Effetto domino clamidia, uretrite, cistite, prostatite?
Buon pomeriggio,
40 anni, fumatore (10-12 sigarette die), sport 1 volta a settimana, peso forma (74kg*1, 8cm).
Ad inizio ottobre us, ho avvertito bruciore minzionale e durante l'eiaculazione, associato a perdite biancastre dal pene.
Effettuo analisi sangue, urine, urincoltura (tutte negative) e faccio una Visita Urologica che non rileva nulla, ma prescrive eco addome (effettuato, tutto normale), urine, urinocoltura, spermiocoltura (per ricerca Clamidia) e ricerca micoureoplasma (effettuati tutti gli esami, tutti negativi).
Dato il persistere dei sintomi mi reco in una struttura per MST dove, dopo analisi urine (evidentemente con altre tecniche) viene riscontrata un'Uretrite da Clamidia (inizio novembre, ormai).
Effettuo cura antibiotica (Miraclin x 7gg), scompaiono sintomi e fastidi per circa 20 giorni.
Ad inizio dicembre, presento tutti i sintomi della Cistite (pesantezza vescicale, urgenza minzionale,...).
Cambio il mio stile di vita (sospendo gli alcolici e dolci, evito la bicicletta, mangio maggiore frutta e verdura,...) e assumo integratori suggeritimi dal mio medico di base.
La pesantezza vescicale e l'urgenza minzionale scompaiono, ma perdurano sensazione di calore al pene, bruciore alla punta del glande e - soprattutto - un fastidioso sgocciolamento post-minzionale.
Effettuo nuova urinocoltura, tamponi uretrali ed anche il medesimo esame urine all'MTS (che aveva rilevato la positività) etc... (tutti negativi).
Effettuo nuova visita urologica (fine dicembre) durante la quale si riscontra la congestione della prostata.
Mi vengono prescritti orudis (5 gg mese), VLS3 (10 giorni mese) e Xinprox (integratore difficilmente trovabile 2cp die per 2 mesi, dopodichè 1cp die per un mese).
In maniera rigorosa effettuo la terapia prescrittami continuando con l'astemia e le altre accortezze alimentari.
Effettuo nuova urinocoltura e spermiocoltura (fine gennaio, negative).
Il sintomo del bruciore sulla punta del glande è scomparso, ma rimane il terminal dribbling.
La scorsa settimana effettuo la terza visita urologica (terzo urologo diverso per motivi logistici legati al lavoro) come controllo della precedente.
L'urologo stavolta non effettua esame obiettivo (perchè ritenuto inutile) e prescrive bactrim (14 gg), topster (10 gg per 3 mesi) e deprox (15 gg per 3 mesi), eco-addome e controllo tra 3 mesi (maggio 22).
In sintesi, mi sembra che l'ultimo urologo abbia deciso di adottare una terapia più aggressiva.
Ora sono al nono giorno di antibiotici, cortisone e integratore e il terminal dribbling è ancora lì con altri lievi fastidi.
Mi rendo conto che questi siano decorsi lenti, ma essendo passati più di 5 mesi dai primi sintomi mi piacerebbe avere maggiori pareri su
- in generale le terapie prescritte, in particolare l'ultima: antibiotici e cortisone sono utili per il terminal dribbling?
il bactrim è indicato?
- mi consigliate di attendere fino a maggio seguendo questa terapia o di effettuare un controllo prima?
- altri accertamenti?
Grazie mille
40 anni, fumatore (10-12 sigarette die), sport 1 volta a settimana, peso forma (74kg*1, 8cm).
Ad inizio ottobre us, ho avvertito bruciore minzionale e durante l'eiaculazione, associato a perdite biancastre dal pene.
Effettuo analisi sangue, urine, urincoltura (tutte negative) e faccio una Visita Urologica che non rileva nulla, ma prescrive eco addome (effettuato, tutto normale), urine, urinocoltura, spermiocoltura (per ricerca Clamidia) e ricerca micoureoplasma (effettuati tutti gli esami, tutti negativi).
Dato il persistere dei sintomi mi reco in una struttura per MST dove, dopo analisi urine (evidentemente con altre tecniche) viene riscontrata un'Uretrite da Clamidia (inizio novembre, ormai).
Effettuo cura antibiotica (Miraclin x 7gg), scompaiono sintomi e fastidi per circa 20 giorni.
