Psa dopo prostatectomia radicale
Buongiorno,
chiedo il vostro gentile parere visto l'evolversi della mia situazione.
Oggi 64 anni
Operazione di prostatectomia laparotomica giugno 2020 (62 anni, scintigrafia ossea e TC negative, PSA pre-operatorio 8, 19)
-gleason 4+4
-stadiazione pT2c pN0
-margine chirurgico marcato in china in tessuto sano: exeresi completa
-16 linfonodi con iperplasia follicolare reattiva ed istiocitosi sinusale: non metastasi in essi
nessuna terapia, dopo operazione solo controlli PSA:
- post operatorio luglio 2020: 0, 02
- gennaio 2021: 0, 03
- giugno 2021: 0, 04
- settembre 2021: vaccinazione covid19, 1 dose dopo infezione covid
- novembre 2021: 0, 09
- marzo 2022: 0, 13
- marzo 2022 ripetuto: 0, 14
(tutti eseguiti sempre nello stesso laboratorio)
Al controllo di novembre 2021 (0, 09) mi è stato detto che delle piccole parti di prostata sana rimaste nel corpo potrebbero ancora produrre PSA.
Al controllo di marzo 2022 (0, 14) mi è stato detto che sono sicuri di aver pulito bene la zona, ma potrebbe essere qualche linfonodo intaccato.
Tra 2 mesi ripeterò PSA, dopodichè si valuterà se fare esami con liquido di contrasto e se mai terapia ormonale, perchè per la radioterapia è comunque troppo presto.
Vi chiedo gentilmente se potete farmi chiarezza su alcuni punti:
- devo già considerarla una recidiva di malattia?
- valutate questo rialzo "veloce" rispetto all'operazione, da 0, 02 a 0, 14 in 21 mesi? Velocità di rialzo vuol dire possibilità di metastasi in altre parti del corpo?
- per come ho potuto informarmi io, ho notato che solitamente viene prima tentata la strada della radioterapia mirata e poi, ad eventuale altro rialzo, il blocco androgenetico. E' a causa della velocità con cui è risalito che, nonostante il valore sotto lo 0, 20, devo già eseguire TC con liquido di contrasto e se mai terapia ormonale, piuttosto che radioterapia localizzata alle pelvi? Ovvero è più probabile metastasi in altre zone del corpo? Non sono un pò giovane per la sola terapia ormonale?
- é solo un caso che il PSA abbia cominciato a crescere dopo la vaccinazione covid, mentre prima era rimasto sempre sotto lo 0, 10?
Il vaccino potrebbe aver influenzato in qualche modo il sistema immunitario o le cellule malate rimaste fino a quel momento silenti?
- sono sedentario e non ho molte attività da svolgere, passo molto tempo in casa e mi muovo poco (sono leggermente sovrappeso, ma molto "arrugginito"): questo fattore può aver influenzato la risalita del PSA? Cosa posso fare/mangiare/bere per cercare di contrastare, al massimo delle mie possibilità, questa risalita?
- qual è l'esame/macchinario con liquido di contrasto più all'avanguardia in assoluto per visualizzare zone di ripresa della malattia?
GRAZIE.
chiedo il vostro gentile parere visto l'evolversi della mia situazione.
Oggi 64 anni
Operazione di prostatectomia laparotomica giugno 2020 (62 anni, scintigrafia ossea e TC negative, PSA pre-operatorio 8, 19)
-gleason 4+4
-stadiazione pT2c pN0
-margine chirurgico marcato in china in tessuto sano: exeresi completa
-16 linfonodi con iperplasia follicolare reattiva ed istiocitosi sinusale: non metastasi in essi
nessuna terapia, dopo operazione solo controlli PSA:
- post operatorio luglio 2020: 0, 02
- gennaio 2021: 0, 03
- giugno 2021: 0, 04
- settembre 2021: vaccinazione covid19, 1 dose dopo infezione covid
- novembre 2021: 0, 09
- marzo 2022: 0, 13
- marzo 2022 ripetuto: 0, 14
(tutti eseguiti sempre nello stesso laboratorio)
Al controllo di novembre 2021 (0, 09) mi è stato detto che delle piccole parti di prostata sana rimaste nel corpo potrebbero ancora produrre PSA.
Al controllo di marzo 2022 (0, 14) mi è stato detto che sono sicuri di aver pulito bene la zona, ma potrebbe essere qualche linfonodo intaccato.
Tra 2 mesi ripeterò PSA, dopodichè si valuterà se fare esami con liquido di contrasto e se mai terapia ormonale, perchè per la radioterapia è comunque troppo presto.
Vi chiedo gentilmente se potete farmi chiarezza su alcuni punti:
- devo già considerarla una recidiva di malattia?
- valutate questo rialzo "veloce" rispetto all'operazione, da 0, 02 a 0, 14 in 21 mesi? Velocità di rialzo vuol dire possibilità di metastasi in altre parti del corpo?
- per come ho potuto informarmi io, ho notato che solitamente viene prima tentata la strada della radioterapia mirata e poi, ad eventuale altro rialzo, il blocco androgenetico. E' a causa della velocità con cui è risalito che, nonostante il valore sotto lo 0, 20, devo già eseguire TC con liquido di contrasto e se mai terapia ormonale, piuttosto che radioterapia localizzata alle pelvi? Ovvero è più probabile metastasi in altre zone del corpo? Non sono un pò giovane per la sola terapia ormonale?
