Un disturbo consistente
Buonasera,
RingraziandoVi anticipatamente, passo a descrivere la mia problematica.
Intorno a ottobre/novembre 2008 ho iniziato ad avvertire un disturbo consistente in sensazione di fastidio/prurito generalizzato nella zona genitale e perineo, di intensità variabile fino quasi a poter essere descritto quasi come una sensazione di vaga e continua eccitazione. Il tutto accompagnato da perdite di liquido, a volte trasparente a volte vagamente biancastro (presumo quindi sperma) e un lieve bruciore a urinare. In seguito la sensazione di fastidio/prurito è svanita ma ho iniziato ad avvertire una sensazione di "peso" in corrispondenza del perineo. Nel corso delle vacanze natalizie mi sono fatto vedere da tre medici diversi:
- il primo piuttosto sommariamente senza visitarmi mi ha diagnosticato una lieve prostatite, prescrivendomi una scatola di Tavanic;
- il secondo (il mio medico di base) ha confermato proseguimento con Tavanic e contestualmente mi ha visitato, trovandomi tra l'altro una piccola punta d'ernia inguinale sx (in merito alla quale non avevo mai avvertito alcun disturbo)
- il terzo, specialista urologo, non ha trovato evidenze di prostatite acuta ma non la escludeva in una forma leggera; mi prescriveva una serie di esami (urine, sangue, sperma, nonché una ecografia delle parti interessate). Confermava inoltre la punta d'ernia in una forma non preoccupante.
- gli esami prescritti sono risultati tutti negativi; l'ecografia, comprendente tutto l'apparato urogenitale (vescica, reni, prostata, testicoli) non ha evidenziato alcunché, se non una prostata lievemente ingrossata ma nei limiti della normalità secondo lo specialista.
- nel tempo i sintomi sono gradualmente scomparsi, ma ora sono riapparsi, sebbene in una forma più leggera: quindi sono ricomparsi i fastidi/pruriti e il bruciore all'atto dell'urinare, nonché piccole perdite di liquido trasparente.
Non mi sembra di avvertire alcun dolore alla prostata (questo neanche prima) e a questo punto sono confuso: i sintomi mi avevano portato a pensare a una infezione batterica di Clamydia o simile (anche perché con la mia partner abbiamo rapporti non protetti). Però i sintomi sono riapparsi a seguito di una gita in bicicletta e questo mi ha riportato verso la prostatite, ma poi ho ripensato al fatto che dagli esami non era risultata neppure prima alcuna vera prova di una prostatite...
Sempre più confuso, ho scelto di scrivervi: quale delle due cose potrebbe essere? La coincidenza curiosa è che sto con la mia partner da poco prima che si manifestassero la prima volta questi sintomi... quindi potrebbe essere qualcosa di batterico che ci "palleggiamo" continuamente? Dovrebbe fare anche lei degli esami? Aveva fatto tempo fa pap-test ma con esiti negativi...
Inoltre vorrei chiedere se la punta d'ernia che mi trascino potrebbe contribuire o addirittura essere una causa di questi sintomi, magari provocando una latente infiammazione dell'area.
Grazie e distinti saluti.
RingraziandoVi anticipatamente, passo a descrivere la mia problematica.
Intorno a ottobre/novembre 2008 ho iniziato ad avvertire un disturbo consistente in sensazione di fastidio/prurito generalizzato nella zona genitale e perineo, di intensità variabile fino quasi a poter essere descritto quasi come una sensazione di vaga e continua eccitazione. Il tutto accompagnato da perdite di liquido, a volte trasparente a volte vagamente biancastro (presumo quindi sperma) e un lieve bruciore a urinare. In seguito la sensazione di fastidio/prurito è svanita ma ho iniziato ad avvertire una sensazione di "peso" in corrispondenza del perineo. Nel corso delle vacanze natalizie mi sono fatto vedere da tre medici diversi:
- il primo piuttosto sommariamente senza visitarmi mi ha diagnosticato una lieve prostatite, prescrivendomi una scatola di Tavanic;
- il secondo (il mio medico di base) ha confermato proseguimento con Tavanic e contestualmente mi ha visitato, trovandomi tra l'altro una piccola punta d'ernia inguinale sx (in merito alla quale non avevo mai avvertito alcun disturbo)
- il terzo, specialista urologo, non ha trovato evidenze di prostatite acuta ma non la escludeva in una forma leggera; mi prescriveva una serie di esami (urine, sangue, sperma, nonché una ecografia delle parti interessate). Confermava inoltre la punta d'ernia in una forma non preoccupante.
- gli esami prescritti sono risultati tutti negativi; l'ecografia, comprendente tutto l'apparato urogenitale (vescica, reni, prostata, testicoli) non ha evidenziato alcunché, se non una prostata lievemente ingrossata ma nei limiti della normalità secondo lo specialista.
