Condizioni cliniche post nefrostomia
Gentilissimi dottori,
Scrivo al fine di chiedere delucidazioni sui postumi di una nefrostomia effettuata su un paziente 90enne.
Si tratta nello specifico di mio nonno, al quale è stato diagnosticato un carcinoma uroteliale nel 2020 e dopo aver effettuato cicli di radioterapia la situazione è migliorata.
Dopo due anni il problema si è riproposto ed una settimana fa ha subito un blocco vescicale che ha causato una insufficienza renale a seguito della quale è stato ricoverato in ospedale dove gli è stata praticata nefrostomia ad entrambi i reni.
Oltre a ciò è stata cateterizzata anche la vescica ed una volta uscito dal nosocomio è apparso visibilmente deperito con emoglobina molto bassa.
La TAC è nel complesso buona e non ha riscontrato metastasi e Gli è stata prescritta una cura di EPO per circa 60 giorni al fine di stimolare la produzione di eritropoietina ma la cosa che più mi preoccupa è il suo stato attuale.
È prevalentemente allettato e non ha forze fisiche e mentali ed è per lo più in stato confusionale alternando momenti di lucidità a momenti di appannamento.
Volevo chiedervi a tale proposito come mai si trova in questo stato e se clinicamente vi è la possibilità che possa quantomeno recuperare le energie fisiche e mentali.
Grazie in anticipo
Scrivo al fine di chiedere delucidazioni sui postumi di una nefrostomia effettuata su un paziente 90enne.
Si tratta nello specifico di mio nonno, al quale è stato diagnosticato un carcinoma uroteliale nel 2020 e dopo aver effettuato cicli di radioterapia la situazione è migliorata.
Dopo due anni il problema si è riproposto ed una settimana fa ha subito un blocco vescicale che ha causato una insufficienza renale a seguito della quale è stato ricoverato in ospedale dove gli è stata praticata nefrostomia ad entrambi i reni.
Oltre a ciò è stata cateterizzata anche la vescica ed una volta uscito dal nosocomio è apparso visibilmente deperito con emoglobina molto bassa.
La TAC è nel complesso buona e non ha riscontrato metastasi e Gli è stata prescritta una cura di EPO per circa 60 giorni al fine di stimolare la produzione di eritropoietina ma la cosa che più mi preoccupa è il suo stato attuale.
È prevalentemente allettato e non ha forze fisiche e mentali ed è per lo più in stato confusionale alternando momenti di lucidità a momenti di appannamento.
Volevo chiedervi a tale proposito come mai si trova in questo stato e se clinicamente vi è la possibilità che possa quantomeno recuperare le energie fisiche e mentali.
Grazie in anticipo
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Il problema principale è ovvamente l'età molto avanzata che conidiziona il superamento di qualsiasi stress. Quello cui è andato (e ancosra sta andando) incontro sarebbe notevole a tutte le età, a 90 anni giustifica senz'altro ogni tipo di problema collaterale, sia a livello fisico che psichico. Ci chiediamo, se la TAC - a quanto lei ci scrive - non ha rilevato alterazioni, per quale motivo si sia creata l'ostruzione che ha reso necessario il drenaggi renale diretto. In condizioni molto degradate in soggetti anzini, una volta discussa la situazione con i congiunti, talora si sorassiede del tutto a questa procedura, che andrebbe a costituire un vano accanimento terapeutico. Se in questo caso si è invece deciso di andare avanti, vuol dire che vi sono ancora dei margini di azione, pur con i limiti di cui sopra.
A distanza e con una conoscenza molto sommaria del caso non possiamo dire molto di più.
A distanza e con una conoscenza molto sommaria del caso non possiamo dire molto di più.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Gentilissimo Dottor Piana,
La ringrazio per la sua gentile risposta e ci tenevo a farle sapere che la situazione va man mano migliorando. Dopo giá una settimana di iniezioni sottocutanee di EPO a causa dello stato di anemia, il nonno sta andando incontro ad una graduale ripresa che può notarsi dalla carnagione più colorita, maggiore reattività mentale (anche se molto lenta), un miglioramento delle forze fisiche e ritorno a muovere le mani per impugnare posate e altri utensili. Dove riscontriamo ancora difficoltà è nella capacità di deambulare, ma ci rendiamo conto che ci vorrà ancora del tempo, anche a causa delle nefrostomie.
La ringrazio per la sua gentile risposta e ci tenevo a farle sapere che la situazione va man mano migliorando. Dopo giá una settimana di iniezioni sottocutanee di EPO a causa dello stato di anemia, il nonno sta andando incontro ad una graduale ripresa che può notarsi dalla carnagione più colorita, maggiore reattività mentale (anche se molto lenta), un miglioramento delle forze fisiche e ritorno a muovere le mani per impugnare posate e altri utensili. Dove riscontriamo ancora difficoltà è nella capacità di deambulare, ma ci rendiamo conto che ci vorrà ancora del tempo, anche a causa delle nefrostomie.
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Non avendo sufficienti elementi di giudizio a disposizione, non possiamo esprimerci su come ci si possa aspettare che evolvano le cose.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.2k visite dal 21/02/2022.
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