- é solo un caso che il PSA abbia cominciato a crescere dopo la vaccinazione covid, mentre prima era rimasto sempre sotto lo 0, 10?
Il vaccino potrebbe aver influenzato in qualche modo il sistema immunitario o le cellule malate rimaste fino a quel momento silenti?
- sono sedentario e non ho molte attività da svolgere, passo molto tempo in casa e mi muovo poco (sono leggermente sovrappeso, ma molto "arrugginito"): questo fattore può aver influenzato la risalita del PSA? Cosa posso fare/mangiare/bere per cercare di contrastare, al massimo delle mie possibilità, questa risalita?
- qual è l'esame/macchinario con liquido di contrasto più all'avanguardia in assoluto per visualizzare zone di ripresa della malattia?
GRAZIE.
[#1]
Buongiorno,
parliamo di un tumore ad elevata aggressività' sottoposto a prostatectomia radicale , con una progressione del PSA ancora limitata.
Rispondo alle sue domande:
- no la sedentarietà' non c'entra nulla con il rialzo del PSA
- no penso che infezione COVID non sia in relazione con aumento del PSA
- l'aumento progressivo del PSA, anche se non ha ancora raggiunto il valore soglia di 0.2 ng/ml per definire una conclamata progressione di malattia, e' sospetto per un residuo di malattia. La persistenza di tessuto sano in un tumore cosi' aggressivo mi sembra decisamente poco sensata
- ha ragione, in questi casi bisogna pensare prima alla radioterapia rispetto alla terapia medica sistemica. La terapia medica sistemica viene eseguita in caso di localizzazioni a distanza ( linfonodi non loco-regionali o metastasi a distanza agli esami radiologici) e non per il solo aumento del PSA. L'uso non corretto ( per tempistica e tipologia) della terapia medica puo' avere un effetto negativo velocizzando la comparsa di una resistenza alle terapie .
In questi casi si monitorizza il PSA totale, nel momento in cui raggiunge 0.2 il primo esame radiologico da eseguire e' una risonanza magnetica multiparametrica della loggia prostatica per evidenziare una eventuale persistenza di malattia nella zona pelvica e quindi una PET TC con PSMA per evidenziare localizzazioni a distanza.
In assenza di localizzazioni a distanza, la terapia e' la radioterapia estesa a livello pelvico , da eseguire precocemente per rialzi di PSA fra 0.2 e 0.4 ng/ml.
In caso di localizzazioni a distanza, allora l'indicazione e' per una terapia medica di blocco androgenico con analoghi LHRH ( mai bicalutamide da sola) da associare alla radioterapia in caso di un numero di ripetizioni a distanza fino a 3 o a 6 cicli di chemioterapia con docetaxel se superiori a 3.
Un cordiale saluto
Prof Alessandro Sciarra
parliamo di un tumore ad elevata aggressività' sottoposto a prostatectomia radicale , con una progressione del PSA ancora limitata.
Rispondo alle sue domande:
- no la sedentarietà' non c'entra nulla con il rialzo del PSA
- no penso che infezione COVID non sia in relazione con aumento del PSA
- l'aumento progressivo del PSA, anche se non ha ancora raggiunto il valore soglia di 0.2 ng/ml per definire una conclamata progressione di malattia, e' sospetto per un residuo di malattia. La persistenza di tessuto sano in un tumore cosi' aggressivo mi sembra decisamente poco sensata
- ha ragione, in questi casi bisogna pensare prima alla radioterapia rispetto alla terapia medica sistemica. La terapia medica sistemica viene eseguita in caso di localizzazioni a distanza ( linfonodi non loco-regionali o metastasi a distanza agli esami radiologici) e non per il solo aumento del PSA. L'uso non corretto ( per tempistica e tipologia) della terapia medica puo' avere un effetto negativo velocizzando la comparsa di una resistenza alle terapie .
In questi casi si monitorizza il PSA totale, nel momento in cui raggiunge 0.2 il primo esame radiologico da eseguire e' una risonanza magnetica multiparametrica della loggia prostatica per evidenziare una eventuale persistenza di malattia nella zona pelvica e quindi una PET TC con PSMA per evidenziare localizzazioni a distanza.
In assenza di localizzazioni a distanza, la terapia e' la radioterapia estesa a livello pelvico , da eseguire precocemente per rialzi di PSA fra 0.2 e 0.4 ng/ml.
In caso di localizzazioni a distanza, allora l'indicazione e' per una terapia medica di blocco androgenico con analoghi LHRH ( mai bicalutamide da sola) da associare alla radioterapia in caso di un numero di ripetizioni a distanza fino a 3 o a 6 cicli di chemioterapia con docetaxel se superiori a 3.
Un cordiale saluto
Prof Alessandro Sciarra
Prof. Alessandro Sciarra
Prof I fascia Universita' Sapienza di Roma
Specialista in Urologia-Chirurgia Robotica
alessandro.sciarra@uniroma1.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 7.5k visite dal 24/03/2022.
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