Difficoltà nella minzione
Salve,
ho aperto in precedenza un consulto in merito a problemi nella minzione e a una prostata ingrossata secondo due diverse ecografie.
I problemi che riscontro sono:
Mancato svuotamento della vescica
Flusso debole
Perdite di gocce post minzione
Avevo effettuato due ecografie diverse nella distanza di 3 settimane che mi avevano riscontrato un volume della prostata ai limiti per la mia età (33 anni, durante la prima eco) e una prostata allargata in una seconda visita (volume più o meno 39cc)
Mi sono in seguito recato da urologo il quale, vista la mia età e i sintomi descritti ha deciso in prima visita di non fare una esplorazione rettale ma mi ha prescritto test PSA e uroflussimetria
In data 30. 12 ho effettuato il test del PSA, total con i seguenti risultati:
Risultato: 0, 264 range da 0 a 4
Oggi ho fatto il test di uroflussometria con i seguenti risultati:
Volume: 252 ml
Flow Time: 59. 0 sec
Qmax: 6. 4 ml/s
Qmean: 4. 3 ml/s
TQmax: 31. 5 sec
Total time: 59. 7
L’urologo mi ha prescritto un medicinale da prendere per un mese dopo l’uroflussometria (principio attivo tamsulosin HCI 0. 4 mg) e poi tornare da lui (ho appuntamento 8 febbraio) per una seconda visita.
Vorrei sapere cosa ne pensate,
Cordialmente
Matteo Balducci
ho aperto in precedenza un consulto in merito a problemi nella minzione e a una prostata ingrossata secondo due diverse ecografie.
I problemi che riscontro sono:
Mancato svuotamento della vescica
Flusso debole
Perdite di gocce post minzione
Avevo effettuato due ecografie diverse nella distanza di 3 settimane che mi avevano riscontrato un volume della prostata ai limiti per la mia età (33 anni, durante la prima eco) e una prostata allargata in una seconda visita (volume più o meno 39cc)
Mi sono in seguito recato da urologo il quale, vista la mia età e i sintomi descritti ha deciso in prima visita di non fare una esplorazione rettale ma mi ha prescritto test PSA e uroflussimetria
In data 30. 12 ho effettuato il test del PSA, total con i seguenti risultati:
Risultato: 0, 264 range da 0 a 4
Oggi ho fatto il test di uroflussometria con i seguenti risultati:
Volume: 252 ml
Flow Time: 59. 0 sec
Qmax: 6. 4 ml/s
Qmean: 4. 3 ml/s
TQmax: 31. 5 sec
Total time: 59. 7
L’urologo mi ha prescritto un medicinale da prendere per un mese dopo l’uroflussometria (principio attivo tamsulosin HCI 0. 4 mg) e poi tornare da lui (ho appuntamento 8 febbraio) per una seconda visita.
Vorrei sapere cosa ne pensate,
Cordialmente
Matteo Balducci
[#1]
Buongiorno,
i sintomi da lei indicati ed i risultai della uroflussometria con valori di flusso notevolmente ridotti, considerando anche una eta' inferiore a 40 anni, fanno propendere per una diagnosi di sclerosi del collo vescicale. Questa situazione crea una ostruzione importante allo svuotamento vescicale e puo' determinare nel tempo danni importanti nella muscolatura della vescica se non trattata correttamente.
Il primo approccio e' con terapia medica con farmaci alfa 1 bloccanti ( uno di questi e' la tamsulosin da lei indicata). La terapia pero' non e' per un mese ma per sempre, se funziona. La terapia non toglie la sclerosi del collo ma la compensa ( un po' come la terapia antiipertensiva se funziona va presa per sempre o se si interrompe la pressione risale).
Alcuni di questi farmaci alfa bloccanti hanno come effetto collaterale principale la perdita della eiaculazione ( uno e' la tamsulosin), altri ( come alfuzosina) danno meno alterazioni su eiaculazione ma più' in termini di ipotensione arteriosa).