Ad inizio dicembre, presento tutti i sintomi della Cistite (pesantezza vescicale, urgenza minzionale,...).
Cambio il mio stile di vita (sospendo gli alcolici e dolci, evito la bicicletta, mangio maggiore frutta e verdura,...) e assumo integratori suggeritimi dal mio medico di base.
La pesantezza vescicale e l'urgenza minzionale scompaiono, ma perdurano sensazione di calore al pene, bruciore alla punta del glande e - soprattutto - un fastidioso sgocciolamento post-minzionale.
Effettuo nuova urinocoltura, tamponi uretrali ed anche il medesimo esame urine all'MTS (che aveva rilevato la positività) etc... (tutti negativi).
Effettuo nuova visita urologica (fine dicembre) durante la quale si riscontra la congestione della prostata.
Mi vengono prescritti orudis (5 gg mese), VLS3 (10 giorni mese) e Xinprox (integratore difficilmente trovabile 2cp die per 2 mesi, dopodichè 1cp die per un mese).
In maniera rigorosa effettuo la terapia prescrittami continuando con l'astemia e le altre accortezze alimentari.
Effettuo nuova urinocoltura e spermiocoltura (fine gennaio, negative).
Il sintomo del bruciore sulla punta del glande è scomparso, ma rimane il terminal dribbling.
La scorsa settimana effettuo la terza visita urologica (terzo urologo diverso per motivi logistici legati al lavoro) come controllo della precedente.
L'urologo stavolta non effettua esame obiettivo (perchè ritenuto inutile) e prescrive bactrim (14 gg), topster (10 gg per 3 mesi) e deprox (15 gg per 3 mesi), eco-addome e controllo tra 3 mesi (maggio 22).
In sintesi, mi sembra che l'ultimo urologo abbia deciso di adottare una terapia più aggressiva.
Ora sono al nono giorno di antibiotici, cortisone e integratore e il terminal dribbling è ancora lì con altri lievi fastidi.
Mi rendo conto che questi siano decorsi lenti, ma essendo passati più di 5 mesi dai primi sintomi mi piacerebbe avere maggiori pareri su
- in generale le terapie prescritte, in particolare l'ultima: antibiotici e cortisone sono utili per il terminal dribbling?
il bactrim è indicato?
- mi consigliate di attendere fino a maggio seguendo questa terapia o di effettuare un controllo prima?
- altri accertamenti?
Grazie mille
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Non sappiamo se lei legga abitualmente i nostri consulti, dove immancabilmente ribadiamo il nostro sostanziale disaccordo sulla prescrizione empirica di antibiotici, ovvero in assenza di inequivocabili positività colturali, a meno che vi sia febbre od evidenza di gravi complicazioni in atto. I suoi disturbi, almeno nell'ultima fase, sono evidentemente legati ad una congestione della prostata, che pure ha diagnosticato forse il più illuminato dei Colleghi che la hanno seguita. Queste situazioni non hanno (ovvero non hanno più) una causa infettiva, pertanto gli antibiotici sono destinati a causare solo effetti collaterali, soprattutto sull'intestino, laddove invece auspicheremmo vi fosse sempre un buon equilibrio della flora batterica residente (microbiòta), principale fautrice di una buona funzione.
La vera "cistite" nel maschio adulto è molto rara, praticamente tutti i disturbi irritativi delle basse vie urinarie sono più o meno direttamente legati alla prostata.
Come fose lei avrà già capito, non esistono cure specifiche per trattare son certezza di efficacia queste situazioni di "prostatite cronica" (definizione scorretta, ma molto abituale). Ogni specialista ha il suo arsenale personale di farmaci ed integratori e cambiare urologo continuuamente spesso corrisponde ad iniziare terapie sempre diverse, con efficacia spesso dubbia o transitoria. Noi insistiamo invece sull'importanza sostanziale dello stile di vita, nei suoi aspetti più comuni (alimentazione, idratazione, funzione intestinale, attività fisica ed attività sessuale) che devono essere tutti indirizzati ad un rigoroso equilibrio. Nel suo caso aggiungeremmo anche senz'altro il consiglio di smettere di fumare.
La vera "cistite" nel maschio adulto è molto rara, praticamente tutti i disturbi irritativi delle basse vie urinarie sono più o meno direttamente legati alla prostata.
