Problema di minzione frequente con stent uretrale
A causa di un calcolo mi hanno inserito uno stent uretrale double j da 6 giorni, da allora oltre al bruciore alla minzione e al dolore sul fianco, dovendo tornare al lavoro il problema che ogni 45/60 minuti devo andare in bagno a urinare, la mia domanda è se almeno questo fastidio nel tempo diminuirà o se c'è qualche farmaco che aiuta...il mio medico mi ha dato la tamsulosina ma a oggi nessun effetto, specifico che comunque di natura andavo in bagno di frequente causa una prostata un po' ingrossata
Grazie a chi risponderà
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Paolo Piana
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Considerando che dovrò tenere lo stent per almeno qualche mese, chiedevo se per esempio è possibile fare attività sportiva se il dolore lo consente e se per esempio è possibile utilzzare le saune soprattutto a infrarossi che riscaldano il corpo dall' interno , non vorrei il calore crei problemi ai materiali dello stent...la sauna normale è preferibile o meglio nessuna delle due?
Grazie
Paolo Piana
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In riferimento al fatto di dover tenere lo stent per un periodo superiore al mese è dovuto al fatto che in ospedale mi hanno detto che visto il periodo le liste d attesa sono lunghe...
Non so se dovrò rivolgermi a istituto privati o a strutture di altre regioni,
per quanto riguarda la sauna l importante è che facendola non faccio danno allo stent vista l alta temperatura di esercizio
Grazie
Per quanto riguarda la lista d'attesa, purtroppo la deprecabile situazione è ormai comune a quasi tutte le strutture, dove a causa della pandemia e le sue ripetute ondate, tutta l'attività non assolutamente urgente (che in pratica comprende solo i tumori e poco altro) risulta sacrificata. Posto che uno stent può essere mantenuto in sede anche sei mesi ed oltre senza particolari problemi tecnici, la sua sopportazione da parte del paziente ha dei limiti che tutti conosciamo. Per questo motivo, noi cerchiamo di risolvere le calcolosi per quanto possibile in un unico intervento, a meno che vi siano degli inequivocabili problemi tecnici o particolari complicazioni in atto (es. infezione sovrapposta e febbre, eccetera).
Paolo Piana
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Grazie
Paolo Piana
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Grazie
Paolo Piana
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In presenza di litiasi ureterale, l’ureteroscopia è quasi sempre una manovra risolutiva: consente l’eliminazione del calcolo in più del 90% dei casi. Solo in caso di calcoli particolarmente voluminosi può richiedere una seconda procedura endoscopica per completare l’eliminazione.
La percentuale di successo della litotrissia renale retrograda per via ureteronesocopica (RIRS) è invece più bassa. Questo è dovuto in parte al fatto che si trattano solitamente calcoli più voluminosi e in parte alla maggiore complessità della procedura. Eventuali frammenti litiasici presenti dopo RIRS possono comunque essere facilmente eliminati con successivi trattamenti ESWL.
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