- nel tempo i sintomi sono gradualmente scomparsi, ma ora sono riapparsi, sebbene in una forma più leggera: quindi sono ricomparsi i fastidi/pruriti e il bruciore all'atto dell'urinare, nonché piccole perdite di liquido trasparente.
Non mi sembra di avvertire alcun dolore alla prostata (questo neanche prima) e a questo punto sono confuso: i sintomi mi avevano portato a pensare a una infezione batterica di Clamydia o simile (anche perché con la mia partner abbiamo rapporti non protetti). Però i sintomi sono riapparsi a seguito di una gita in bicicletta e questo mi ha riportato verso la prostatite, ma poi ho ripensato al fatto che dagli esami non era risultata neppure prima alcuna vera prova di una prostatite...
Sempre più confuso, ho scelto di scrivervi: quale delle due cose potrebbe essere? La coincidenza curiosa è che sto con la mia partner da poco prima che si manifestassero la prima volta questi sintomi... quindi potrebbe essere qualcosa di batterico che ci "palleggiamo" continuamente? Dovrebbe fare anche lei degli esami? Aveva fatto tempo fa pap-test ma con esiti negativi...
Inoltre vorrei chiedere se la punta d'ernia che mi trascino potrebbe contribuire o addirittura essere una causa di questi sintomi, magari provocando una latente infiammazione dell'area.
Grazie e distinti saluti.
[#1]
Caro Utente,la punta d'ernia,l'uso della bicicletta,i rapporti non protetti e la prostatite,possono giustificare la sintomatologia riferita e,quindi,l'ovvio interessamento della coppia onde evitare il ping-pong.Da questa postazione mediatica,non potendoLa visitare,mi limito a considerare come,spesso,la valutazione di una ecografia prostatica sia espressa in relazione all'impegno minzionale e non sessuale.Ciò comporta che una flogosi prostatica di scarso interesse "urinario", porti a sottovalutare le implicazioni della stessa sull'apparato genitale e,quindi,misconoscere la spermatorrea.Segua i consigli del collega che maggiormente La convince.Cordialità.
Dr. Pierluigi Izzo
www.studiomedicoizzo.it
info@studiomedicoizzo.it
[#2]
caro lettore,
l'esistenza di "fastidi" o "doloretti" a livello genitale, perineale, magari accentuati dalla attività sessuale e dall'uso del sellino della bicicletta, con fuoriuscita di liquido genitale, biancastro, trasparente, viscoso, in fase di eccitazione fanno pensare ad uno stato "infiammatorio" delle strutture coinvolte nei processi sessuali ed eiaculatori ( uretra, ghiandole peri e parauretrali, prostat, vescicole seminali...) che non sempre possono essere messe in evidenza con accertamenti ecografici o visite non motivate da tali sospetti. La visita medica dovrebbe sempre seguire la raccolta anamnestica e dovrebbe servire al medico per confermare alcuni segni che lui ha sospettato dopo aver sentito la storia ed i sintomi lamentati dal paziente stesso..
cari saluti
l'esistenza di "fastidi" o "doloretti" a livello genitale, perineale, magari accentuati dalla attività sessuale e dall'uso del sellino della bicicletta, con fuoriuscita di liquido genitale, biancastro, trasparente, viscoso, in fase di eccitazione fanno pensare ad uno stato "infiammatorio" delle strutture coinvolte nei processi sessuali ed eiaculatori ( uretra, ghiandole peri e parauretrali, prostat, vescicole seminali...) che non sempre possono essere messe in evidenza con accertamenti ecografici o visite non motivate da tali sospetti. La visita medica dovrebbe sempre seguire la raccolta anamnestica e dovrebbe servire al medico per confermare alcuni segni che lui ha sospettato dopo aver sentito la storia ed i sintomi lamentati dal paziente stesso..
cari saluti
Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org
[#4]
Caro lettore,
concordo anch'io con i colleghi che mi hanno preceduto sulla possibile diagnosi di "infiammazione" delle vie uro-seminali e sulla necessità di una monitorizzazione del suo problema nel tempo.
Comunque, nell'attesa della visita urologica di controllo, in presenza di queste "problematiche”, può essere utile seguire alcune indicazioni anche di tipo dietetico-comportamentale atte ad alleviare i sintomi e i disturbi lamentati.
In questi casi infatti si consiglia una vita sessuale regolare , non lunghi periodi di astinenza, limitare l'assunzione di alcuni alimenti tipo cioccolato, uova, frutta secca, formaggi stagionati, ecc .
Lo stesso vale per le bevande come il caffé, il tè,le bibite gassate od alcoliche. Altra cosa importante è bere con intelligenza ad esempio durante tutto l'arco della giornata sono consigliati almeno 2 – 3 litri di liquidi, soprattutto acqua (se non esistono altre controindicazioni di ordine generale), smettendo però di bere almeno tre-quattro ore prima di andare a letto.
