Stent ureterale
Salve, venerdì ho fatto un intervento per rimuovere un calcolo renale, purtroppo non è andata come previsto poiché hanno notato che il mio canale urinario è troppo stretto e se avessero fatto passare il laser avrebbero rovinato le pareti dell'uretere.
A quel punto mi hanno messo solamente uno stent, la cui funzione pensavamo fosse quella di allargare questo canale urinario per far passare il laser, ma da quanto ho letto non sembra essere questa.
Non so se voi medici potreste spiegarmi meglio la funzione e chiarire questo dubbio.
Apparte il fatto che mi hanno messo il prossimo intervento tra due mesi quasi, dandomi una cura antibiotica a giorni alterni.
Ma oltre ai tempi che posso anche capire, volevo sapere se fosse normale che ad oggi mi esce ancora sangue insieme alle urine e provo forti dolori al rene?
(dove mi è stato applicato lo stent) Vi ringrazio per la disponibilità!
A quel punto mi hanno messo solamente uno stent, la cui funzione pensavamo fosse quella di allargare questo canale urinario per far passare il laser, ma da quanto ho letto non sembra essere questa.
Non so se voi medici potreste spiegarmi meglio la funzione e chiarire questo dubbio.
Apparte il fatto che mi hanno messo il prossimo intervento tra due mesi quasi, dandomi una cura antibiotica a giorni alterni.
Ma oltre ai tempi che posso anche capire, volevo sapere se fosse normale che ad oggi mi esce ancora sangue insieme alle urine e provo forti dolori al rene?
(dove mi è stato applicato lo stent) Vi ringrazio per la disponibilità!
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A distanza non è ovviamente possibile valutare quali siano state le difficoltà incontrate alla progressione dello strumento e pertanto al completamento dell’intervento previsto. Le procedure operative endoscopiche sulle alte vie urinarie sono minimamente invasive, ma per ottenere buoni risultati necessitano della disponibilità di una dotazione completa di strumenti ed accessori, nonché di una solida competenza tecnica specifica. In ogni caso, quando si incontrano delle difficoltà è assolutamente prudente non insistere e rimandare ad una procedura successiva. Nel frattempo, si inserisce uno stent ureterale che nel giro di un paio di settimane è in grado di aumentare la compiacenza dell’uretere. Questo approccio è definito - dilatazione passiva - ed è ampiamente utilizzato nella gestione dei casi più difficili. Purtroppo lo stent, pur essendo sottile e morbido è percepito dal corpo come un corpo estraneo e generalmente mal tollerato, però con sensibili differenze da caso a caso. È pertanto abbastanza normale che vi siano tracce di sangue nelle urine, più o meno consistenti e fastidi riferiti all’addome e alla vescica. Per questo motivo, in linea di massima si cerca di ridurre i tempi al minimo indispensabile, che come abbiamo scritto è nell’ordine di alcune settimane. Qui ci si deve però confrontare con le disponibilità operative, in particolare nelle strutture pubbliche, ma questo è un altro discorso. Purtroppo non esistono terapie assolutamente efficaci per eliminare i disturbi da stent, Con un opportuno mix di antidolorifici si riesce comunque quasi sempre a giungere ad un tollerabile compromesso.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.6k visite dal 11/04/2022.
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