Uretrite/prostatite da enterococco fecale

Salve, vi scrivo per un vostro utile parere.
Da circa 3 mesi soffro di uretrite.
A inizio novembre, al risveglio di mattina mi accorgo di avere una goccia consistente di secrezioni gialline/biancastre.
Dopo 1 settimana di secrezioni decido di andare in laboratorio per urinocoltura (PCR).
L'esito è negativo.
Le secrezioni continuano e questa volta procedo con una spermiocoltura (PCR), il cui esito è negativo.
Le secrezioni perdurano per tutto il mese di novembre, non copiose però insieme a un leggerissimo bruciore dopo aver urinato.
Passano altri 10gg e i sintomi sembrano migliorare, secrezioni 0 e bruciore assente.
Mi decido comunque a chiedere un consulto presso un urologo, il quale mi assicura che l'uretrite è in remissione e che attualmente non ci sono problemi o sintomi da far sospettare una infezione batterica.
Il giorno dopo, felice di aver "risolto" la sintomatologia, mi masturbo 2 volte in un giorno, a distanza di alcune ore.
Da lì l'odissea! Ho cominciato ad avere (parliamo di fine dicembre) bruciore all'interno dell'uretra, forte edema al meato uretrale (rossore e gonfiore, sembravano due labbra enormi) e bruciore leggero durante la minzione.
L'infiammazione al meato uretrale si è estesa fino al frenulo creandomi un forte prurito, quasi insopportabile.
Inoltre, l'intera asta del pene risultava dolorante al tatto soprattutto dalla parte ventrale in prossimita dell'uretra, come se avevo degli aghi all'interno che alla pressione del dito si conficcavano nella carne.
Il medico di base mi prescrive UNIXIME per 5gg e Gentalyn Beta.
Il rossore del glande e prurito si risolvono dopo circa 1 settimana di applicazione, mentre il dolore interno è continuato per diversi giorni.
Ma comunque, andiamo avanti: il 10 gennaio circa, considerando che i sintomi anche se blandi sono ancora presenti (rossore forte della punta del pene e del meato, e pizzicore a vescica piena prima della minzione e post minzione), decido in accordo con l'urologo di procedere con 3 tamponi uretrali! Risulto positivo all'Enterococcus Faecalis! L'urologo mi prescrive Levofloxacina 500mg 1 volta al dì per 12gg (dall'antibiogramma uno degli antibiotici a cui il batterio è più sensibile).
Prenderla è stata come bere acqua, non ha avuto nessun effetto e i problemi (ripeto, blandi) sono ancora presenti.
Dopo aver interrotto la cura ho notato un forte rossore irradiato a tutto il glande, che è passato dopo qualche gg.
Sono andato in visita nuovamente dall'urologo, controllato prostata (tutto ok).
Mi ha consigliato di fare massaggio prostatico e a seguire tampone uretrale.
Ha senso secondo voi?
Sapevo del test di stamey, ma come raccontato dall'urologo questo sembrerebbe diverso.
Cosa posso fare?
La mia paura è che l'antibiotico è stato inefficace perché troppo breve la cura.
Cosa mi consigliate?
Non sarebbe meglio effettuare nuovamente un tampone uretrale per capire se è presente ancora il batterio ed eventualmente comprendere se questo ha guadagnato resistenza all'antibiotico?
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.1k 1.9k
Un tampone uretrale in cui si riscontra l'Enterococco, così come altri batteri Gram positivi, viene in genere considerato un falso positivo per contaminazione, poiché si tratta di batteri raramente patogeni per le vie urinarie mentre possono colonizzare in abbondanda la pelle dell'area ano-genitale e l'ultimo tratto dell'uretra. Per questo motivo non ci stupiamo che la terapia antibiotica non abbia portato alcun reale vantaggio, cosa che d'altronde era già avvenuta in precedenza. Il test di Stamey-Meares aumenta la sensibilità nella ricerca di batteri residenti nella prostata, ma abbiamo idea che nel suo caso non porterebbe a risultati significativi, poiché i suoi sintomi paiono diversi da quelli di una comune prostatite.
