Adenocarcinoma acinare alla prostata gleason (7=4+3)
Buonasera, scrivo per mio padre che ha 68 anni.
Ieri è arrivato l’esito di una biopsia che ha effettuato alla prostata e la diagnosi è la seguente.
Esame Macroscopico
A - 8 frustoli agobioptici rispettivamente della lunghezza di cm 1.5, di cm 1.4, di cm 1.4, di cm 1, di cm 1.6, di
cm 1.3 di cm 1.3 e di cm 1.2 e due frammenti.
Il materiale è stato esaminato ed incluso in toto.
Diagnosi
A - Adenocarcinoma acinare: Grade group 3 (Gleason score 7=4+3), per il 70%, coinvolgente 10/10 frustoli
compresi nel campione.
Si segnala la presenza di invasione perineurale.
Premetto che siamo in attesa di effettuare una scintigrafia ossea per via di dubbi di metastasi ossee.
Inoltre di osteoporosi e artrosi, diagnosticata all’inizio di quest’anno e che 3 anni fa ha avuto un infarto.
Tra l’altro siccome non riusciva a muoversi con la schiena siamo andati da un terapista del dolore che l’aveva aiutato tantissimo, poi verso fine aprile ha ricominciato ad avere di nuovo problemi con la schiena e ora abbiamo ricevuto l’esito di questa biopsia.
Volevo avere un parere circa le speranze di vita e le possibili cure che si potrebbero fare.
È un tumore tanto aggressivo oppure c’è la possibilità di trattarlo?
Ieri è arrivato l’esito di una biopsia che ha effettuato alla prostata e la diagnosi è la seguente.
Esame Macroscopico
A - 8 frustoli agobioptici rispettivamente della lunghezza di cm 1.5, di cm 1.4, di cm 1.4, di cm 1, di cm 1.6, di
cm 1.3 di cm 1.3 e di cm 1.2 e due frammenti.
Il materiale è stato esaminato ed incluso in toto.
Diagnosi
A - Adenocarcinoma acinare: Grade group 3 (Gleason score 7=4+3), per il 70%, coinvolgente 10/10 frustoli
compresi nel campione.
Si segnala la presenza di invasione perineurale.
Premetto che siamo in attesa di effettuare una scintigrafia ossea per via di dubbi di metastasi ossee.
Inoltre di osteoporosi e artrosi, diagnosticata all’inizio di quest’anno e che 3 anni fa ha avuto un infarto.
Tra l’altro siccome non riusciva a muoversi con la schiena siamo andati da un terapista del dolore che l’aveva aiutato tantissimo, poi verso fine aprile ha ricominciato ad avere di nuovo problemi con la schiena e ora abbiamo ricevuto l’esito di questa biopsia.
Volevo avere un parere circa le speranze di vita e le possibili cure che si potrebbero fare.
È un tumore tanto aggressivo oppure c’è la possibilità di trattarlo?
[#1]
Buongiorno,
la diagnosi istologica alla biopsia da lei descritta (GS 7(4+3) presente in circa il 70% del materiale), mostra una neoplasia ad aggressività' elevata e diffusamente presente nella prostata.
Questi dati non sono sufficienti per arrivare alla migliore decisione terapeutica e dare dei giudici in termini di probabilità' di sopravvivenza.
Il valore del PSA totale da lei non riportato e' un parametro importante.
Soprattutto e' importante stabilire con tecniche radiologiche ( localmente con una risonanza magnetica multiparametrica della prostata e a livello sistemico con una PET TC con colina o PSMA ( o con scintigrafia ossea e TC addome pelvi con mezzo di contrasto)):
1- se il tumore e' in fase metastatica o no
2. se metastatico la sede e numero delle metastasi
3. se non metastatico, la diffusione locale del tumore extraprostatica e linfonodale
In base a questi parametri cambia completamente la decisione terapeutica. Se metastatico parliamo di terapie mediche che si avvalgono di recentemente introdotte combinazioni di farmaci alla vecchia terapia ormonale e non di chirurgia o solo in alcuni casi con un numero limitato di metastasi anche di radioterapia.
Se non metastatico si parla di trattamento chirurgico o radioterapia estesa.
Le probabilità' di sopravvivenza possono essere lunghe anche nella fase metastatica. Cruciale, considerando una diagnosi non molto precoce, la tempestività' nell'iniziare il trattamento e la corretta scelta del trattamento più' idoneo o della sequenza di trattamenti da utilizzare, affidandosi ad un centro ad elevata esperienza sulle tecniche più' moderne.
un cordiale saluto
Prof Alessandro Sciarra
alessandro.sciarra@uniroma1.it
la diagnosi istologica alla biopsia da lei descritta (GS 7(4+3) presente in circa il 70% del materiale), mostra una neoplasia ad aggressività' elevata e diffusamente presente nella prostata.
Questi dati non sono sufficienti per arrivare alla migliore decisione terapeutica e dare dei giudici in termini di probabilità' di sopravvivenza.
Il valore del PSA totale da lei non riportato e' un parametro importante.
Soprattutto e' importante stabilire con tecniche radiologiche ( localmente con una risonanza magnetica multiparametrica della prostata e a livello sistemico con una PET TC con colina o PSMA ( o con scintigrafia ossea e TC addome pelvi con mezzo di contrasto)):
1- se il tumore e' in fase metastatica o no
2. se metastatico la sede e numero delle metastasi
3. se non metastatico, la diffusione locale del tumore extraprostatica e linfonodale
In base a questi parametri cambia completamente la decisione terapeutica. Se metastatico parliamo di terapie mediche che si avvalgono di recentemente introdotte combinazioni di farmaci alla vecchia terapia ormonale e non di chirurgia o solo in alcuni casi con un numero limitato di metastasi anche di radioterapia.
Se non metastatico si parla di trattamento chirurgico o radioterapia estesa.
Le probabilità' di sopravvivenza possono essere lunghe anche nella fase metastatica. Cruciale, considerando una diagnosi non molto precoce, la tempestività' nell'iniziare il trattamento e la corretta scelta del trattamento più' idoneo o della sequenza di trattamenti da utilizzare, affidandosi ad un centro ad elevata esperienza sulle tecniche più' moderne.
un cordiale saluto
Prof Alessandro Sciarra
alessandro.sciarra@uniroma1.it
Prof. Alessandro Sciarra
Prof I fascia Universita' Sapienza di Roma
Specialista in Urologia-Chirurgia Robotica
alessandro.sciarra@uniroma1.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 15.7k visite dal 02/06/2022.
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