Come fose lei avrà già capito, non esistono cure specifiche per trattare son certezza di efficacia queste situazioni di "prostatite cronica" (definizione scorretta, ma molto abituale). Ogni specialista ha il suo arsenale personale di farmaci ed integratori e cambiare urologo continuuamente spesso corrisponde ad iniziare terapie sempre diverse, con efficacia spesso dubbia o transitoria. Noi insistiamo invece sull'importanza sostanziale dello stile di vita, nei suoi aspetti più comuni (alimentazione, idratazione, funzione intestinale, attività fisica ed attività sessuale) che devono essere tutti indirizzati ad un rigoroso equilibrio. Nel suo caso aggiungeremmo anche senz'altro il consiglio di smettere di fumare.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Gent.mo Dottore,
la ringrazio per la risposta. In effetti, le mie domande derivano proprio dai dubbi relativi alla terapia antibiotici/cortisone. Nondimeno, ora mi trovo nel mezzo di una seconda terapia e sarei propenso a finire il ciclo degli antibiotici, ma mi dica pure se ritiene corretto sospendere.
Quanto al topster, che fare?
Grazie ancora
la ringrazio per la risposta. In effetti, le mie domande derivano proprio dai dubbi relativi alla terapia antibiotici/cortisone. Nondimeno, ora mi trovo nel mezzo di una seconda terapia e sarei propenso a finire il ciclo degli antibiotici, ma mi dica pure se ritiene corretto sospendere.
Quanto al topster, che fare?
Grazie ancora
[#3]
Completi senz’altro la terapia iniziata, anche le supposte.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#4]
Utente
Gentile Dottore,
la ringrazio ancora per la risposta.
Ho completato l'unico ciclo antibiotico e il primo di cortisone.
Ho atteso una settimana dalla fine dei cicli per scriverle ma non ho avuto alcun miglioramento. Il terminal dribbling persiste. Ora, seguendo sempre l'ultima terapia prescrittami, dovrei fare eco-addome e visita di controllo tra altri due (lunghissimi) mesi.
Continuo con l'astemia, attività fisica (no bici), ho ridotto i caffè da 4 a 2 e le sigarette.
Dato che lei ha individuato nel secondo specialista quello apparentemente "più illuminato" e che comunque ho a disposizione lo Xinprox, mi consiglia di continuare a prenderlo (una compressa alla sera dopo cena)? Tra una settimana dovrei riprendere il topster e il deprox? O sarebbe meglio l'orudis e lo xiprox?
Ci sarebbe altro che posso fare, al di là di avere pazienza?
Grazie ancora.
la ringrazio ancora per la risposta.
Ho completato l'unico ciclo antibiotico e il primo di cortisone.
Ho atteso una settimana dalla fine dei cicli per scriverle ma non ho avuto alcun miglioramento. Il terminal dribbling persiste. Ora, seguendo sempre l'ultima terapia prescrittami, dovrei fare eco-addome e visita di controllo tra altri due (lunghissimi) mesi.
Continuo con l'astemia, attività fisica (no bici), ho ridotto i caffè da 4 a 2 e le sigarette.
Dato che lei ha individuato nel secondo specialista quello apparentemente "più illuminato" e che comunque ho a disposizione lo Xinprox, mi consiglia di continuare a prenderlo (una compressa alla sera dopo cena)? Tra una settimana dovrei riprendere il topster e il deprox? O sarebbe meglio l'orudis e lo xiprox?
Ci sarebbe altro che posso fare, al di là di avere pazienza?
Grazie ancora.
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Noi siamo qui per spiegare ed informare, ma non possiamo prendere in carico il singolo caso intervenendo sulle prescrizioni di altri Colleghi. Di integratori alimentari di origine vegetale "per il benessere della prostata" sono pieni gli scaffali del farmacista; come sempre diciamo qui, la loro efficacia è molto variabile ed altrettanto imprevedibile, ma l'assenza di effetti collaterali ne rende la prescrizione molto diffusa. Ovviamente questi prodotti devono dimostrare di dare vantaggio entro tempi accettabili (qualche mese) altrimenti il loro utilizzo si riduce ad uno spreco di denaro.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 5.6k visite dal 18/02/2022.
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Approfondimento su Cistite
La cistite è un'infiammazione della vescica che si avverte con frequente bisogno di urinare, con bruciore o dolore. Si può curare con farmaci o rimedi naturali.