Ha provato a non utilizzare detergenti intimi aggressivi o medicati? Talora l'igiene locale troppo assidua è causa di queste situazioni così difficili da interpetare.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Grazie per la celere risposta Dottore. Non utilizzo mai detergenti per le parti intime, solo acqua corrente tiepida. Per la prostatite lo pensavo anche io: il mio medico ha effettuato ecografia e palpazione e secondo lui è sana e non ci sono problemi. Ha provveduto ad effettuare un massaggio della prostata blando e ha riscontrato una secrezione. Per me dovrebbe essere normale la secrezione prostatica dopo massaggio, la prostata assolve a questo compito, ma l'urologo ha sostenuto che potrebbero esserci dei batteri dato che è presente la secrezione. Non capisco cosa intendesse sinceramente, la secrezione aveva una consistenza quasi acquosa, con delle sfumature biancastre. E' normale? Anziché il test di Stamey-Meares pensavo di effettuare prima una spermiocoltura con metodica PCR. Avrebbe senso a questo punto? Attualmente sto assumendo cistexx e a breve dovrei cominciare con prostamol (che alla fine sono "integratori", sicuramente non risolvono il problema). Va detto che anche il flusso urinario è a volte più ridotto del solito.
Se escludiamo la causa batterica, riuscirei ad uscirne fuori? Le dico che che ho sempre avuto problemi intestinali (il mattino evacuo abbastanza morbido, oserei dire "abbondantemente" più del normale) a causa della mia ansia ormai perenne, però mai e dico mai problemi all'apparato urinario (tranne delle candidosi qualche anno fa). L'enterococco fecale può essere trasmesso tramite sesso orale?
Inoltre vorrei segnalare che ho avuto un rapporto con la mia compagna circa 1 mese fa, e per scrupolo si è sottoposta a diversi tamponi per sicurezza: risultato tutto negativo!
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.1k 1.9k
Onestamente pensiamo che gli integratori alimentari per lei siano solo una spesa inutile, in particolare quelli a base di serenoa repens, indicati in situazioni molto diverse dalla sua. Da quanto ci riferisce, quanto evocato con il massaggio prostatico appare molto simile alla comune secrezione prostatica. Il test di Stamey consiste propio nella coltura di questa secrezione, almeno nella sua parte più saliente. Non è un grosso impegno eseguirlo, anche se dubitiamo abbastanza che ci possa dare un risultato inequivocabile. Anche ripetere una ricerca batterica PCR jsulle urine del primo getto può essere una buona idea, oppure un tampone, ma non "a secco" ma solo se vi è una evidente secrezione uretrale da raccogliere.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Va bene Dottore, eseguirò un'urinocoltura sul primo mitto. Secrezioni uretrali non ne ho fortunatamente da inizio dicembre, stento a comprendere come sia possibile la loro scomparsa improvvisa, solamente bevendo tanta acqua e camomilla. Mi diceva il mio urologo che a volte si guarisce spontaneamente! Non le ho raccontato di un episodio forse collegato a questa uretrite. Nella fase acuta di questi fastidi, ho avuto una fortissima congiuntivite che mi ha obbligato a rivolgermi al pronto soccorso, guarita poi con la somministrazione di betabioptal per 7gg. Se dovesse essere stata l'uretrite la causa scatenante della congiuntivite, allora qualche batterio coinvolto sarebbe plausibile. Però ovviamente chiedo a lei un gentile parere. Ho dimenticato di riportare che i tamponi uretrali li ho eseguiti il giorno dopo la fine della cura a base di antibiotico oftalmico (spero non abbia alterato i risultati). La terrò aggiornata circa gli sviluppi, le auguro una buona giornata.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.1k 1.9k
