Cateterismo difficoltoso con cistoscopia negativa
Nel 2020 e nel 2022 per flusso debole, per verificare se c’era ostruzione, cercano di inserirmi il catetere (12ch) e in tutte e due le occasioni si ha un cateterismo difficoltoso (non si riesce ad entrare in vescica).
Nel 2019 ho eseguito una cistoscopia flessibile ma non ricordo bene la motivazione (se per il flusso debole o per i fastidi /bruciori uretrali costanti, con esito negativo per stenosi. Referto: iperemia uretrale.
Nel 2020 ho eseguito un’altra cistoscopia per cateterismo difficoltoso con esito negativo per stenosi del collo vescicale e ostruzione.
Per cui vorrei chiedere:
1) da dopo il primo intervento di turp sono tre volte che ho un cateterismo difficoltoso, per cui mi chiedo come mai la cistoscopia risulta negativa per stenosi/ostruzione?
2) è possibile che si verifichi sempre un ipertono/iperreflessia dello sfintere del collo vescicale (non so se sono termini corretti), per una maggiore sensibilità dovuta il primo intervento di Turp o altra causa?
3) è il caso che avvisi il collega che deve eseguire l'urodinamica di tale problematica? (cateterismo difficoltoso)
N. B. mai avuto difficoltà al cateterismo prima del primo intervento di turp.
Cordialmente
Dopo questa lunga premessa, considerata nel suo caso la sproporzione tra i disturbi e la assenza di alterazioni anatomiche, rivolgeremmo l’attenzione agli aspetti funzionali, cercando di eseguire una buona indagine urodinamica (studio pressione/flusso).
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
1) se il giorno dell'indagine urodinamico (9/2/2022) si verificasse quanto esposto sopra, tale sintomatologia potrebbe far decidere di annullare l'esame urodinamico?
2) se il giorno dell'indagine urodinamica riusciamo a far rientrare l'ernia inquinale, (fino a questo momento ci riesco), il solo forte mal di pancia, dovuto all'aria che non riesco a liberare o ai crampi addominali se quel giorni si verificassero dovuti al bisogno di evacuare, possono influenzare l'esame urodinamico?
Cordialmente
Stia sereno perbacco, non si faccia troppi problemi inutilmente.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Le trascrivo il referto finale dell’urodinamica, e alcuni parametri per me più comprensibili, anche se penso che per avere un quadro più completo servirebbero tutti i dati riportati nell’indagine. Da notare che non ho mai avuto una così grossa difficoltà ad urinare e in un tempo così lungo per me esagerato. Mai capitato nelle minzioni spontanee una così grossa difficoltà ad urinare e avere un residuo così importante). I colleghi, penso di aver capito, quando parlavano tra di loro, che attribuivano all’inserimento del catetere qualche risultato così negativo). Con indagini ecografiche eseguite precedentemente (qualche mese) RPM o assente o max20/30 cc. Da far presente però, che se all’ecografia il RPM è assente, in più occasioni se mi sforzo come per defecare, fuoriesce altra urina max 20/30cc. Ma questo da sempre, anche subito dopo l’intervento di turp a completa disostruzione. Capacità cistometrica = 243ml, capacità totale vescicale =243ml, Tempo di minzione =208s, tempo di flusso =48,4s, tempo al flusso max = 21,1s, tempo di apertura =17,3s, ritardo di flusso =59s, volume totale minzione =124ml, volume residuo =119ml, volume al flusso massimo = 17ml, flusso massimo =2,3ml/s, flusso medio 0,6ml/s, pdet minzione minima = 35cmh2o, pdet di apertura = 47cmh2o.
REFERTO INDAGINEURODINAMICA
La terminologia usata è conforme alla standardizzazione della terminologia della ICS (2002). Il referto è conforme alle raccomandazioni della SIUD-CTU (2007).
Esame eseguito in posizione litotomica, con velocità di riempimento di 60 ml/min di soluzione fisiologica a temperatura ambiente attraverso catetere da Ch 8, trasduttori di pressione utilizzati con metodica ad acqua.
Fase di riempimento: detrusore stabile, sensibilità aumentata, capacità ridotta, compliance normale.
Fase di svuotamento: flusso minzionale a parametri ridotti con regolare attivazione del detrusore, residuo post-minzionale 120 mi.
Conclusione: Vescica ipersensitiva a ridotta capacità, ostruzione detrusoriale.
1) Per cui vorrei chiedere se in rapporto all’indagine urodinamica è necessaria rieseguire per la 3 volta la cistoscopia (2019-2020- quella che farò il 15 febbraio) o eseguire altre indagini più specifiche?
2) Come è possibile che nonostante interventi, accertamenti e varie ipotesi non si riesca a stabilizzare la progressione della riduzione della capacità vescicale (Da quasi un litro all'età di 17 anni a oggi 243ml
Cordialmente
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
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Egr. Dr. Piana per cistoscopia rigida in sedazione intende "un sedativo che ti assopisca", in narcosi o con anestesia spinale.