Per decidere se il farmaco funziona dopo un mese di terapia si fa' un primo controllo ripetendo uroflussometria con residuo postminzionale. Se c'e' un miglioramento sufficiente con un Qmax superiore almeno a 15 ml/sec ( valore normale superiore a 20 ml/sec) e residuo assente o inferiore a 50 cc, si continua monitorando periodicamente la situazione con ecografie e uroflussometrie ( ma sempre continuando la terapia). Se non funziona, si passa ad un intervento endoscopico di incisione del collo vescicale ( che determinerà' la perdita anche permanente dell'eiaculazione).
Non risolvere e trascurare la situazione, ripeto, puo' produrre danni importanti e permanenti sulla muscolatura vescicale
Un cordiale saluto
Prof Alessandro Sciarra
i sintomi da lei indicati ed i risultai della uroflussometria con valori di flusso notevolmente ridotti, considerando anche una eta' inferiore a 40 anni, fanno propendere per una diagnosi di sclerosi del collo vescicale. Questa situazione crea una ostruzione importante allo svuotamento vescicale e puo' determinare nel tempo danni importanti nella muscolatura della vescica se non trattata correttamente.
Il primo approccio e' con terapia medica con farmaci alfa 1 bloccanti ( uno di questi e' la tamsulosin da lei indicata). La terapia pero' non e' per un mese ma per sempre, se funziona. La terapia non toglie la sclerosi del collo ma la compensa ( un po' come la terapia antiipertensiva se funziona va presa per sempre o se si interrompe la pressione risale).
Alcuni di questi farmaci alfa bloccanti hanno come effetto collaterale principale la perdita della eiaculazione ( uno e' la tamsulosin), altri ( come alfuzosina) danno meno alterazioni su eiaculazione ma più' in termini di ipotensione arteriosa).
Per decidere se il farmaco funziona dopo un mese di terapia si fa' un primo controllo ripetendo uroflussometria con residuo postminzionale. Se c'e' un miglioramento sufficiente con un Qmax superiore almeno a 15 ml/sec ( valore normale superiore a 20 ml/sec) e residuo assente o inferiore a 50 cc, si continua monitorando periodicamente la situazione con ecografie e uroflussometrie ( ma sempre continuando la terapia). Se non funziona, si passa ad un intervento endoscopico di incisione del collo vescicale ( che determinerà' la perdita anche permanente dell'eiaculazione).
Non risolvere e trascurare la situazione, ripeto, puo' produrre danni importanti e permanenti sulla muscolatura vescicale
Un cordiale saluto
Prof Alessandro Sciarra
Prof. Alessandro Sciarra
Prof I fascia Universita' Sapienza di Roma
Specialista in Urologia-Chirurgia Robotica
alessandro.sciarra@uniroma1.it
[#2]
Utente
Gentil dottor Sciarra,
La ringrazio per la veloce risposta.
Dentro di me spero che non si arrivi allo scenario menzionato ma che riuscirò a risolverlo.
Non trascurerò la situazione assolutamente. Il prossimo 8 febbraio ho una nuova visita con l’urologo.
Una domanda veloce. Questi risultati dell’uroflussometria potrebbero indicare anche un’ipertrofia benigna vista anche l’ecografia che ha mostrato una prostata allargata?
In ogni caso domani inizierò a prendere la tamsulosin.
La ringrazio ancora.
Saluti,
Matteo Balducci
La ringrazio per la veloce risposta.
Dentro di me spero che non si arrivi allo scenario menzionato ma che riuscirò a risolverlo.
Non trascurerò la situazione assolutamente. Il prossimo 8 febbraio ho una nuova visita con l’urologo.
Una domanda veloce. Questi risultati dell’uroflussometria potrebbero indicare anche un’ipertrofia benigna vista anche l’ecografia che ha mostrato una prostata allargata?
In ogni caso domani inizierò a prendere la tamsulosin.
La ringrazio ancora.
Saluti,
Matteo Balducci
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.9k visite dal 05/01/2022.
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