La coesitenza di congiuntivite ed uretrite fa subito pensare alla sindrome di Reiter. Qualcuno ha già posto questa ipotesi? Si tratta di una malattia autoimmune che può sganciarsi dalla causa infettiva iniziale, principalmente causata da clamidia. Vi dovrebbe però anche essere dolore alle articolazioni, che lei non ci riferisce.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Non è stata avanzata questa ipotesi da nessuno. Dolori articolari no per fortuna, tranne alla spalla sx da qualche tempo che non riesco ad associarlo ad altro. Ho un leggero fastidio alla spalla sx soprattutto quando alzo il braccio oltre la mia testa, ma non è dolore forte anzi, è un leggerissimo fastidio (non pratico pesistica quindi non è da associare ad attività sportive). Altra cosa interessante che posso riferirle è: gli stessi problemi li sta avendo mio fratello. Per il periodo natalizio siamo stati insieme a casa dei nostri genitori. Un mese dopo, esattamente un mese dopo ha cominciato ad avere problemi uretrali (dolore alla minzione, secrezioni biancastre e fitte nel pene) e congiuntivite (anche se quest'ultima molto più leggera della mia). Strano dato che comunque non abbiamo usato gli stessi asciugamani e ancor più strano considerare che questi problemi non li ha fortunatamente presi la mia compagnia con la quale convivo stabilmente. C'è qualcosa che collega il tutto, probabilmente, ma mi sfugge (non riesco a spiegarmi come sia possibile che mio fratello abbia i miei stessi problemi, uguali ma mostrati 1 mese dopo che ci siamo separati)! Premetto che mio fratello 8 anni fa aveva sofferto di prostatite acuta che è stata curata nell'arco di 1 o 2 anni.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.1k 1.9k
Può essere tutto casuale ed occasionale, ma queste coincidenze iniziano a diventare un po' troppo numerose. L'urologo è un chirurgo e le sue competenze sono finalizzate alla pratica operativa. Probabilmente la sua situazione meriterebbe di essere valutata da un infettivologo. L'ipotesi di sindrome di Reiter è abbastanza consistente.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Utente
Utente
Buonasera Dottore, ritorno da lei con ulteriori dettagli. Ho cambiato urologo, un dottore davvero professionale a prima sensazione. Dopo una lunga discussione sul mio problema ha supposto che si trattasse di Clamidia e, come lei, mi ha ritenuto inopportuno il test di Steamy così come un ulteriore tampone dato che se non ci sono secrezioni non è facile intercettare il batterio. Mi ha prescritto questa cura: 15gg di Klacid 500mg, 2 cpr al giorno, pausa di 10gg e poi un altro ciclo sempre da 15gg. In aggiunta a questo, anche Cernilen Flogo 1cpr al giorno per 60gg. Cosa ne pensa? È da preferire la ciprofloxacina all'azitromicina? Ho già fatto una cura di 12gg con levofloxacina, per presunto Enterococco Fecale ma non ho notato miglioramenti in ogni caso. Anche il medico mi ha suggerito come lei che probabilmente so è trattato di una contaminazione.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.1k 1.9k
Noi siamo tendenzialmente contrari alle terapie antibiotiche empiriche, pratica comunque (ancora) parecchio diffusa tra altri Colleghi. Abbiamo già scritto sull’utilità di una ricerca della Clamidia con metodica PCR sulle urine del primo getto. Comunque l’azitromicina dovrebbe essere teoricamente più attiva sui batteri intracellulari ((clamidia e micoplasmi) rispetto alla ciprofloxacina, che è anche gravata di più seri effetti collaterali.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Capisco il suo punto di vista e lo condivido. Sono in cura ormai con claritromicina da 5gg e non noto miglioramenti. Anzi comincio ad avvertire saltuariamente un leggero fastidio al testicolo sx. Il mio dubbio è sulla terapia consigliata. Possibile che abbia la clamidia nonostante sia risultato negativo a urinocoltura e spermiocoltura 2 mesi fa ormai? Inoltre aggiungo che quabdo tutto sembrava migliorare (a dicembre) ho avuto un rapporto non protetto con la mia ragazza. In seguito lei ha eseguito diversi tamponi per tutti i batteri (i principali) ma è risultata negativa a tutto. Riguardo invece la possibile contaminazione da e. Faecalis, avevo fatto in giornata 3 tamponi. Possibile che si sia contaminato giusto il tampone per questo/questi batteri? Oppure tutti e 3 erano stati contaminati? Non so più cosa pensare, mi porto questa croce da ormai 4 mesi e non vedo la luce in fondo al tunnel.
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