Follow up prostatectomia
Buongiorno Dottore
Nel 2010 ho subito prostatectomia radicale.
Tumore intracapsulare con margini e tessuto periprostatico negativi.
Gleeson 3+3.
Dopo intervento Psa < 0, 003 ng che si mantiene per circa dieci mesi, poi comincia a essere dosabile seppur con valori molto bassi.
Oggi, dopo 12 anni dall'intervento sono giunto a 0, 146 ng.
cinque mesi fa ero a 0, 128 ng.
Sono un po preoccupato, il valore soglia di 0, 2 ng si avvicina.
Le chiedo gentilmente, devo aspettare?
Raggiunto il valore 0, 2 ng cosa fare?
A chi devo rivolgermi a quale specialista?
Grazie
Carmelo La Russa.
Nel 2010 ho subito prostatectomia radicale.
Tumore intracapsulare con margini e tessuto periprostatico negativi.
Gleeson 3+3.
Dopo intervento Psa < 0, 003 ng che si mantiene per circa dieci mesi, poi comincia a essere dosabile seppur con valori molto bassi.
Oggi, dopo 12 anni dall'intervento sono giunto a 0, 146 ng.
cinque mesi fa ero a 0, 128 ng.
Sono un po preoccupato, il valore soglia di 0, 2 ng si avvicina.
Le chiedo gentilmente, devo aspettare?
Raggiunto il valore 0, 2 ng cosa fare?
A chi devo rivolgermi a quale specialista?
Grazie
Carmelo La Russa.
[#1]
Buongiorno,
considerando un istologico molto favorevole con Gleason score 6 quindi un tumore poco aggressivo, questi tumori, in caso di una persistenza di malattia all'intervento, impiegano molti anni prima di dare segni di loro clinicamente rilevanti.
L'avvicinarsi del valore del PSA totale alla soglia di 0.2 ng/ml dopo più' di 10 anni dall'intervento, puo' fare pensare ad una persistenza di malattia a livello locale, nella loggia prostatica dopo si trovava la prostata ( anche se all'istologico risulta che il tumore sia stato asportato completamente).
Al momento sicuramente non deve fare alcuna terapia considerando sempre il Gleason score 6 ed i valori del PSA molto bassi ancora. E' un errore agire troppo presto come e' un errore agire tardi.
Una cosa che si puo' fare e' una risonanza magnetica multiparametrica della loggia prostatica con studio sia in diffusione che dinamico con contrasto per vedere se si localizza del tessuto attivo . Questa metodica puo' dare dei risultati anche per valori cosi' bassi di PSA, in un centro ad alto volume ed alta esperienza con questa metodica ( in caso contrario e' inutile).
Troppo presto invece per utilizzare una PET anche al PSMA, da richiedere nel caso di un aumento del PSA totale intorno a 0.4 ng/ml e non prima.
Se il PSA totale continuera' a salire e verra' localizzato qualcosa all'immagine, la forma di terapia più' utile e' quella di una radioterapia mirata sulla sede indicata e non una terapia medica sistemica nella fase iniziale.
Un cordiale saluto
Prof Alessandro Sciarra
considerando un istologico molto favorevole con Gleason score 6 quindi un tumore poco aggressivo, questi tumori, in caso di una persistenza di malattia all'intervento, impiegano molti anni prima di dare segni di loro clinicamente rilevanti.
L'avvicinarsi del valore del PSA totale alla soglia di 0.2 ng/ml dopo più' di 10 anni dall'intervento, puo' fare pensare ad una persistenza di malattia a livello locale, nella loggia prostatica dopo si trovava la prostata ( anche se all'istologico risulta che il tumore sia stato asportato completamente).
Al momento sicuramente non deve fare alcuna terapia considerando sempre il Gleason score 6 ed i valori del PSA molto bassi ancora. E' un errore agire troppo presto come e' un errore agire tardi.
Una cosa che si puo' fare e' una risonanza magnetica multiparametrica della loggia prostatica con studio sia in diffusione che dinamico con contrasto per vedere se si localizza del tessuto attivo . Questa metodica puo' dare dei risultati anche per valori cosi' bassi di PSA, in un centro ad alto volume ed alta esperienza con questa metodica ( in caso contrario e' inutile).
Troppo presto invece per utilizzare una PET anche al PSMA, da richiedere nel caso di un aumento del PSA totale intorno a 0.4 ng/ml e non prima.
Se il PSA totale continuera' a salire e verra' localizzato qualcosa all'immagine, la forma di terapia più' utile e' quella di una radioterapia mirata sulla sede indicata e non una terapia medica sistemica nella fase iniziale.
Un cordiale saluto
Prof Alessandro Sciarra
Prof. Alessandro Sciarra
Prof I fascia Universita' Sapienza di Roma
Specialista in Urologia-Chirurgia Robotica
alessandro.sciarra@uniroma1.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.9k visite dal 30/04/2022.
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