Terapia antibiotica inefficace con epididimite
Buongiorno,
Ringrazio in anticipo per eventuale risposta.
Circa due mesi fa ho iniziato ad accusare un dolore inguinale a sinistra, più o meno nella zona dove sono stato operato nel 2016 di varicocele.
L'ecografia della zona addominale risulta positiva per ernia inguinale con porta erniaria di 7 mm, mi reco dal chirurgo per decidere il da farsi ed egli esclude l'ernia e mi prescrive una TC dinamica all'addome.
La TC non rileva traccia di ernia inguinale, bensì un modesto idrocele sinistro.
Il chirurgo sospetta PIPS.
Prescrive fisioterapia.
Dopo circa un mese dall'inizio dei dolori inguinali inizio ad accusare dei dolori ai testicoli, in particolare al testicolo destro.
Mi reco dall'urologo ed egli, oltre al modesto idrocele, diagnostica un ispessimento degli epididimi, in particolare quello sinistro.
Sospetta infezione batterica e sostiene inoltre che il dolore all'inguine possa essere causato dall'infezione batterica.
Mi prescrive levofloxacina per 10 giorni una volta al giorno.
All'inizio della terapia noto un leggero sollievo ai testicoli che scompare dopo pochi giorni.
Al termine della terapia il dolore riacutizza.
Torno dallo specialista, il quale mi prescrive ceftriaxone, un'inizezione al giorno per dieci giorni, unitamente a Bactrim M+S.
Stesso identico decorso, inizialmente noto un sollievo, che via via scompare.
Al sesto giorno di terapia contatto lo specialista, fosse solo per capire se fosse normale avere ancora dolori dopo 6 iniezioni.
Egli mi risponde di no, mi dice di sospendere la terapia e di aspettare 10 giorni, al decimo giorno dovrò eseguire i test colturali.
Ora: sono al quinto giorno dall'interruzione dell'antibiotico e sto impazzendo.
Il dolore all'inguine è insopportabile e mi impedisce di stare seduto, ugualmente i testicoli.
Dopo l'interruzione dell'antibiotico ho iniziato ad accusare dolori durante la minzione, in particolare nella parte terminale del pene.
Infine mi è comparso un fastidio generalizzato all'altezza del pube.
Ora mi chiedo e vi chiedo: è plausibile l'ipotesi di infezione batterica?
Così forte da resistere ad entrambi i cicli di antibiotico?
Gli esami colturali daranno qualche riscontro?
e se così non fosse?
é possibile che ci vogliano 10 giorni dall'ultima somministrazione di antibiotico prima di poter fare gli esami?
Sono davvero al limite, gli antidolorifici sembrano fare molto poco.
Ringrazio in anticipo per eventuale risposta.
Circa due mesi fa ho iniziato ad accusare un dolore inguinale a sinistra, più o meno nella zona dove sono stato operato nel 2016 di varicocele.
L'ecografia della zona addominale risulta positiva per ernia inguinale con porta erniaria di 7 mm, mi reco dal chirurgo per decidere il da farsi ed egli esclude l'ernia e mi prescrive una TC dinamica all'addome.
La TC non rileva traccia di ernia inguinale, bensì un modesto idrocele sinistro.
Il chirurgo sospetta PIPS.
Prescrive fisioterapia.
Dopo circa un mese dall'inizio dei dolori inguinali inizio ad accusare dei dolori ai testicoli, in particolare al testicolo destro.
Mi reco dall'urologo ed egli, oltre al modesto idrocele, diagnostica un ispessimento degli epididimi, in particolare quello sinistro.
Sospetta infezione batterica e sostiene inoltre che il dolore all'inguine possa essere causato dall'infezione batterica.
Mi prescrive levofloxacina per 10 giorni una volta al giorno.
All'inizio della terapia noto un leggero sollievo ai testicoli che scompare dopo pochi giorni.
Al termine della terapia il dolore riacutizza.
Torno dallo specialista, il quale mi prescrive ceftriaxone, un'inizezione al giorno per dieci giorni, unitamente a Bactrim M+S.
Stesso identico decorso, inizialmente noto un sollievo, che via via scompare.
Al sesto giorno di terapia contatto lo specialista, fosse solo per capire se fosse normale avere ancora dolori dopo 6 iniezioni.
Egli mi risponde di no, mi dice di sospendere la terapia e di aspettare 10 giorni, al decimo giorno dovrò eseguire i test colturali.
Ora: sono al quinto giorno dall'interruzione dell'antibiotico e sto impazzendo.
