Calcolo renale 4 mm tra calice medio e inferiore, cosa aspettarmi?
Buonasera a tutti i cari medici di Medicitalia,
negli ultimi 6 anni della mia vita, a causa del lavoro perennemente fuori casa (fisioterapista a domicilio), ho bevuto molto poco.
A questo si aggiunge la mia naturale poca sete.
Anamnesi familiare positiva per calcolosi (mia madre e mio zio - il fratello -, nonché il nonno paterno hanno sofferto di coliche renali, in particolare mio zio ha espulso un calcolo in due occasioni così come mio nonno paterno).
7 giorni fa ho percepito una lieve fitta al fianco durante la minzione, seguita da spasmo muscolare e difficoltà a raggiungere la stazione eretta.
Preoccupato da una possibile appendicite (alimentazione che lascia a desiderare) mi sono recato in Ps ma al mio arrivo, dopo un'ora e mezza, il dolore era cessato.
Nei tre-quattro giorni successivi un lieve risentimento è ricominciato lungo il decorso dell'uretere dx.
Mi sono recato a fare un'ecografia privatamente che ha rilevato microlitiasi bilaterale con un calcolo al rene dx di 4mm che situava il calcolo al calice medio.
Il giorno dopo (oggi) sono andato a visita con un urologo che ha ripetuto l'ecografia, ha rilevato le stesse condizioni dell'ecografista, eccetto che ha visto il calcolo nel calice inferiore o medio inferiore del rene.
Ha addebitato il dolore che ancora ho lungo il decorso dell'uretere al fatto che la colica lieve, per la quale tutto è iniziato, è stata dovuta probabilmente al passaggio di renella, che non ho nemmeno sentito espellere.
Sulla base di queste considerazioni, e sperando che i calcoli siano di acido urico, mi ha prescritto, oltre a bere due litri di acqua al giorno, una cura a base di integratori di magnesio e citrato di potassio sperando di rivedere al ribasso le dimensioni dei calcoli, rassicurandomi sul fatto che quel calcolo può muoversi domani come non muoversi per anni.
Di natura sono molto ansioso, specie quando il problema che devo affrontare non è suscettibile di un mio intervento.
In questo caso ovviamente non posso fare nulla, ma vorrei almeno sapere se devo aspettarmi a giorni che il calcolo impegni l'uretere o se posso ragionevolmente pensare che non lo faccia - dato che in effetti non l'ha fatto per anni.
Quello che mi tormenta è il dolore, quasi soltanto serale, che continua a venirmi lungo l'uretere e che non mi permette di pensare ad altro, facendomi preoccupare che qualcosa stia per succedere.
È plausibile il collegamento o è soltanto suggestione e il risentimento all'uretere e la possibilità che il calcolo lo impegni sono scarsamente correlate? Inoltre non c'è davvero niente che posso fare anche pagando, come ad esempio una rimozione in ureteroscopia?
Mi rendo conto della naturale caduta di braccia per questi miei dubbi da neofita dei calcoli ma purtroppo non so davvero che pesci prendere e sono molto preoccupato, ho paura di fare movimenti bruschi, di distendermi, di guidare o di dormire.
Vi ringrazio in ogni caso per l'ascolto
negli ultimi 6 anni della mia vita, a causa del lavoro perennemente fuori casa (fisioterapista a domicilio), ho bevuto molto poco.
A questo si aggiunge la mia naturale poca sete.
Anamnesi familiare positiva per calcolosi (mia madre e mio zio - il fratello -, nonché il nonno paterno hanno sofferto di coliche renali, in particolare mio zio ha espulso un calcolo in due occasioni così come mio nonno paterno).
7 giorni fa ho percepito una lieve fitta al fianco durante la minzione, seguita da spasmo muscolare e difficoltà a raggiungere la stazione eretta.
Preoccupato da una possibile appendicite (alimentazione che lascia a desiderare) mi sono recato in Ps ma al mio arrivo, dopo un'ora e mezza, il dolore era cessato.
Nei tre-quattro giorni successivi un lieve risentimento è ricominciato lungo il decorso dell'uretere dx.
Mi sono recato a fare un'ecografia privatamente che ha rilevato microlitiasi bilaterale con un calcolo al rene dx di 4mm che situava il calcolo al calice medio.
Il giorno dopo (oggi) sono andato a visita con un urologo che ha ripetuto l'ecografia, ha rilevato le stesse condizioni dell'ecografista, eccetto che ha visto il calcolo nel calice inferiore o medio inferiore del rene.
Ha addebitato il dolore che ancora ho lungo il decorso dell'uretere al fatto che la colica lieve, per la quale tutto è iniziato, è stata dovuta probabilmente al passaggio di renella, che non ho nemmeno sentito espellere.
