Psa 4,92 dopo un anno trattamento con dutasteride

Buongiorno,
l'aumento del PSA totale puo' essere legato sia ad una iperplasia prostatica che alla presenza di tumore. Il PSA non e' in grado di segnalare distintamente queste due situazioni.
All'aumento del PSA totale, correttamente viene indicata una risonanza magnetica multiparametrica della prostata che ha sostituito l'ecografia transrettale per identificare aree sospette per neoplasia.
In assenza di aree sospette indicate da un punteggio di PIRADS inferiore a 3 come in questo caso, rimane comunque un PSA elevato.

In questi casi, supponendo che l'aumento del PSA totale sia legato all'iperplasia prostatica in progressione, puo' essere indicata una terapia cronica o comunque prolungata con dutasteride o finasteride. Questi farmaci bloccano la crescita dell'iperplasia prostatica. Quindi, dopo 3 e 6 mesi di terapia, se l'aumento del PSA era legato all'iperplasia prostatica e non ad un tumore, dovrei avere un valore del PSA ridotto intorno al 50 percento del valore iniziale, e continuando la terapia con dutasteride e finasteride, il PSA dovrebbe rimanere stabile o comunque non risalire.

In questo modo, l'interpretazione del PSA totale risulta migliore e meno influenzata da una concomitante iperplasia prostatica.
Continuando questa terapia, se il PSA non aumenta, posso ridurre l'utilizzo di risonanze di controllo o successive biopsie, mentre se aumenta nonostante la terapia, l'allarme e' importante.
Se non utilizzo queste terapie, il PSA rimarrà' alto o continuerà' a crescere, mantenendo il dubbio di un tumore prostatico e costringendo a continue risonanze e biopsie prostatiche di controllo.
Cosa importante, non interrompere dutasteride o finasteride quando si esegue il PSA o altrimenti non si puo' dare una interpretazione
Altra cosa importante, non e' vero che questi farmaci confondono l'interpretazione del PSA o che bisogna moltiplicare per due il valore.
Un PSA stabile sotto queste terapie e' ben interpretabile come un basso rischio per neoplasia della prostata.
Ultima cosa: non serve eseguire od interpretare anche il rapporto del PSA, ma solo il PSA totale.
La visita con esplorazione rettale deve essere sempre associata periodicamente a queste valutazioni

Un cordiale saluto

Prof Alessandro Sciarra

Prof. Alessandro Sciarra
Prof I fascia Universita' Sapienza di Roma
Specialista in Urologia-Chirurgia Robotica
alessandro.sciarra@uniroma1.it

La ringrazio dottor Sciarra della esaustiva esposizione. Quindi nel mio caso di specie il psa, a distanza di un anno a mezzo è comunque diminuito. Se ho capito bene è importante che lo stesso psa si mantenga ora nel tempo più o meno con i parametri attuali e non aumenti.
Ho interpretato bene? Naturalmente il tutto comparato alla visita urologica.
Approfitto per chiedere se, in determinati periodi, l'aumento delle menzioni sia da rapportare, oltre che a IPB, anche a concomitante prostatite ricorrente che in un certo senso aumenta i PSA?
LA RINGRAZIO DI NUOVO.

Chiedo di nuovo scusa per il disturbo dottore. Volevo solo capire se il calcolo del rapporto fra psa free e psa totale , in presenza di assunzione di dudasterite può essere fatto con i valori così come sono stati indicati dalle analisi, oppure sedeve essere raddoppiato solo il psa totale. Un grazie anticipato.

Dott. Sciarra buonasera. Mi devo scusare con lei in quanto rileggendo la sua esauriente spiegazione ho rilevato che contiene tutti i quesiti da me proposti, anche quelli da me inoltrati successivamente. Le chiedo di nuovo scusa ma essendo un poco emotivo sono portato a leggere frettolosamente per esorcizzare le mi paure. Quindi sembrerebbe, per ora, e i successivi controlli potrebbero ulteriormente confermarlo, che è tutto ok in quanto dopo ben un anno a mezzo il psa si è ridotto più del 50% rimanendo quindi stabile. La ringrazio di tutto e le auguro una buona serata.