Sensazione di bruciore e fastidio parte terminale uretra
Salve a tutti e grazie in anticipo per il vostro tempo,
Sono un ragazzo di 25 anni.
Da all'incirca 10 giorni a questa parte avverto una sensazione di fastidio alla parte terminale dell'uretra, a livello della fossa navicolare, quindi è un fastidio tutto sommato "interno".
Non è particolarmente invalidante, ma è comunque costante.
Non si accentua durante la minzione, ma solo durante la eiaculazione, ma rimane comunque abbastanza sopportabile.
Vorrei quindi chiedervi un parere, se è il caso di evitare di eiaculare, assumere qualche tipo di farmaco tipo antifiammatori ad uso orale o topico (a tal proposito mi è capitato di avere il glande, in particolare la zona della corona del glande e circostante al frenulo e mi è capitato di applicare lichtena, calendula o trovacort in base alla entità della infiammazione, ma ho notato che spesso anche una semplice crema idratante è di aiuto, ma questa volta è diverso perchè appunto è un fastidio più localizzato e "interno") o di farmi visitare.
Grazie per il vostro tempo e la vostra disponibilità e chiedo scusa per il disturbo.
P:S.
: Sono uno studente di medicina (sto preparando anatomia patologica), quindi non abbiate timori ad essere più "tecnici" nelle vostre eventuali risposte se lo ritenete necessario.
Grazie ancora e Buona giornata
-M
Sono un ragazzo di 25 anni.
Da all'incirca 10 giorni a questa parte avverto una sensazione di fastidio alla parte terminale dell'uretra, a livello della fossa navicolare, quindi è un fastidio tutto sommato "interno".
Non è particolarmente invalidante, ma è comunque costante.
Non si accentua durante la minzione, ma solo durante la eiaculazione, ma rimane comunque abbastanza sopportabile.
Vorrei quindi chiedervi un parere, se è il caso di evitare di eiaculare, assumere qualche tipo di farmaco tipo antifiammatori ad uso orale o topico (a tal proposito mi è capitato di avere il glande, in particolare la zona della corona del glande e circostante al frenulo e mi è capitato di applicare lichtena, calendula o trovacort in base alla entità della infiammazione, ma ho notato che spesso anche una semplice crema idratante è di aiuto, ma questa volta è diverso perchè appunto è un fastidio più localizzato e "interno") o di farmi visitare.
Grazie per il vostro tempo e la vostra disponibilità e chiedo scusa per il disturbo.
P:S.
: Sono uno studente di medicina (sto preparando anatomia patologica), quindi non abbiate timori ad essere più "tecnici" nelle vostre eventuali risposte se lo ritenete necessario.
Grazie ancora e Buona giornata
-M
[#1]
Caro Collega,
in bocca al lupo per l'anatomia patologica, per me un ricordo remoto che si ripresenta talora come incubo notturno dopo eccessi enogastronomici.
Il disturbo alla fossa navicolare è assolutamente tipico delle lievi irritazioni della prostata portate da congestione ed infiammaziione. Si tratta dunque di un fastidio irradiato in avanti lungo l'uretra, nel punto in cui viene percepito invariabilmente non vi è nulla di alterato. Se così fosse, ovviamente vi sarebbe una evidente deformazione del flusso urinario. Queste congestioni della ghiandola, genericamente definite come prostatite, sono abbastanza frequenti soprattutto nei giovani in qualche modo predisposti, magari aiutate da uno stile di vita non propriamente sano. Se il disturbo si limita a quello che mi descrivi, diremmo per ora di non prendere provvedimenti particolari, limitandosi a mettere un po' di ordine nello stile di vita, nei suoi aspetti più comuni (alimentazione, idratazione, funzione intestinale, attività fisica ed attività sessuale) che devono essere tutti indirizzati ad una ragionevole regolarità. Se questo non bastasse, prima di fare esami od assumere terapie a caso è opportuno che tu ne parli con un Collega specialista in urologia.
in bocca al lupo per l'anatomia patologica, per me un ricordo remoto che si ripresenta talora come incubo notturno dopo eccessi enogastronomici.
Il disturbo alla fossa navicolare è assolutamente tipico delle lievi irritazioni della prostata portate da congestione ed infiammaziione. Si tratta dunque di un fastidio irradiato in avanti lungo l'uretra, nel punto in cui viene percepito invariabilmente non vi è nulla di alterato. Se così fosse, ovviamente vi sarebbe una evidente deformazione del flusso urinario. Queste congestioni della ghiandola, genericamente definite come prostatite, sono abbastanza frequenti soprattutto nei giovani in qualche modo predisposti, magari aiutate da uno stile di vita non propriamente sano. Se il disturbo si limita a quello che mi descrivi, diremmo per ora di non prendere provvedimenti particolari, limitandosi a mettere un po' di ordine nello stile di vita, nei suoi aspetti più comuni (alimentazione, idratazione, funzione intestinale, attività fisica ed attività sessuale) che devono essere tutti indirizzati ad una ragionevole regolarità. Se questo non bastasse, prima di fare esami od assumere terapie a caso è opportuno che tu ne parli con un Collega specialista in urologia.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Gentile Dottore,
La ringrazio per la risposta tempestiva e per i suoi auguri,
Da all'incirca 6 settimane a questa parte ho deciso di dare una regolata alla mia vita cominciando ad allenarmi, mettendomi ha dieta (Ho perso più di 7kg) e riducendo il fumo.
Nel fare tutto , causa maggiore benessere fisico e soprattutto mentale, ho ritrovato un maggiore interesse verso la mia sfera intima che mi ha portato ad usufruirne con maggiore frequenza e curiosità, facendo a volte uso di olii vegetali (oliva o cocco). Infatti imputavo, prima del suo suggerimento di diagnosi, a questi ultimi questo disturbo che sto avendo, nel senso che non vorrei che qualche goccia di olio possa essere arrivata "all'interno" e causato una qualche piccola infiammazione. Può effettivamente essere così?
Inoltre volevo sapere da quale punto momento, sintomo o intensità dei sintomi dovrei eventualmente cominciare a preoccuparmi visto che lei al momento mi ha detto di non farlo.
Grazie ancora per la sua disponibilità e Buona Serata
La ringrazio per la risposta tempestiva e per i suoi auguri,
Da all'incirca 6 settimane a questa parte ho deciso di dare una regolata alla mia vita cominciando ad allenarmi, mettendomi ha dieta (Ho perso più di 7kg) e riducendo il fumo.
Nel fare tutto , causa maggiore benessere fisico e soprattutto mentale, ho ritrovato un maggiore interesse verso la mia sfera intima che mi ha portato ad usufruirne con maggiore frequenza e curiosità, facendo a volte uso di olii vegetali (oliva o cocco). Infatti imputavo, prima del suo suggerimento di diagnosi, a questi ultimi questo disturbo che sto avendo, nel senso che non vorrei che qualche goccia di olio possa essere arrivata "all'interno" e causato una qualche piccola infiammazione. Può effettivamente essere così?
Inoltre volevo sapere da quale punto momento, sintomo o intensità dei sintomi dovrei eventualmente cominciare a preoccuparmi visto che lei al momento mi ha detto di non farlo.
Grazie ancora per la sua disponibilità e Buona Serata
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Diremmo che non sia colpa dell'olio di cocco (?) ma piuttosto degli eccessivi indugi erotici di qualsiasi tipo collegati al suo utilizzo. Il resto è molto soggettivo. Imparerai che ciò che per un paziente è un lieve fastidio, per un altro può essere un dolore lancinate insopportabile.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 6k visite dal 14/04/2022.
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