Tumore prostata: lobo ormoni urologico biopsia

Salve,
mio padre ha 86 anni ed ha eseguito in data 15/05/09 il PSA totale e libero, che risultano rispettivamente di 308,300 ug/l e 32,27 ug/l. Altro valore alto è la fosfatasi alcalina a 354.
Faccio presente che nel 2003 il PSA tot. era 30,5 e quello libero 2,33. Ha eseguito sempre nel 2003 la biopsia prostatica, che ha evidenziato le seguenti notizie cliniche: Frustoli agotbioptici della lunghezza variabile da cm o,4 a cm 1,7. DIAGNOSI: Tessuto prostatico con fibrosi, modificazioni ghiandolari iperplastico-atrofiche e aree di flogosi cronica.
Alla luce di quanto sopra e considerate le sue condizioni generali: paziente cardipatico portatore di pacemaker, enfisema polmonare, artrosi diffusa: condizioni generali scadenti, il medico curante, non favorevole ad una seconda biopsia, gli ha consigliato una ecografia transrettale, che ha eseguito in data 05/06/2009.

E’ emerso quanto segue:
ECOGRAFIA PROSTATICA TRANSRETTALE
Esame eseguito per via transrettale e per via sovrapubica.
La prostata appare ingrandita e delle dimensioni di 4.95x4.49x3.63 circa (vol. 42ml), lievemente improntante il pavimento vescicale, presentante a carico del lobo dx in sede sottocapsulare e anteroposteriore, area nodulare marcatamente ipoecogena di circa cm 3 suggestiva di eteroplasia.
Capsula apparentemente indenne.
Non formazioni occupanti spazio a carico delle vescicole seminali.
Vescica regolare.


Faccio altresì presente che il rapporto tra PSA totale e libero è di 10.5%.

Considerato l’età e lo stato attuale di salute di mio padre, che dal punto di vista urologico non accusa alcun disturbo: urina normalmente e non ha dolori, cosa mi consigliate di fare?
Temo che una eventuale terapia con ormoni possa procurargli altri danni!
Infine l’area nodulare evidenziata dall’ecografia può essere un fibroma?
Grazie
Cordiali saluti
PG
[#1]
Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.3k 656
Caro signore,
la diagbostica e le terapie sono ineccepibili. Nessun timore. L' area nodulare non può essere fibroma, visto ilPSA.
[#2]
Dr. Mauro Seveso Urologo 1.2k 60
Gentile Signore, in considerazione dell'età e delle condizioni generali da Lei descritte di suo padre, mi sembra assolutamente opportuno un atteggiamento conservativo, intervenendo farmacologicamente solo per risolvere eventuali sintomi che potrebbero svilupparsi nel tempo.
cordiali saluti

Dott. Mauro Seveso
Responsabile Unità Operativa di Urologia
Istituto Clinico Città Studi , Milano

[#3]
Utente
Utente
Ho sottoposto il caso allo specialista che mi ha consigliato come segue.
L’urologo, dopo accurata visita, ha prescritto il seguente piano terapeutico:
“Dignosi clinica di carcinoma della prostata, vista l’età e le condizioni generali del pz. (86 anni) Non si ritiene opportuno eseguire biopsia prostatica e pertanto si consiglia terapia con:
- praxis 50 1 cp die e dopo i primi 10-15 giorni di tale terapia inizia iniezione di:
- eligard 22.5 1 fl s.c. ogni 3 mesi”.
Il 4 settembre ha iniziato la terapia con il praxis, e dopo 11 giorni ha eseguito la puntura di eligard.
Dopo 2 settimane di somministrazione del praxis, accusa i seguenti effetti collaterali:
marcata stanchezza fisica, inappetenza, difficoltà a deglutire, disturbi respiratori accentuati dall’asma bronchiale cronica di cui soffre da anni, vampate di calore.
Chiedo:
la somministrazione del farmaco bicalutamide non è sufficiente per una settimana, per poi somministrare la puntura di eligard?
Si può sospendere la somministrazione del praxis (oppure somministrarlo a cicli), e continuare la sola terapia di eligard ogni 3 mesi?
La mia preoccupazione nasce dal fatto che, considerate le condizioni generali di mio padre, tale terapia possa procurargli ulteriori danni e complicazioni al suo fisico molto provato.
La ringrazio sin d’ora
Cordiali saluti
[#4]
Dr. Mauro Seveso Urologo 1.2k 60
Gentile Signore, per rispondre in modo appropriato a queste sue corrette domande , sarebbe ideale sapere il dosaggio del PSA dopo questo primo periodo di terapia
Rimango a disposizione
Cordiali slauti,
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