Sulla base di queste considerazioni, e sperando che i calcoli siano di acido urico, mi ha prescritto, oltre a bere due litri di acqua al giorno, una cura a base di integratori di magnesio e citrato di potassio sperando di rivedere al ribasso le dimensioni dei calcoli, rassicurandomi sul fatto che quel calcolo può muoversi domani come non muoversi per anni.
Di natura sono molto ansioso, specie quando il problema che devo affrontare non è suscettibile di un mio intervento.
In questo caso ovviamente non posso fare nulla, ma vorrei almeno sapere se devo aspettarmi a giorni che il calcolo impegni l'uretere o se posso ragionevolmente pensare che non lo faccia - dato che in effetti non l'ha fatto per anni.
Quello che mi tormenta è il dolore, quasi soltanto serale, che continua a venirmi lungo l'uretere e che non mi permette di pensare ad altro, facendomi preoccupare che qualcosa stia per succedere.
È plausibile il collegamento o è soltanto suggestione e il risentimento all'uretere e la possibilità che il calcolo lo impegni sono scarsamente correlate? Inoltre non c'è davvero niente che posso fare anche pagando, come ad esempio una rimozione in ureteroscopia?
Mi rendo conto della naturale caduta di braccia per questi miei dubbi da neofita dei calcoli ma purtroppo non so davvero che pesci prendere e sono molto preoccupato, ho paura di fare movimenti bruschi, di distendermi, di guidare o di dormire.
Vi ringrazio in ogni caso per l'ascolto
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Per prima cosa, un un piccolo calcolo situato in un calice non può assolutamente dare alcun disturbo. Il suo riscontro è stato pertanto occasionale, se il suo dolore è veramente stata una colica renale, la causa è stato eventualmente il passaggio di un altro piccolo calcolo (noi alla renella crediamo molto poco, ma questo è un altro discorso). Purtroppo non vi è alcun modo per prevedere l’evoluzione del comportamento di un piccolo calcolo renale, né vi sono attualmente provvedimenti sicuramente efficaci per dissolverlo o causarne l’espulsione spontanea. Il provvedimento più comune ed universalmente valido di bere molta acqua ha in primo luogo la funzione di non farlo crescere ulteriormente, questo è certo, ma tutto il resto dipende da condizioni che possiamo solo vagamente ipotizzare (composizione chimica, geometria interna del rene, eccetera). In pratica si assume quasi sempre un atteggiamento conservativo, come è stato fatto dal nostro Collega. Rimuovere attivamente con un intervento endoscopico un calcolo così piccolo è certamente possibile, ma di fatto vi sarebbero indicazioni solo in situazioni molto particolari. Non indicato invece è il trattamento esterno con le onde d’urto, poiché il calcolo sarebbe troppo piccolo per essere mirato con certezza. In conclusione, quel che si consiglia è un controllo ecografico a tempi medio lunghi (es, ogni anno), salvo la comparsa di sintomi diversi
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Buongiorno dottore,
La ringrazio per la risposta rapida ed esaustiva. Mi pare di capire quindi che il dolore che continuo a sentire non sia quindi dovuto al calcolo presente dentro il rene. Però in definitiva a cosa è dovuto? È localizzato in particolar modo al ventre dx, a cavallo tra ipogastrio e fossa iliaca dx, proprio in quella zona sovrapposta all'appendice che avevo indicato come prima fonte di dolore quando mi sono recato al Ps. Per l'appunto continua a farmi male... Non potrebbe essere un calcolo che è ancora lì? Anche se è un dolore che segue dei ritmi e mai mi ha richiesto un tamponamento farmacologico...
La ringrazio per la risposta rapida ed esaustiva. Mi pare di capire quindi che il dolore che continuo a sentire non sia quindi dovuto al calcolo presente dentro il rene. Però in definitiva a cosa è dovuto? È localizzato in particolar modo al ventre dx, a cavallo tra ipogastrio e fossa iliaca dx, proprio in quella zona sovrapposta all'appendice che avevo indicato come prima fonte di dolore quando mi sono recato al Ps. Per l'appunto continua a farmi male... Non potrebbe essere un calcolo che è ancora lì? Anche se è un dolore che segue dei ritmi e mai mi ha richiesto un tamponamento farmacologico...
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Se il dolore persiste, cosa che non ci era chiara dalla sua prima richiesta, ovviamente è indispensabile approfondire subito con l’esecuzione di una TAC dell’addome senza mezzo di contrasto, cui non può sfuggire l’eventuale presenza di un piccolo calcolo che l’ecografia non riesce a rilevare.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#5]
Veda lei. Se i disturbi persistono è tanto più necessaria la sollecita esecuzione di una TAC dell’addome senza mezzo di contrasto.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 8.5k visite dal 05/04/2022.
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