Combattere la stitichezza quindi fare una dieta ricca di fibre e praticare una regolare attività fisica.
Spegnere la sigaretta, se si fuma, perchè la nicotina ha un'azione irritante sulla vescica.
Tenere d'occhio la bilancia infatti, se obesi, spesso perdere peso migliora il quadro clinico. Infatti il grasso accumulato sul giro vita può aumentare la "pressione" sulle vie urinarie e peggiorare i sintomi.
Infine ultimo consiglio ma non meno importante quello di ascoltare sempre attentamente il proprio medico di famiglia e lo specialista che la stanno seguendo.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
www.centromedicocerva.it
www.centrodemetra.com
concordo anch'io con i colleghi che mi hanno preceduto sulla possibile diagnosi di "infiammazione" delle vie uro-seminali e sulla necessità di una monitorizzazione del suo problema nel tempo.
Comunque, nell'attesa della visita urologica di controllo, in presenza di queste "problematiche”, può essere utile seguire alcune indicazioni anche di tipo dietetico-comportamentale atte ad alleviare i sintomi e i disturbi lamentati.
In questi casi infatti si consiglia una vita sessuale regolare , non lunghi periodi di astinenza, limitare l'assunzione di alcuni alimenti tipo cioccolato, uova, frutta secca, formaggi stagionati, ecc .
Lo stesso vale per le bevande come il caffé, il tè,le bibite gassate od alcoliche. Altra cosa importante è bere con intelligenza ad esempio durante tutto l'arco della giornata sono consigliati almeno 2 – 3 litri di liquidi, soprattutto acqua (se non esistono altre controindicazioni di ordine generale), smettendo però di bere almeno tre-quattro ore prima di andare a letto.
Combattere la stitichezza quindi fare una dieta ricca di fibre e praticare una regolare attività fisica.
Spegnere la sigaretta, se si fuma, perchè la nicotina ha un'azione irritante sulla vescica.
Tenere d'occhio la bilancia infatti, se obesi, spesso perdere peso migliora il quadro clinico. Infatti il grasso accumulato sul giro vita può aumentare la "pressione" sulle vie urinarie e peggiorare i sintomi.
Infine ultimo consiglio ma non meno importante quello di ascoltare sempre attentamente il proprio medico di famiglia e lo specialista che la stanno seguendo.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
www.centromedicocerva.it
www.centrodemetra.com
Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
https://centrodemetra.com/prenota-consulto-online/
[#5]
Utente
Aggiornamento:
effettuata visita urologica e a seguire, tampone uretrale che ha evidenziato infezione da Clamydia. Il medico urologo mi ha prescritto trattamento con antibiotico Bassado 100mg da assumere due volte al dì per 7 gg. In farmacia ho trovato antibiotico equivalente miraclin, sempre a base di doxicilina.
La mia ragazza consulterà a breve il proprio medico, per farsi prescrivere la stessa cura ed eventualmente il medesimo esame.
Solo due perplessità:
1) è necessario un nuovo tampone al termine della terapia, per scongiurare l'eventualità di una persistenza dell'infezione batterica?
2) il ciclo di terapia di 1 settimana è sufficiente? Documentandomi un po' ho letto che in questi casi la terapia prevede una durata di minimo 15 giorni...
Ringrazio anticipatamente e saluto.
effettuata visita urologica e a seguire, tampone uretrale che ha evidenziato infezione da Clamydia. Il medico urologo mi ha prescritto trattamento con antibiotico Bassado 100mg da assumere due volte al dì per 7 gg. In farmacia ho trovato antibiotico equivalente miraclin, sempre a base di doxicilina.
La mia ragazza consulterà a breve il proprio medico, per farsi prescrivere la stessa cura ed eventualmente il medesimo esame.
Solo due perplessità:
1) è necessario un nuovo tampone al termine della terapia, per scongiurare l'eventualità di una persistenza dell'infezione batterica?
2) il ciclo di terapia di 1 settimana è sufficiente? Documentandomi un po' ho letto che in questi casi la terapia prevede una durata di minimo 15 giorni...
Ringrazio anticipatamente e saluto.
[#6]
Caro Utente,certamente sarà il caso di riverificare la eventuale persistenza della clamidia con tecnica P.C.R. al termine della terapia,sulla cui durata conviene far riferimento al collega che l'ha prescritta,che avrà valutato il qudro clinico generale.Cordialità.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 3.5k visite dal 08/06/2009.
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Approfondimento su Prostatite
La prostatite è un'infiammazione della prostata molto diffusa. Si manifesta con bruciore alla minzione, può essere acuta o cronica: tipologie, cause e cura.