calcolo era in sede intramurale, con dilatazione del rene e idronefrosi di II grado. Dopo ulteriori 5 giorni di terapia espulsiva (senza esito), ho fatto un nuovo esame ecografico in cui non era più visibile il calcolo e il rene appariva meno dilatato, quindi mi è stato detto che l’avevo espulso anche se non me ne ero accorto (non avendo avuto dolori, bruciori e sangue nell’urina).
Avendo preso appuntamento nella stessa giornata per un consulto presso un centro di litotrissia extracorporea che mi aveva assicurato di trattare con onde d’urto i calcoli ureterali, ho eseguito una seconda ecografia da cui è emerso che il calcolo era ancora presente ma sarebbe risalito a livello dell’uretere iuxtavescicale e, non essendo più incuneato nel tratto intramurale, aveva fatto ridurre la dilatazione del rene. Mi è stato anche detto che un esame ecografico non eseguito in modo accurato può non evidenziare dei calcoli, mentre se viene fatto da un esperto è da preferire anche alla TC. Mi è stato quindi proposto il trattamento con onde d’urto dopo due giorni, ma per una emergenza familiare non mi sono potuto presentare e ora il centro è chiuso per ferie.
Sono allora andato in un centro per la calcolosi della mia città (in cui si eseguono sia interventi in endoscopia che con onde d’urto) ma l’esame ecografico e poi una diretta con raggi X non hanno mostrato alcun calcolo e quando ho chiesto di commentare il referto di chi sosteneva che fosse nel tratto iuxtavescicale mi è stato risposto che quel puntino bianco indicato in una immagine non è una prova sicura che sia riferibile ad un calcolo .
Oggi sono tornato a fare l’esame ecografico dove l’avevo fatto dieci giorni fa perché eseguono contestualmente anche un ecocolordoppler. Nel referto è scritto che il calcolo non è più presente nel tratto intramurale, la idronefrosi è scesa dal II al I grado e appare ora una pervietà dell’uretere ( con buon Jet colore ). Ma l’assenza di riferimenti al tratto iuxtavescicale non so se indica che non è stato possibile fare l’indagine in questa zona o se è stata fatta e non è emerso nulla.
Anche i due urologi con cui sono in contatto sono perplessi sui risultati emersi ma mi hanno dato suggerimenti diversi: uno mi ha detto di accettare il fatto che il calcolo di 8 mm sia stato espulso (a mia totale insaputa) e potrei fare in futuro e senza urgenza una TC spirale senza mdc (giudicando la Uro-TAC un esame vecchio), mentre l’altro mi ha consigliato una Uro-TAC.
Dopo aver già fatto in pochi giorni una TC e una diretta con raggi X vorrei evitare a breve ulteriori radiazioni, ma vorrei anche sapere se ho ancora questo calcolo nell’uretere e che potrebbe tornare a incunearsi più a valle, con conseguenti ostruzioni e necessità di un intervento urgente, oltretutto in un periodo estivo e durante le vacanze.
Vi ringrazio per un vostro parere.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.5k visite dal 14/07/2022.
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