Sospetto carcinoma ureterale di alto grado

Buona sera; il 4 aprile scorso mi è stata praticata una TURV per una neoformazione vescicale di dimensioni 3, 4x2 cm (evidenziato dall'eco addome); l'intervento in sedazione totale è durato molto più del previsto in quanto, mi riferisce il chirurgo, la neo formazione era più estesa di quello che credevano; sono stato ricoverato sino al 6 aprile e dimesso con catetere che il chirurgo urologo mi ha rimosso dopo altri due giorni; durante la degenza e la convalescenza a casa ho subito dolori lancinanti alla vescica in forma di spasmi; in ospedale mi hanno imbottito di antidolorifici endovena senza avere nessun beneficio; la tortura degli spasmi che mi toglievano il fiato e a volte mi sembrava far perdere i sensi, è terminata non appena mi è stato rimosso il catetere; ciò che vi chiedo è se è una conseguenza dovuta all'estensione del taglio per asportare la neo formazione o se è dovuta ad un non corretto inserimento del catetere che sollecitava la vescica provocando gli spasmi che lamentavo; inoltre oggi 14 aprile, quindi a distanza di 10 giorni dall'intervento continuo ad accusare dolori minzionali (modesti ma fastidiosi) e un leggero bruciore urinario: posso ritenere un decorso normale il mio?
o devo preoccuparmi per il, seppur modesto, dolore minzionale?
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Gli spasmi vescicali sono dovuti alla presenza stessa del catetere, anche se ben inserito, che la vescica percepisce come un corpo estraneo da espellere e quindi si contrae di conseguenza. Questa reazione è però molto variabile da soggetto a soggetto e in genere solo marginalmente influenzata dal tipo di intervento eseguito. Il decorso attuale è del tutto compatibile con gli esiti dell'intervento, taluni disturbi residui dovrebbero essere avviati ad una graduale stabilizzazione nel corso delle prossime 2-3 settimane.. Rimaniamo in attesa degli esiti dell'esame istologico.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Egregio dott. Piana, la ringrazio davvero per la celere ed esaustiva risposta; mi ha tranquillizzato, cosa che non ha fatto il chirurgo urologo che non mi ha mai risposto neppure via mail. Ora, come mi ha scritto nella risposta, le riporto la diagnosi del referto istologico:
Carcinoma uroteliale papillare, NON INVASIVO
Grado: alto grado (sec. WHO 2016), G2 e G3 (sec. WHO 1973)
Tonaca muscolare propria: presente
Carcinoma uroteliale in situ: assente
Necrosi tumorale: assente
Chiaramente per me è arabo anche se viene confermato il carcinoma, il NON invasivo (scritto in grassetto) però mi lascia pensare che poteva andare peggio.
La ringrazio anticipatamente per la sua disponibilità e l'attenzione che vorrà dare a quanto le ho scritto.
Carlo M.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
I dati salienti dell'esame istologico sono chiari, si tratta di una neoformazione superficiale anche se di dimensioni consistenti, in base a quanto ci ha riferito. In questi casi, se non è già stata eseguita in precedenza, si esegue in genere una TAC dell'addome dopo 1-2 mesi e si ripete una cistostoscopia dopo 3-4 mesi. Nel frattempo, in genere si esegue una chemioterapia locale con lavaggi della vescica (instillazioni) con farmaci di vario tipo. nel suo caso probabilmente il BCG.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Grazie infinite