Liquido sotto pelle al pene e dentro lo scroto

Gentili Medici
Sono un ragazzo di 30 anni, sportivo, non fumatore e sempre stato molto salutista.

Non ho mai avuto infezioni sessuali, fino a luglio 2021.
Facendo sesso vaginale si ruppe il preservativo e in un colpo presi gardnerella vaginalis e purtroppo la sifilide.
Diagnosticato tutto in tempi brevi per fortuna.

Forse per via delle cure antibiotiche e lo stress, ho avuto pure la candida Albicans genitale.

Sintomi due settimane dal rapporto, forte secchezza al glande, uretrite, fastidio perineale.
Dopo un mese dal rapporto forte dolore all'epididimo/testicolo.

Gardnerella curata con flagyl 250 mg, fine cura data sensazione di prostatite l'urologo mi fece fare 10 giorni di topster supposte.

Qui mi venne la candida, forse per via associata da metronitodazolo e cortisone.
Non lo saprò mai, mi si gonfiò la prostata e la candida venne curata con fluconazolo (diflucan) passata la candida il gonfiore prostatico lo avvertivo ancora e sopratutto il fastidioso dolore al testicolo sx/ epididimo/ dotto non passava.

Indagando è comparsa la positività alla Lue.

Curata 3/4 mesi dopo il rapporto con due iniezioni di 2400 UI di penicillina G.
Con 7 giorni di distanza l'una dall'altra.
Continuando i fastidi testicolari ho fatto varie colture, sperma e urine, sempre negative.
Spermiogramma nella norma.
Al tampone uretrale una volta enterococco faecalis e due volte streptococco haemoliticus, per I miei continui fastidi genitali mi furono prescritti 5 giorni di rocefin fiale.
Levofloxacin 20 giorni dopo per una settimana, non avendo ancora risultati 5 gg di cefixoral e 7gg di klacid.

Ulteriore visita urologica e ecografica dava tutto completamente nella norma, prostata, testicoli, dotto, vescica e reni.
Per il mio dotto ed epididimo infiammato 30 giorni di lenidase che sta dando risultati soddisfacenti.
L'unico problema che permane è avendo una masturbazione purtroppo più lunga di 8 minuti o un rapporto sessuale (completamente protetto e con la massima attenzione) il giorno dopo trovo la sacca scrotale come se fosse piena di liquido.
Lo stesso il pene diventa acquoso, molliccio al tatto sotto pelle, confluisce un liquido che non ho idea di cosa sia, se il rapporto sessuale dura pochissimi minuti tutto ciò non accade, le erezioni sono normali anche se a volte avverto un po di fastidio all'asta del pene o al glande facendo sesso in determinate posizioni "scomode".
In oltre coprendomi con le coperte avverto come bruciore al pene come da infiammazione, tutto ciò prima di questo brutto incidente non accadeva, il VDRL è negativo, a breve avrò dati più aggiornati perché sto monitorando la situazione con anticorpi che erano fta abs igg 0 igm 1/320.
Potreste darmi delle delucidazioni su cosa sia questo liquido che si accumula su pene e scroto?
Perché questa infiammazione genitale permane pure 3 mesi dopo le cure nonostante il lenidase stia facendo effetto su dotto ed epididimo?
Vi ringrazio in anticipo per le gentili risposte.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.1k 1.9k
La sua storia è parecchio articolata, la prima cosa che notiamo è un assai verosimile eccesso di antibiotici, facendo eccezione per la penicillina per la positività alla sifilide. Tra l'altro, non è così certo che il contatto con la sifilide sia avvenuto im corrispondena di codesto "incidenbte" o potesse essere pre-esistente. Quanto ci riferisce è molto difficile da definire a distanza, in prima battuta possiamo pensare ad un lieve èdema da - seppur modesto - traumatismo in una zona dove i tessuti sono molto soffici e spugnosi. Ne parli ovviamente con il Collega che la sta seguendo direttamente.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
Utente
Utente
La ringrazio Dr. Piana per la tempestiva risposta al mio consulto. Confermo e sono totalmente d'accordo sull'eccessiva prescrizione antibiotica da parte dell'infettivologo.
In passato ero puntuale donatore avis (a malincuore perdo questa possibilità a vita e non riesco ad esprimere il mio sgomento) poi per necessità lavorativa, lavorando in situazioni a rischio e in luoghi remoti sono sempre stato tenuto in costante controllo medico. Sono quindi certo che la mia Lue sia stata contratta a fine luglio 2021, curata a novembre. Non avendo avuto nessuna roseola si potrebbe confermare che ero in una situazione iniziale, non so se primaria o secondaria, secondo il vostro parere seppur virtuale, potete dirmi se la cura di due iniezioni intramuscolo di 2400 UI di penicillina G potrebbero essere sufficienti? Sono in conformità con le linee guida? Chiaramente aspetto le analisi di Vdrl, tpha, fta abs igg igm.

Sulla secchezza del glande l'urologo non è riuscito a darmi una risposta esaustiva, dopo mesi dalla cura un leggero miglioramento lo ho avuto, il glande era talmente secco da provare fastidio calando il prepuzio, dovevo mettere balanil gel almeno 3 volte al giorno, attualmente noto che in fase di eccitazione non si bagna il glande, prima di questa situazione si bagnava abbondantemente di secreto. Si potrebbe presumere un coinvolgimento/infiammazione dei vasi linfatici del pene? O linfaticite sclerotica?
Non fuoriuscendo il liquido dal glande (come dovrebbe) viene prodotto ma mi resta nel tessuto attorno all'asta del pene e all'interno dello scroto gonfiandolo di liquido? Questa è una mia ipotesi dato che in clinica non sono mai riusciti a darmi nessuna delucidazione, specialisti urologi/andrologi ne ho già consultato tre, se fosse così come si cura? Esiste un modo per poter controllare lo stato dei vasi linfatici?La ringrazio per la sua gentile collaborazione
[#3]
Dr. Paolo Piana Urologo 43.1k 1.9k
Sulla terapia della lue è competente il dermatologo che si occupa di malattie sessualmente trasmesse.

Il glande non produce alcun liquido, quanto lei osserva, o meno, è secrezione prostatica o delle ghiandole peri-uretrali (liquido pre-eiaculatorio). Nulla a che vedere con il sistema linfatico. Perché la sua prostata produc meno secrezione è più difficile e forse quasi impossibile da dimostrare, i fattori coinvolti possono essere e costituzonali più che patologici.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it