Prostatite e stop and start
Buongiorno, ringrazio in anticipo per le eventuali risposte e vado diretto al punto.
Soffro di prostatite da circa 8 mesi, e ho il collo vescicale leggermente alto (credo causato dallo stato infiammatorio che si era venuto a creare).
Inizialmente i disturbi urinari erano abbastanza fastidiosi ed evidenti, ma con il passare del tempo la situazione è andata migliorando.
Attualmente si alternano periodi molto buoni, di quasi normalità, a periodi in cui il disturbo urinario torna un po' a farsi sentire.
Non riesco però a capire se questo sia dovuto a qualche mia pratica errata, oppure ad altro, ed è per questo che sono a chiedere un vostro consulto.
La mia domanda è:
La tecnica dello stop and start (interrompere brevemente il rapporto sessuale per evitare di giungere al punto di non ritorno, e poi ricominciare), arrivando però poi sempre all'eiaculazione alla fine del rapporto, può essere problematico?
Il mio dubbio nasce dal fatto che ho notato che in realtà, anche in momenti in cui il disturbo infiammatorio era presente, il rapporto sessuale (con utilizzo di stop and start) seguito da eiaculazione, ha giovato alla mia situazione, credo per effetto decongestionante.
Ma magari in altri casi, può essere stato la causa scatenante?
Mi è difficile trovare una correlazione, soprattutto quando il disturbo si ripresenta non a seguito di rapporti sessuali nella modalità precedentemente descritta, ma magari quindi dovuto a una dieta troppo pesante, un bicchiere di vino di troppo o similari (ipotizzo).
Inoltre, ho letto anche su altri consulti che lo stop and start è una pratica che viene volontariamente utilizzata in terapie di coppia, e che molti professionisti dichiarano essere innocua per la salute della prostata, perché di fatto si tratta di far calare la libido prima di giungere all'eiaculazione, e non di trattenerla quando questa è già in atto.
Mi affido dunque alla vostra esperienza per risolvere questo quesito, e vi ringrazio per l'attenzione.
Soffro di prostatite da circa 8 mesi, e ho il collo vescicale leggermente alto (credo causato dallo stato infiammatorio che si era venuto a creare).
Inizialmente i disturbi urinari erano abbastanza fastidiosi ed evidenti, ma con il passare del tempo la situazione è andata migliorando.
Attualmente si alternano periodi molto buoni, di quasi normalità, a periodi in cui il disturbo urinario torna un po' a farsi sentire.
Non riesco però a capire se questo sia dovuto a qualche mia pratica errata, oppure ad altro, ed è per questo che sono a chiedere un vostro consulto.
La mia domanda è:
La tecnica dello stop and start (interrompere brevemente il rapporto sessuale per evitare di giungere al punto di non ritorno, e poi ricominciare), arrivando però poi sempre all'eiaculazione alla fine del rapporto, può essere problematico?
Il mio dubbio nasce dal fatto che ho notato che in realtà, anche in momenti in cui il disturbo infiammatorio era presente, il rapporto sessuale (con utilizzo di stop and start) seguito da eiaculazione, ha giovato alla mia situazione, credo per effetto decongestionante.
Ma magari in altri casi, può essere stato la causa scatenante?
Mi è difficile trovare una correlazione, soprattutto quando il disturbo si ripresenta non a seguito di rapporti sessuali nella modalità precedentemente descritta, ma magari quindi dovuto a una dieta troppo pesante, un bicchiere di vino di troppo o similari (ipotizzo).
Inoltre, ho letto anche su altri consulti che lo stop and start è una pratica che viene volontariamente utilizzata in terapie di coppia, e che molti professionisti dichiarano essere innocua per la salute della prostata, perché di fatto si tratta di far calare la libido prima di giungere all'eiaculazione, e non di trattenerla quando questa è già in atto.
Mi affido dunque alla vostra esperienza per risolvere questo quesito, e vi ringrazio per l'attenzione.
[#1]
Dal punto di vista specialistico urologico, trattenere eccessivamente sia l'eiaculazione che lo stimolo urinario è comunque dannoso, nella misura in cui questo accada per abitudine e non solo occasionalmente. Con particolare riguardo all'eiaculazione, la ricerca volontaria di rapporti eccessivamente prolungati, in soggetti predisposti, può causare una congestione eccessiva delle basse vie uro-genitali, ovvero una eccessiva presenza di sangue, su cui si può facilmente sovrapporre una infiammazione e più raramente una infezione. Ovviamente il consiglio di non trattenere è tanto più valido in soggetti che lamentano già dei disturbi, come nel suo caso.
Ovviamente non è qusta la sola causa di congestione della prostata, come è noto anche a lei uno stile di vita sregolato è comunque controproducente, nei suoi vari aspetti: alimentazione, idratazione, funzione intestinale e attività fisica, avendo già trattato dell'attività sessuale.
Ovviamente non è qusta la sola causa di congestione della prostata, come è noto anche a lei uno stile di vita sregolato è comunque controproducente, nei suoi vari aspetti: alimentazione, idratazione, funzione intestinale e attività fisica, avendo già trattato dell'attività sessuale.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Anzitutto la ringrazio per la tempestiva risposta. Voglio permettermi di abusare della sua disponibilità ancora per soddisfare un'ultima curiosità.
Ad oggi, la mia convinzione era che fosse problematico trattenere l'eiaculazione quando questa fosse già in atto, sfruttando ad esempio un meccanismo di tipo meccanico (muscolare), a causa della sovrapressione che si viene a generare a livello della prostata, con annesse lesioni e relativo stato infiammatorio.
Da come ho interpretato la sua risposta invece, mi sembra di capire che anche interrompersi momentaneamente ben prima dell'eiaculazione, giusto per far calare il livello di eccitazione, quindi semplicemente arrestando la stimolazione, possa non essere del tutto accettabile, quantomeno se questa pratica è di tipo abituale, o in presenza di uno stato infiammatorio già esistente.
Ho inteso bene?
So che è complicato effettuare valutazioni che si adattino ad ogni contesto, e che spesso le situazioni sono molto soggettive, ma non conta quindi nulla il fatto che questa pratica non venga utilizzata per fare durare il rapporto ore, ma giusto qualche minuto in più, e che il tutto termini comunque con l'eiaculazione, onde evitare ulteriori congestioni?
Ad oggi, la mia convinzione era che fosse problematico trattenere l'eiaculazione quando questa fosse già in atto, sfruttando ad esempio un meccanismo di tipo meccanico (muscolare), a causa della sovrapressione che si viene a generare a livello della prostata, con annesse lesioni e relativo stato infiammatorio.
Da come ho interpretato la sua risposta invece, mi sembra di capire che anche interrompersi momentaneamente ben prima dell'eiaculazione, giusto per far calare il livello di eccitazione, quindi semplicemente arrestando la stimolazione, possa non essere del tutto accettabile, quantomeno se questa pratica è di tipo abituale, o in presenza di uno stato infiammatorio già esistente.
Ho inteso bene?
So che è complicato effettuare valutazioni che si adattino ad ogni contesto, e che spesso le situazioni sono molto soggettive, ma non conta quindi nulla il fatto che questa pratica non venga utilizzata per fare durare il rapporto ore, ma giusto qualche minuto in più, e che il tutto termini comunque con l'eiaculazione, onde evitare ulteriori congestioni?
[#3]
Ha inteso bene. Se la natura dispone per ogni maschio un certo tempo di durata, volerlo forzare abitualmente porta prima o poi a doverne render conto in qualche modo.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.3k visite dal 26/12/2021.
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