Il dolore all'inguine è insopportabile e mi impedisce di stare seduto, ugualmente i testicoli.
Dopo l'interruzione dell'antibiotico ho iniziato ad accusare dolori durante la minzione, in particolare nella parte terminale del pene.
Infine mi è comparso un fastidio generalizzato all'altezza del pube.
Ora mi chiedo e vi chiedo: è plausibile l'ipotesi di infezione batterica?
Così forte da resistere ad entrambi i cicli di antibiotico?
Gli esami colturali daranno qualche riscontro?
e se così non fosse?
é possibile che ci vogliano 10 giorni dall'ultima somministrazione di antibiotico prima di poter fare gli esami?
Sono davvero al limite, gli antidolorifici sembrano fare molto poco.
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Gli esami colturali si eseguono in genere a distanza dalla fine della gterapia antibiotica (7-10 giorni) poiché il risultato potrebbe essere facilmente falsato od ambiguo. In lnea di massima ci pare strano che una infezione genitale senza febbre e con un reperto obiettivo non così conclamato possa essere la causa di disturbi tanto intensi. Non potendo valutare direttamente, è impossibile esprimere a distanza un giudizio più circostanziato. Talora i dolori scrotali con reperto obiettivo poco evidente o dubbio sono causati dall'irradiazione lugo i funicoli spermatici di una irritazione neurologica a partenza delle radici presenti a livello della colonna vertebrale lombare, quindi con causa ortopedica. Si tratta di manifestazioni alquanto subdole che non causano alcuna alterazione agli accertamenti radiologi e che vengono sospettati solo in base ad una visita diretta molto attenta.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
La ringrazio dottore per la risposta.
Causa ortopedica quindi? Quale potrebbe essere la soluzione se così fosse?
L’urologo ha sospettato la causa batterica perché con la sonda dell’ecografia ha notato come una velatura bianca sui testicoli.
A tal proposito, è una coincidenza che il dolore sia proprio nella zona dove sono stato operato?
Causa ortopedica quindi? Quale potrebbe essere la soluzione se così fosse?
L’urologo ha sospettato la causa batterica perché con la sonda dell’ecografia ha notato come una velatura bianca sui testicoli.
A tal proposito, è una coincidenza che il dolore sia proprio nella zona dove sono stato operato?
[#3]
E' arduo pensare ad una conseguenza chirurgica dopo sei anni.
La nostra è solo un'ipotesi formulata a distanza, che deve necessariamente essere confermata, o meno, dal nostro Collega che la segue direttamente.
La nostra è solo un'ipotesi formulata a distanza, che deve necessariamente essere confermata, o meno, dal nostro Collega che la segue direttamente.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#4]
Utente
Certo.
L'unica cosa che aveva visto la diagnostica per immagini era questa possibile ernia, diagnosi poi non confermata dalla visita chirurgica e dalla TC. I colleghi su questo forum mi hanno consigliato di non pensare più all'ernia perché la TC l'avrebbe vista.
Poi questi dolori, mi sembra che si proceda per tentativi senza individuare la causa.
A questo punto forse sarebbe meglio che gli esami colturali diano qualche sorta di esito, così da trovare la causa.
Comunque la ringrazio. So che non è corretto fare una domanda del genere, non chiedo di esprimere un giudizio sullo specialista ma sull'approccio. Secondo lei è corretto proseguire sul binario dell'infezione? O ci sono altri esami, oltre a quelli che ho già fatto, che potrei chiedere allo specialista di fare?
Grazie.
L'unica cosa che aveva visto la diagnostica per immagini era questa possibile ernia, diagnosi poi non confermata dalla visita chirurgica e dalla TC. I colleghi su questo forum mi hanno consigliato di non pensare più all'ernia perché la TC l'avrebbe vista.
Poi questi dolori, mi sembra che si proceda per tentativi senza individuare la causa.
A questo punto forse sarebbe meglio che gli esami colturali diano qualche sorta di esito, così da trovare la causa.
Comunque la ringrazio. So che non è corretto fare una domanda del genere, non chiedo di esprimere un giudizio sullo specialista ma sull'approccio. Secondo lei è corretto proseguire sul binario dell'infezione? O ci sono altri esami, oltre a quelli che ho già fatto, che potrei chiedere allo specialista di fare?
Grazie.
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Sulle probabilità che si tratti di una infezione abbiamo già espresso il nostro parere nella prima risposta.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3.1k visite dal 29/01/2022.
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