I farmaci che teoricamente le possono dae vantaggio sono quelli che ha già assunto in passato, non vi sono molte alternative.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
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1. Quale potrebbe essere la causa di questo miglioramento del flusso? Perché ci sono periodi che il flusso è buono e all’improvviso diventa un flusso debole? inoltre perché nonostante il flusso sia buono la sintomatologia che riporto al punto 2 peggiora
2. La mia storia clinica l’ho spiegata in post precedenti. La sintomatologia attuale: flusso buono, fastidio e bruciore uretrale costante in fase di riempimento che avverto di meno durante l’atto minzionale, stimolo fastidiosissimo insopportabile non per urgenza minzionale, che tranne in rarissime occasioni non ho ma per sensazione spiacevole, rarissimi casi di lievissime perdite di urina quando si presenta uno stimolo importante all’improvviso, dopo minzione se spingo come per defecare fuoriuscita di 10/20 cc di urine, aumentata capacità vescicale quando non presenti i sintomi sopra esposti e riesco a trattenere le urine con serenità, per cui vorrei capire se la causa della sintomatologia sopra esposta in uretra sia dovuta alla vescica ipersensitiva per aumentate pressioni endovescicali che di riflesso interessano l’uretra.
3. Perché la sintomatologia sopra esposta, specialmente i bruciori uretrali, almeno fino ad oggi, si presentato per un certo periodo e poi regrediscono per poi ripresentarsi
4. Assumo da oltre 10 anni il Trittico. Dal 2020, dopo tre anni dagli interventi di Turp (aprile e luglio 2017), il flusso, almeno ad occhio, in moltissime occasioni non era buono e quindi non so se la sospensione per un mese abbia dato nel riprenderlo qualche imput positivo sull’apparato urinario, ma è solo la mia ipotesi da profano, anche perché da settembre 2021 da quando non riposo più la notte, non solo per le frequenti minzioni abbondanti presenti da settembre (300/400 ogni due/tre ore), ma anche per problemi familiari e indagini su altri problemi di salute la sintomatologia è peggiorata
N:B. :Esame urine : negative, per eiaculazione retrograda dovrei fare esame urine dopo masturbazione, ma per il momento sono a pezzi e non riesco ad avere erezioni.
Cordialmente
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
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Vorrei chiedere:
1) La diagnosi post intervento di sclerosi della loggia prostatica cosa significa? E’una stenosi dell’uretra prostatica?
2) La nuova sintomatologia sopra esposta può essere indicativa di una stenosi uretrale o di qualche diverticolo, anche se le due cistoscopie eseguite nel 2018 e nel 2020 erano negative per stenosi/ostruzioni e le due flussometrie eseguite il 24-3-2022 e il 12-4-2022 sono buone?
3) In considerazione che c’è una forte discrepanza tra l’urodinamica e le due flussometrie, come da Lei consigliatomi, ho interpellato alcune strutture per sapere se effettuavano la cistoscopia rigida in narcosi, purtroppo mi hanno risposto di no. Non so se questo periodo di covid influisca alcune indagini strumentali. In un’altra struttura ho parlato telefonicamente con l’urologo che esegue le cistoscopie e mi ha riferito che la cistoscopia rigida è ben tollerata dai pazienti, tant’è che ritornano a farla, (esperienza personale negativa per cistoscopie rigide eseguite moltissimi anni fa) inoltre mi ha detto che la cistoscopia flessibile in mano ad operatori esperti è più che sufficiente per valutare se c’è o meno una stenosi o altro. Per i miei problemi urologici, attualmente molto impegnativi, non posso allontanarmi molto da dove vivo, per cui non so come mi devo comportare.
N.B. la prima flussometria eccellente (capacità vescicale aumentata nel contesto del periodo della flussometria, tanto che l’urologo mi ha sospeso l’omnic, purtroppo non posso trascriverla (spiegato motivo post precedenti). Seconda flussometria (capacità vescica inferiore rispetto al periodo della prima flussometria): tempo di svuotamento = 21s tempo di flusso =16s tempo al flusso massimo= 5s flusso massimo = 20.0ml/s flusso medio = 10.4ml/s - volume espulso = 176ml residuo assente.
Cordialmente
La diagnosi di sclerosi della loggia prostatica è assolutamente soggettiva e dipende da chi esegue e come l'endoscopia diagnostica. Non si può commentare molto, tantopiù a distanza, a meno che vi sia una registrazione video, cosa che tuttora si esegue molto raramente. Noi descriveremmo come sclerotica una loggia prostatica ristretta e rigida, con evidente ostruzione recidiva del collo vescicale. La valutazione è senz'altro più precisa se l'indagine viene eseguita con il paziente sedato, per evitare contrazioni da fastidio/dolore e con lo strumento rigido, che permette una visione più ampia e dettagliata. In questa condizione ci si attenderebber dei valori flussimetrici inferiori ai suoi, che non sono eccellenti, m neache così francamente patologici. La rimandiamo alle considerazioni precedenti su quanto rilevato dall'indagine urodinamica, che può senz'altro condizionare i suoi sintomi.
Paolo Piana
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